Oggi la protesta di massa

 

continentale contro Bush

 

M.J.MAYORAL / I.FRANCISCO – Mar del Plata 3 novembre 2005

 

 

Il capo della Casa Bianca, W. Bush, riceverà oggi un chiaro segnale di ripulsa continentale alle sue politiche neofasciste, quando decine di migliaia di persone sfileranno per le strade di questa città, al termine delle riunioni del III Summit dei Popoli, che ha contato sulla presenza di 600 organizzazioni e movimenti sociali della regione.

 

Il Premio Nobel della Pace Adolfo Pérez Esquivel, uno degli organizzatori dell’evento i cui dibattiti si sono incentrati sulla ricerca di alternative anticapitalistiche, ha ribadito in una conferenza stampa che "gli obiettivi fondamentali del corteo sono quelli di esprimere un chiaro NO a Bush e al progetto imperialista dell’ALCA (Area di Libero Commercio per le Americhe)".

 

Il famoso difensore dei diritti umani ha inoltre assicurato che si svolgeranno mobilitazioni di sostegno in numerose località argentine.

 

La Giornata continentale di mobilitazione: No a Bush, un’altra America è possibile! (nome dato alla manifestazione), esprimerà nelle vie di Mar del Plata il suo sostegno alla Rivoluzione Bolivariana ed al suo leader, il Presidente venezuelano Hugo Chávez, che parteciperà alla protesta e interverrà in una manifestazione di massa nello Stadio dei Mondiali, dove si ascolterà anche la voce di prestigiosi cantautori come Silvio Rodríguez, Amaury Pérez, Daniel Viglietti, Rally Barrionuevo, Pancho Villa e altri.

 

Spicca la partecipazione del "Pibe de Oro" Diego Armando Maradona, che ha ribadito di desiderare che gli argentini lancino un messaggio inequivocabile: W. Bush non è una persona gradita ai nostri popoli.

 

Il Canal 23 della televisione argentina ha trasmesso in diretta l’arrivo di Maradona, Evo Morales, Miguel Bonaso e degli altri partecipanti di spicco del Summit mentre stavano aspettando il treno che, dalla stazione ferroviaria di Buenos Aires, li porterà fin qui. Maradona ha detto di aspettarsi una marcia pacifica, senza violenza, che dimostri a Bush quanto danno ci ha fatto. Rispondendo ai giornalisti ha affermato: "Amo molto Fidel, con tutto il mio cuore".

 

I più di 300 componenti della delegazione cubana al III Summit sfileranno agguerriti assieme ai loro fratelli dell’emisfero, difendendo inoltre il diritto d’America alla sua necessaria integrazione, già proposta nell’Alternativa Bolivariana per le Americhe (ALBA).

 

Gli artisti facenti parte della rappresentanza dell’Isola hanno preparato grandi tele fino alla sera di giovedì: una di queste mostra il volto del ‘Che’ accompagnato dalle bandiere dei paesi del continente.

 

I manifestanti sfileranno per circa 30 isolati di Avenida Independencia, dall’intersezione con la Calle Luro fino allo Stadio dei Mondiali. Ai partecipanti al Summit dei Popoli, svoltosi in questa città distante 400 km da Buenos Aires, si uniranno quasi mille persone, partite alle 6 del mattino dalla capitale a bordo del "Treno dell’ALBA".

 

 

L’INTERVENTO DI ALARCÓN

 

 

Il presidente del Parlamento del nostro paese, Ricardo Alarcón, che guida la delegazione dell’Isola, ha messo in risalto che il Vero Summit delle Americhe è stato quello tenutosi in questi giorni, in quanto dei Popoli. Ha sottolineato che l’ALCA è moribondo ed ha espresso gratitudine per l’impegno profuso dal Premio Nobel della Pace, Adolfo Pérez Esquivel, nella realizzazione dell’evento.

 

Alarcón, di fronte alle migliaia di persone partecipanti all’Assemblea dei Popoli d’America, assiepate nello stadio Polisportivo, ha commentato che la marcia di oggi contro Bush sarà ordinata, disciplinata, pacifica e civile, com’è nel carattere dei popoli. "La guerra, la violenza, l’irrazionalità", ha detto, "appartengono a Bush e non a noi". Ha fatto anche riferimento alla lotta del nostro popolo per la liberazione dei Cinque, ha criticato la politica guerrafondaia della Casa Bianca ed ha esortato i latinoamericani a mantenersi uniti per la vera e irrinunciabile indipendenza.