Vertice e contro-vertice

 

 

| Venerdi 4 Novembre 2005 - 13:54 | Cristiano Tinazzi |
 

 

Sono arrivati ieri i primi capi di Stato a Mar del Plata, dove oggi si apre il IV vertice delle Americhe. Nel pomeriggio è arrivato in aereo da Buenos Aires il presidente argentino Nestor Kirchner. All’aeroporto di Camet sono atterrate poi la delegazione americana, guidata dal presidente George W. Bush, e quella brasiliana, con il presidente Luiz Inacio Lula da Silva. Hugo Chavez, raggiungerà l’Argentina oggi, come il presidente messicano Vincente Fox. Intanto sono in alto mare i lavori di stesura del testo della dichiarazione finale del vertice, affidato ai coordinatori nazionali dei 33 Paesi presenti, in assenza di una posizione comune sull’area di libero commercio delle Americhe (ALCA). Le posizioni sull’argomento sono principalmente tre: ci sono i Paesi pro ALCA, tra i quali si trovano Stati Uniti, Messico, Canada, Cile e i Paesi caraibici, che pretendono che la dichiarazione finale includa non soltanto una menzione specifica relativa all’accordo commerciale, ma anche un programma di lavoro con scadenze definite dai vari ministri. All’estremo opposto troviamo il Venezuela, che considera l’ALCA inutile e che si asterrà dal firmare la dichiarazione finale se verrà incluso qualsiasi riferimento ad esso nel documento. In mezzo, troviamo i Paesi che hanno adottato una posizione di mediazione, ovvero i quattro soci storici del Mercosur: la loro idea è quella di inserire il riferimento agli accordi sul libero commercio inquadrandolo come un fattore di sviluppo economico, enfatizzando i recenti successi nell’integrazione economica ‘regionale’ senza però nominare chiaramente l’ALCA. Ma i problemi relativi all’accordo commerciale sono molti: l’Argentina ad esempio, attraverso il Ministro Roberto Lavagna ha detto chiaramente che il suo governo esigerà che vengano eliminati i riferimenti al sussidio ai prodotti agricoli (dei quali in larga parte beneficerebbero gli Stati Uniti): “Il concetto di libero commercio è un principio che è valido globalmente, però non è libero commercio quando riguarda soli i beni industriali e mantiene una forma di protezionismo sussidiario per i beni agricoli. O la liberalizzazione è globale, o si tratta di un commercio amministrato nel beneficio di alcuni e a danno di altri”, ha detto il ministro. Come si vede, dunque, le posizioni sono molto diverse e difficilmente si riuscirà ad arrivare ad un comune accordo.
E nello stesso giorno si svolge anche il contro-vertice, il ‘III Vertice dei Popoli d’America’, che ha visto la partecipazione di migliaia di persone alla manifestazione di apertura. E per in contro vertice partirà anche un treno particolare, un ‘treno antimperialista’ che avrà come capotreno un personaggio che, nel bene o nel male, rappresenta l’Argentina e la voglia di riscatto di quel popolo. Diego Armando Maradona. Sarà lui infatti, uno dei principali esponenti del controvertice che salirà sul treno antimperialista diretto a Mar del Plata: il treno, formato da cinque vagoni, è stato battezzato dallo stesso Maradona ‘Treno dell’alba’. Arriverà a Mar del Plata nelle prime ore di stamattina e trasporterà 160 manifestanti che prenderanno parte al corteo organizzato dal Vertice dei Popoli contro il presidente USA. Il treno partirà dalla stazione di Constitucion, accompagnato dalle sirene dei vigili del fuoco che saluteranno i passeggeri. Tra gli ‘ospiti’ del treno di Maradona ci sono il leader indigeno e candidato alle presidenziali in Bolivia, Evo Morales, gli attori Oscar Martinez e Mirta Busnelli, oltre che cantanti argentini, giornalisti e alcuni politici. Il viaggio sarà ripreso dalla telecamera del regista Emir Kusturica, che sta concludendo un film sulla vita dell’ex Pibe de oro. Sul treno prenderà posto anche Cecilia de Vicenti, figlia della fondatrice delle Madri di Plaza de Mayo, Azucena Villaflor, i cui resti sono stati trovati quattro mesi fa dopo anni di mistero sulla sua morte. Maradona ha così mantenuto la promessa fatta a Fidel Castro la scorsa settimana, durante un incontro all’Avana per intervistarlo all’interno del suo programma, ‘La noche del 10’. “Bush è un assassino. Marcerò a Mar del Plata”, aveva detto Maradona al leader Maximo. La seconda parte dell’intervista di Maradona a Castro andrà in onda lunedì in Argentina durante il programma dell’ex Pibe. Gli organizzatori della marcia di oggi a Mar del Plata si attendono una partecipazione di almeno 3 milioni di persone. E i rappresentanti dei lavoratori della metropolitana di Buenos Aires hanno annunciato che non presteranno servizio tra giovedì e sabato per timore di attentati in occasione della visita del presidente americano. “Non è uno sciopero, ma abbiamo paura di un attentato, per noi e per i passeggeri”, ha chiarito il rappresentante della linea C, Nestor Segovia. Le autorità addette al trasporto cittadino si sono tuttavia affrettate a precisare che il servizio procederà regolarmente. Insomma, un vertice tutto in salita e pieno di contrattempi per Bush ed i suoi alleati.