Bush se n’è andato, ma le manifestazioni continuano


F.TRIANA- 8 nov.2005
- (PL) -

 

Una calma relativa è ritornata a Città di Panama dopo la partenza del presidente Bush, ma la giornata di manifestazioni contro la sua visita e di condanna per l’attitudine del governo nazionale è continuata.

 

L’ultimo capitolo di numerose forme di protesta per la presenza dell’inquilino della Casa Bianca si sono sviluppate nella centrale Piazza Porras, dove sono stati eseguiti una serie di gesti simbolici come l’incendio delle bandiere degli Stati Uniti e d’un pupazzo con la figura di Bush.

 

La concentrazione convocata dal Comitato di Panama per la Pace e Contro la Guerra è divenuta una tribuna marcata da discorsi che hanno criticato fortemente il massimo rappresentante di Washington ed hanno fustigato l’amministrazione di Martin Torrijos.

 

Croci piantate nei giardini della piazza con i nomi di alcuni martiri delle quattro invasioni militari del Pentagono in questo paese, la più dura fu nel dicembre del 1989, e, stando alle cifre ufficiali fu causa di almeno settemila morti.

 

La lettura di poesie, canzoni di protesta con cantautori e gruppi musicali e persino un raeggetton dedicato alla condanna della presenza di Bush a Panama si sono unite alle denunce e alla repressione da parte delle forze dell’ordine.

 

I dirigenti del Fronte Nazionale per i diritti economici e sociali, FRENADESO, hanno denunciato che il leader studentesco dell’organizzazione FER-29, è stato arrestato e non si sa dove è stato portato.

 

FRENADESO ha anche denunciato che due autobus con i quali viaggiavano persone che volevano partecipare alla manifestazione di protesta, sono stati fermati dalla polizia a Chepo, un luogo a 80 Km. dalla capitale e non hanno potuto proseguire per la città.

 

Una colonna di fumo nero ha accompagnato la forte pioggia dell’unica giornata di visita di Bush, contro il quale hanno protestato centinaia di persone nell’ emblematico quartiere El Chorrillo e la protesta simbolica si è poi sviluppata bruciando venti pneumatici per ricordare l’invasione ordinata da Bush padre nel 1989.

 

El Chorrilo allora fu distrutto con i bombardamenti delle truppe del Pentagono che hanno lasciato la zona in una situazione di povertà estrema a poca distanza dal centro della capitale.

 

La Federazione dei Coltivatori di Riso di Panama ha abbandonato il tavolo dei negoziati del Trattato di Libero Commercio, sostenendo che il governo è indifferente alle proposte formulate.

 

Alfredo Betancourt, presidente del gruppo, ha comunicato la condanna della Federazione al TLC e l’Organizzazione Nazionale degli agricoltori ONAGRO con l’Associazione Nazionale degli Allevatori ANAGAN presenti nella concentrazione di Piazza Porras hanno sottolineato a loro volta il disaccordo con il TLC e la presenza del presidente nordamericano.

 

Il Movimento Giovanile di Panama, MJP, è stato protagonista delle azioni più dure, con slogan molto incisivi indirizzati all’attuale governo di Panama.

 

Una città assediata e percorsa

dalle proteste ha ricevuto Bush

 

F. Triana - Panama, 7 nov. (PL)

 

Una città letteralmente assediata, piena di poliziotti e agenti di sicurezza, elicotteri e lance di pattugliamento nei pressi di un hotel, è lo scenario della visita a Panama del Presidente USA.

 

Bush è arrivato alcune ore fa proveniente dal Brasile, dopo il fallimento del Summit delle Americhe di Mar del Plata (Argentina), dove è stato ricevuto da massicce dimostrazioni di ripudio. A Città di Panama, come ci si aspettava, il Governo di Martin Torrijos gli ha steso un tappeto rosso.

 

Le autorità locali, timorose che si ripetano dimostrazioni violente, com’è successo giorni fa con gruppi di studenti, hanno collocato enormi recinzioni metalliche in tutte le zone dove si muoverà Bush.

 

La principale città panamense è da ieri un brulichio di forze di sicurezza, quasi tutte dei servizi segreti USA.

 

Bush è stato ricevuto all’aeroporto di Tocumen dal primo vicepresidente e ministro degli Esteri dell’Istmo, Samuel Lewis Navarro.

 

Numerosi movimenti sindacali, religiosi, studenteschi e civili si sono riuniti nella basilica Don Bosco della capitale per protestare contro l’inquilino della Casa Bianca, che hanno definito genocida e fascista.

 

Visibilmente irritata Gloria Castillo, dirigente del Fronte Nazionale per la Difesa dei Diritti Economici e Sociali (Frenadeso), ha detto a PL che è la più grande delle offese avere un presidente che alloggia terroristi nel suo paese.

 

“Perciò parlerà con l’ex presidentessa Mireya Moscoso per ringraziarla ancora di aver liberato il terrorista Luis Posadas Carriles e i suoi complici l’anno scorso. È anche il figlio dell’uomo che provocò la sofferenza di migliaia di famiglie con l’invasione del 1989” ha argomentato.

 

“Nessuno può dimenticare che si tratta del principale aggressore dell’umanità in questo momento, colui che ha scatenato la guerra contro l’Afghanistan e l’Iraq, la persona che tenta di prendere per fame il popolo cubano con un criminale blocco”, ha sostenuto la Castillo.

 

L’avvocatessa che difende le vittime dell’invasione nordamericana di Panama del dicembre 1989, Gilma Camargo, ha detto che è una vergogna che l’attuale governo di Martin Torrijos accolga Bush in pompa magna.

 

“Nessuna cifra in denaro può pagare la morte di un familiare. Il quartiere El Chorrillo venne distrutto dalle fiamme, non si poterono contare i morti. Nè le amministrazioni degli USA nè quelle di Panama si sono occupate delle conseguenze dell’intervento militare”, ha detto.

 

Il massimo rappresentante di Washington sosterrà di primo mattino conversazioni con Torrijos e poi offrirà una conferenza stampa.

 

Visiterà il Canale di Panama, dove dialogherà con il suo amministratore Alberto Aleman Zubieta e concluderà il suo soggiorno con un incontro con giocatori di baseball, stando alle informazioni ufficiali.

 

Prima della sua partenza il Movimento Panamense per la Pace e diverse organizzazioni realizzeranno in Piazza Porras un Atto Patriottico per rifiutare la presenza di Bush in questa capitale.
 

 

Condanne per Bush inondano

gli e-mail in Panama

 

4 novembre 2005 (PL)


In tono con la modernità dei nostri tempi, numerosi e-mail con accese invettive contro il presidente statunitense, George W.Bush, hanno inondato il ciber-spazio alla vigilia della visita del presidente a Panama.

Bush che arriverà in questa capitale la prossima domenica proveniente da Brasilia, dopo essere stato al Vertice delle Americhe a Mar del Plata, in Argentina, ha avuto la virtù di unire diverse forze civiche, politiche e studentesche che respingono la sua presenza.

I messaggi e le manifestazioni che sono cominciati due settimane fa, nello stesso momento nel quale si è saputo del suo viaggio in Panama, si sono significativamente intensificate  e due azioni concrete sono state annunciate in ripudio al governante statunitense.

Durante il Forum Patriottico svoltosi lunedì scorso nell'Aula magna dell'Università del Panama (UP), docenti, organizzazioni sociali e studentesche, hanno convocato una serata davanti alla basilica Don Bosco per squalificare l'occupante della Casa Bianca.

Ugualmente il lunedì, seconda ed ultima giornata del soggiorno di Bush in questa urbe, un atto di protesta si svilupperà nelle ore del pomeriggio nella centrale Plaza Porras.

Tra i testi che circolano nell'Istmo, ai quali ha avuto accesso Prensa Latina, due di loro sono specialmente incisivi commentando il viaggio del capo di Stato di Washington.

Il Gruppo Per la Pace e Per la Vita ha manifestato che Bush ha inviato a morte sicura in Iraq, in maniera inutile ed ingiustificata, migliaia di giovani statunitensi; al momento più di 2000 feretri sono stati restituiti alle loro famiglie, mentre più di 15000 sono risultati gravemente feriti o mutilati.

"Lei minaccia la Siria, l'Iran, la Corea del Nord, Cuba, il Venezuela ed oltre 60 paesi che cataloga, con disprezzo e superbia, oscuri angoli del mondo" ha aggiunto.

Ha sottolineato che il paese panamense "non è parte della sua mortifera coalizione che invade, bombarda, tortura ed ammazza uomini, donne, giovani, bambini ed anziani di paesi interi, e, pertanto, ci rifiutiamo chiaramente di essere inclusi nella Forza Rapida di Spiegamento Regionale".

In un'altra parte del comunicato, il gruppo rifiuta, in maniera assoluta le invasioni militari "che con prepotenza il suo governo esercita nel mondo, come quella brutale del 20 dicembre 1989 in Panama che ha causato distruzione e morte al nostro paese".

Il documento ha denunciato il governante nordamericano "per la sua protezione a terroristi che Lei "chiama lottatori per la libertà" come Luis Posada Carriles e come, allo stesso tempo, Osama bin Laden, che, commettendo atrocità nel mondo, servono ai suoi interessi.

"Lei è il gran terrorista e genocida del nostro tempo" denuncia in fine il documento.

L'Associazione di Parenti dei Caduti ha richiesto al presidente Martín Torrijos di dichiarare il 20 dicembre Giorno di Dolore Nazionale.

Ha esortato la popolazione ad utilizzare un distintivo nero il 6 e 7 novembre in memoria di coloro hanno perso la vita a causa dell'invasione statunitense nel 1989.

"Sarà anche una grande occasione per esprimere il nostro rifiuto al figlio di chi ha aggredito il suolo istmico nel dicembre 1989 ed un appello alla coscienza nazionale per commemorare i caduti" ha affermato Elizabeth Ayola, che ha perso suo marito nell'invasione.