I delegati di 8 paesi stanno coordinando la

 

strategia della lotta contro il narcotraffico

 

 

15 novembre 2005 # Delegati di 8 paesi dell’America del Sud, dei Caraibi e dell’America Centrale stanno cercando all’Avana di rafforzare una strategia di lotta congiunta contro il narcotraffico, allo scopo di chiudere il canale marittimo alla cocaina e all’eroina inviata via mare dalla Colombia negli USA e in Europa.

 

Rappresentanti delle forze di sicurezza di Cuba, Colombia, Venezuela, Costa Rica, Nicaragua, Panama e Repubblica Dominicana, hanno inaugurato lunedě 14 novembre il Corso Regionale sul Controllo del Traffico Commerciale Marittimo, organizzato con la cooperazione della polizia della Francia.

 

"Il narcotraffico utilizza tutti i mezzi di comunicazione e le rotte. Se gli blocchiamo un metodo, immediatamente ne trovano un altro. Siamo sempre un passo indietro. Dobbiamo avanzare gradualmente in questa lotta contro il traffico di droghe e il riciclaggio del denaro", ha detto il francese Jean Michel González, commissario della polizia francese.

 

González, che č anche rappresentante del Centro Interministeriale di Formazione Antidroghe (CIFAD) – con sede in Martinica - ha precisato che i narcotrafficanti stanno utilizzano sempre con maggiore frequenza imbarcazioni a vela per inviare droga in Europa.

 

"La nostra prioritŕ č il canale marittimo, l’utilizzo delle navi mercantili per trafficare la droga, che oggi č uno dei mezzi piů utilizzati nel mondo assieme alle imbarcazioni a vela. Ci stiamo preparando in questo senso", ha detto il capo della Direzione Nazionale Antidroghe di Cuba, generale Jesús Becerra.

 

González, che impartirŕ corsi nella riunione, ha citato come esempio la scoperta recente di 3 tonnellate di cocaina su un veliero nelle acque dei Caraibi.

 

"La zona dei Caraibi e l’America del Sud rappresentano un pericolo per noi rispetto al narcotraffico. Č una zona molto sensibile. Sono stati realizzate confische importanti, ma i trafficanti sono un passo avanti. Utilizzano mule, valige, la marina mercantile, navi che spostano molti container, che portano la droga in carichi di ananas o di pesce", ha spiegato.

 

Stando ai dati del Ministero della Giustizia di Cuba, nell’area dei Caraibi transita il 40% della droga che entra negli USA, il principale consumatore di stupefacenti del pianeta, cosě come il 65% della cocaina che si invia in Europa proveniente fondamentalmente dalla Colombia, il primo produttore di questa droga.

 

La guerra contro il narcotraffico aveva come prioritŕ il traffico terrestre e "quello marittimo lo avevamo abbandonato", ha detto González. Ma in Europa arriva la droga in aereo e principalmente per mare", ha affermato.

 

"Siamo convinti che non si puň lottare soli, ma occorre farlo regionalmente, coinvolgendo le istituzioni della polizia, la dogana, i porti, la guardia nazionale", ha aggiunto il delegato francese.

 

In questo senso il generale Becerra ha assicurato che "i contatti con gli Stati Uniti si mantengono con la stessa politica". Sebbene "noi abbiamo mantenuto una posizione di collaborazione internazionale, sotto un protocollo integrale, loro si sono rifiutati costantemente e noi collaboriamo in ogni caso", ha segnalato.

 

I partecipanti affronteranno per 10 giorni la lotta contro le droghe attraverso il canale commerciale marittimo e i porti, analizzeranno gli accordi internazionali, lo scambio d’informazione e realizzeranno esercitazioni pratiche.

 

"Questa battaglia deve avere un carattere multilaterale, preventivo e coordinato, soprattutto per i nostri paesi che si trovano in un contesto geografico nel quale le dimensioni del narcotraffico ci minacciano sensibilmente, perché č un affare lucrativo", ha segnalato il colonnello Damán Mederos, secondo capo della Direzione, Formazione e Preparazione delle Forze di Cuba.

 

La riunione č stata organizzata con la collaborazione del Servizio di Cooperazione Tecnica Internazionale della Polizia (SCTIP) della Francia e del CIFAD. (AFP)