II VERTICE SUD DEL GRUPPO DEI 77 PIÙ CINA


Decisa condanna al blocco criminale imposto

dagli Stati Uniti a Cuba


• Il Gruppo dei 77 più Cina l’ha approvata all’unanimità •

 A Doha si è consolidata l’unità di fronte al potere egemonico. Il Sud è disposto ad avere voce e a votare nelle decisioni internazionali

 

N. Diaz - Inviata speciale

Doha, 17 giugno

 

Una condanna unanime e decisa al criminale blocco che mantiene gli Stati Uniti contro Cuba è stata approvata dal Gruppo dei 77 più Cina nella sessione di chiusura del Summit Sud che si è svolto in questa capitale e  inoltre è stato espresso un esplicito richiamo a Washington perchè lo elimini.

 

Il Paragrafo 51º della Dichiarazione di Doha segnala: Esortiamo il Governo degli Stati  Uniti d’America a porre fine al blocco economico, commerciale e finanziario imposto contro Cuba, che, oltre ad essere unilaterale e contrario alla carta delle Nazioni Unite, al diritto internazionale e ai principi di buona convivenza tra vicini, provoca      enormi perdite materiali e danni economici al popolo di Cuba.

 

Invitiamo a rispettare in maniera stretta le risoluzioni 47-19, 48-16, 49-9, 50-10, 51-17, 52-10, 53-4, 54-21, 55-20, 56-9, 57-11, 58-7 y 59-11 dell’Assemblea Generale delle  Nazioni Unite ed esprimiamo la nostra profonda preoccupazione per il crescente carattere extraterritoriale del blocco contro Cuba e per le  nuove e continue misure legislative che lo intensificano.

 

Per questo esprimiamo la nostra preoccupazione e condanniamo le nuove misure applicate di recente dal governo degli USA che rendono più duro il blocco.

 

Esprimiamo quindi la nostra preoccupazione  e condanniamo queste misure che costituiscono una violazione della sovranità di Cuba e una violazione assoluta dei diritti del suo popolo.

 

Il Terzo Mondo, senza timore e senza mezze misure, ha alzato la sua voce in difesa di Cuba solidale che, nelle più difficili condizioni, ha condiviso per più di 45 anni i propri successi e conquiste, nonostante   lo steso numero di anni di aggressioni dell’impero, con gli altri paesi del sud.

 

Nella Dichiarazione e nel Piano d’Azione i Capi di Stato e di Governo  hanno anche approvato i paragrafi 5 e 102, con una forte condanna alle imposizioni e regolamenti con effetti extraterritoriali e di qualsiasi altro genere di misura economica coercitiva contro i paesi in via di sviluppo, includendo le sanzioni unilaterali; inoltre è stata sottolineata l’urgente necessità di eliminarle.

 

Nel segmento ministeriale di questo Summit, la Guida Politica sui temi dello sviluppo per il processo della riforma della ONU presentata dal presidente del gruppo è stata approvata; inoltre è stato approvato che la cooperazione internazionale per lo sviluppo si deve basare nei principi del rispetto mutuo, che le responsabilità vanno condivise ma differenziate e che  vanno eliminati i condizionamenti politici con le misure economiche coercitive unilaterali.

 

Il Movimento dei Paesi non Allineati che si è riunito a Doha ha approvato una dichiarazione nel cui Paragrafo 7 si esprime chiaramente la condanna all’unilateralismo, includendo l’erosione e la violazione del diritto internazionale, l’uso e le minacce di uso della forza, le pressioni politiche e la coercizione e anche le misure coercitive unilaterali che certi paesi impongono come metodo per realizzare i propri obiettivi politici.

 

Senza dubbio il Summit di Doha costituisce un successo nella presa di coscienza del Gruppo dei 77 più Cina e dimostra che l’unità desiderata non è un’utopia nel Sud.

 

Inoltre ha messo in evidenza che di fronte a una crescita delle ostilità contro il Terzo Mondo per fini egemonici, la comunità internazionale, condannando il blocco contro Cuba e tutte le forme di coercizione e ricatto unilaterale ed extra territoriale ha risposto con dignità e coraggio, in difesa del popolo cubano.

 

Se il Summit dell’Avana aveva aperto il cammino per la ricerca di un luogo dove, immediatamente, il mondo sottosviluppato necessitava  far ascoltare la sua voce e le sue posizioni, questo Summit di Doha, in Qatar si erige oggi come un simbolo dei tempi nuovi, con i popoli che cominciano a perdere il timore, perchè hanno interiorizzato che solo la lotta e l’unità potranno dare loro la vittoria, che sarà la costruzione e null’altro d’un mondo giusto solidale ed equo.
 

 

Il messaggio del Comandante 

al Vertice Sud

 

 

 Eccellenze:

 

Avrei voluto stare con voi in questa importantissima riunione che si svolge proprio in Qatar, un fraterno paese al quale mi unisce un profondo sentimento di amicizia, derivato delle cordiali e solidali relazioni stabilite con il suo Popolo, il suo Governo e il suo Capo di Stato.

 

Altre questioni molto gravi non mi hanno permesso di partecipare. Stiamo affrontando il tentativo del Governo degli Stati Uniti di dare rifugio a un noto terrorista reo confesso, evaso dalla giustizia del Venezuela, responsabile, tra molte azioni atroci, dellesplosione di un aereo civile cubano che provocò la morte di 73 persone innocenti.

 

Cuba è impegnata in unenergica campagna di denuncia del terrorismo che il nostro paese ha subito per più di 45 anni e che è costato al nostro popolo la vita di migliaia dei suoi figli e incalcolabili perdite materiali.

 

Stiamo lottando contro limpunità per i crimini abominevoli commessi nel nostro emisfero, con lesecuzione di programmi di repressione come la detta Operazione Condor, in vari paesi sudamericani e le guerre sporche o le campagne massicce di sterminio in Centro America. Per segnalare i veri colpevoli di questi tortuosi episodi, ho dovuto ricevere, ascoltare e parlare con centinaia di personalità molto note che hanno visitato il nostro paese in questi giorni e alcuni tra loro sono ancora nostri ospiti a Cuba.

 

Lordine economico imposto al mondo con la globalizzazione neoliberista costa implacabilmente allumanità decine di milioni di vite nelle nazioni più povere della Terra.

 

Mai prima il mondo era stato così disuguale e liniquità così profonda.

 

Nellattuale economia mondiale i nostri paesi sono inclusi nello sfruttamento e lesclusione dallo sviluppo.

 

Questordine impedisce lo sviluppo dei paesi del sud per sostenere il consumismo scialacquatore del nord, con laggressione al medio ambiente e la fine delle risorse naturali del pianeta. La ricchezza sperperante del nord è il risultato del selvaggio sfruttamento coloniale e neocoloniale del sud.

 

Il debito estero attuale dei nostri paesi del Terzo mondo continua a crescere anche se sono stati pagati già un totale di 5,4 milioni di milioni di dollari tra il 1982 e il 2004 e oggi ascende a 2,5 milioni di milioni di dollari e continua ad essere uno strumento per far sì che il Fondo Monetario Internazionale imponga regole economiche socialmente disastrose per i nostri paesi.

 

Continuiamo ogni giorno a sentire i retorici discorsi sul libero commercio, ma le imposte che applicano gli Stati Uniti alle importazioni dei paesi del Terzo Mondo superano di 20 volte quelle applicate ai paesi sviluppati. Il mondo ricco sciupa ogni anno 30 mila milioni di dollari nel sussidio di produzioni agricole che chiudono i mercati ai paesi del sud e poi parla con ipocrisia del libero commercio.

 

Nel mercato finanziario senza regole sono abituali gli atti speculativi sui tassi di cambio delle monete; si esige trasparenza informativa ai nostri paesi, mentre gli speculatori si nascondono dietro il segreto.

 

Le agenzie che stabiliscono i rischi minacciano di dare cattive qualificazioni ai nostri paesi, dopo aver premiato le imprese nordamericane che sono protagoniste di fallimenti fraudolenti. Queste realtà sono lespressione di un ordine economico che si impone solo per difendere gli interessi di unopulenta minoranza.

 

Il consumismo distruttore contrasta in una maniera che ferisce con la povertà e minaccia di distruggere le condizioni per la vita nel pianeta. Il petrolio è un chiaro esempio.

 

Il consumo vorace di questo importante elemento energetico negli Stati Uniti, dove un abitante ne usa il doppio di uno del Terzo Mondo, mantiene una domanda crescente che minaccia di far terminare questa risorsa vitale non rinnovabile. Con il 5% solamente della popolazione mondiale gli Stati Uniti consumano il 26% del petrolio.

 

Va affermato chiaramente e decisamente che la vera causa della crisi energetica quasi apocalittica che minaccia oggi il mondo è il consumo smodato e irrefrenabile dei paesi ricchi e delle assurde e insostenibili società di consumo che hanno creato. Con questo ritmo di sciupio energetico, lofferta di petrolio o di gas non potrà mai essere sufficiente per coprire la domanda, perchè le riserve certe e probabili si stanno prosciugando.

 

A meno di 30anni dalla proclamata e promessa Meta dello 0,7%, laiuto allo sviluppo non supera lo 0,2% e quello degli USA lo 0,1%. Il pagamento del servizio del debito invece, nel 2004, è stato di cinque volte più alto di quello che il Sud ha ricevuto come aiuto ufficiale per lo sviluppo!

 

È evidente che le modeste Mete del Millennio non verranno rispettate!

 

La fame continua ad essere una realtà quotidiana per 852 milioni di persone, mentre si spendono un milione di milioni di dollari in armi che serviranno ad uccidere gli affamati ma non ammazzeranno la fame!

 

Quasi la terza parte dei bambini del Terzo Mondo soffre un ritardo nella crescita ed ha un peso e statura inferiori alla norma per via della denutrizione!

 

Muoiono ogni anno 13 milioni di bambine e di bambini per malattie facilmente curabili, mentre si sciupano milioni di milioni di dollari in una brutale e volgare propaganda commerciale!

 

Quasi mille milioni di adulti analfabeti e 325 milioni di bambini che non frequentano la scuola dimostrano quanto siamo lontani dalla più elementare equità e giustizia nel mondo.

 

Il futuro dellumanità non può essere un mondo come questo, ingiustificabile e insostenibile.

 

Davanti alle terribili sfide che sono la povertà e lingiustizia del mondo attuale, il presidente degli Stati Uniti proclama il diritto di lanciare guerre preventive e a sorpresa contro 60 e più paesi, manipola le Nazioni Unite, dichiara inutile la Carta della ONU, disprezza il Diritto Internazionale, converte luguaglianza sovrana degli Stati in una ripugnante burla...

 

Uniamoci allora, noi gli esclusi di sempre, per fondare un ordine mondiale giusto ed equo, sostenibile, preserviamo e mettiamo al servizio dei popoli le Nazioni Unite, difendiamo la pace, lottiamo per i nostri diritti, coscienti che niente ci verrà regalato.

 

Nonostante gli enormi ostacoli, crediamo nei valori delle idee e nei principi e confidiamo nella lotta dei nostri popoli.

 

Fidel Castro

LAvana, 12 giugno del 2005

 

 

INTERVENTO DELL’ ECCELLENTISSIMO SIGN. FELIPE PEREZ ROQUE,

MINISTRO DEGLI ESTERI DELLA REPUBBLICA DI CUBA


Nella Riunione Ministeriale dei non allineati durante

la Seconda Riunione Sud del Gruppo dei 77 più Cina

 

 

Doha, Qatar, 13 giugno del 2005

 

Signor Presidente:

siamo completamente d’accordo sulla convocazione di questo importante

I Ministri degli Esteri di G-77 e NOAL coincidono sulle tematiche strategiche


• Chiedono al Nord privilegiato e ricco che effettui l’Aiuto Ufficiale allo sviluppo e respingono la reinterpretazione della Carta ONU

N.Diaz-J.L.Gonzalez(inviati speciali di Granma)  

 

DOHA, Qatar, 13 giugno. – Presieduta dal primo vicepresidente del Consiglio dei Ministri e ministro degli Esteri del Qatar, Hamad bin Jassim Al Thani, si è svolta nella seconda giornata del II Summit del Sud (lunedì), la riunione dei ministri degli Esteri, che ha espresso un’opinione unanime: dal punto di vista economico e sociale i paesi del Terzo Mondo stanno peggio che cinque anni fa, quando il ‘Gruppo dei 77’ e la Cina si dettero appuntamento a L’Avana.

A Doha si è svolta anche una riunione dei ministri degli Esteri del Movimento dei Paesi Non Allineati (NOAL), per dibattere tematiche essenziali, come una posizione comune di fronte alla riforma della Carta dell’ONU.

Durante il dialogo interattivo nel G-77 – che si è tenuto a porte chiuse –, sono intervenuti più di trenta oratori tra ministri degli Esteri, vicepresidenti ed ambasciatori, in rappresentanza dei loro ministri degli Esteri. E’ stato unanime – secondo quanto sappiamo dalle fonti vicine alle delegazioni ufficiali – l’ampio riconoscimento al Piano d’Azione approvato nella capitale cubana nell’aprile 2002, considerato un eccellente punto di riferimento per la solidità del suo contenuto.

Solo tre interventi sono stati trasmessi dal circuito locale: quello di Al Thani; del presidente del Gruppo, il giamaicano Stafford Neil e quello del nostro ministro degli Esteri, Felipe Pérez Roque.

Hamad bin Jassim Al Thani si è chiesto se "i nostri soci hanno onorato i loro impegni di aiuto allo sviluppo". Egli stesso ha risposto negativamente ed ha proposto che si esiga un programma cronologico per verificare l’esecuzione di tali impegni.

In modo simile si è espresso Stafford Neil, presidente del G-77 ed ambasciatore della Giamaica alle Nazioni Unite.

E’ stato anche richiesto che non venga sviata l’attenzione riguardo al tema dello sviluppo durante la riunione di alto livello, che sessionerà all’ONU nel prossimo mese di settembre, durante l’apertura dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

In altre parole, la questione dello sviluppo è stata sequestrata e, al centro della prossima discussione, è stata messa la riforma del Consiglio di Sicurezza che, senza dubbio, divide al loro interno il Gruppo dei 77, con alcuni dei suoi Stati membri che aspirano ad uno scanno nella suddetta istanza ed altri che non considerano questa la via per rendere più trasparente e democratico il ruolo delle Nazioni Unite.

dibattito e speriamo sia utile per gli sforzi del nostro Movimento.

 

Cuba appoggia pienamente il progetto della Dichiarazione che lei ci ha presentato.

 

Vorrei richiamare l’attenzione dei nostri collegi su tre questioni:

 

Primo: È indispensabile, come ha già dichiarato la nostra delegazione nella Riunione Ministeriale del Gruppo dei 77, che i paesi non allineati reclamino e lavorino attivamente e senza soste perchè il Segmento di Alto Livello in settembre si concentri nella discussione del tema principale per il quale è stato convocato, la revisione del compimento delle Mete del Millennio e gli impegni presi nelle conferenze internazionali.

 

Se non lo facessimo permetteremmo il sequestro del nostro dibattito e l’esclusione della discussione sulle questioni chiave per la vita dei nostri popoli.

 

Secondo: Alcune delle proposte di riforma delle Nazioni Unite che sono state presentate, lontane dal contribuire alla democratizzazione e la riforma reale che la ONU necessita, promuovono realmente una maggior selezione, più esclusioni e privilegiano i punti di vista egemonici e gli interessi di pochi paesi sviluppati.

 

Queste proposte non promuovono il rafforzamento del multilateralismo, ma, al contrario, lasciano aperta la strada a una messa a fuoco unilaterale ed egemonica che il governo degli Stati Uniti ha imposto nelle relazioni internazionali e specialmente negli ultimi anni.

 

Si sta tentando di rivitalizzare, discutere e anche reinterpretare i principi del Diritto Internazionale e in particolare il principio di uguaglianza sovrana degli Stati e i proposti e i principi della Carta.

 

Sign. Presidente, la delegazione di Cuba:

 

• Si oppone al tentativo di riscrivere l’Articolo 51 della Carta perchè permetterebbe la legittimazione della dottrina di "guerra preventiva".

 

• Si oppone alla proposta formulata sulla "responsabilità di proteggere", che è solo un tentativo di violare il Diritto Internazionale senza base alcuna nella Carta, e vuole consacrare il presunto diritto di alcuni paesi poderosi a sferrare guerre di conquista contro i nostri paesi.

 

• Si oppone alla proposta di creare un detto "consiglio dei diritti umani" per servire gli interessi di chi è il primo responsabile del discredito e delle manipolazioni che la Commissione dei Diritti sta soffrendo.

 

Dobbiamo difendere un autentico sistema internazionale di promozione e protezione di tutti i diritti umani per tutti, ma questo Consiglio non è la strada verso questo obiettivo, anzi il contrario. Desidero ricordare che il mio paese ha fatto circolare una proposta su questo tema, a New York, con l’obiettivo di promuovere un vero rafforzamento della Commissione dei Diritti Umani.

 

Terzo: Per Cuba la riforma delle Nazioni Unite non si può limitare solamente a un ampliamento del Consiglio di Sicurezza, ma è necessario:

 

• Ridare all’Assemblea Generale il ruolo che la Carta gli assegna;

 

• Un adeguato ampliamento del numero dei membri permanenti e non permanenti nel Consiglio di Sicurezza per propiziare le rappresentazioni dei paesi del Terzo Mondo, come abbiamo diritto per il nostro numero, la nostra storia e il nostro peso nelle Nazioni Unite di oggi.

 

• Una profonda riforma dei metodi di lavoro del Consiglio di Sicurezza, includendo una maggior trasparenza nel funzionamento di quest’organismo.

 

• Una rettifica importante, nel senso che il Consiglio si attenga esclusivamente alle funzioni che la Carta gli assegna e smetta di invadere il terreno e le competenze di altri organismi.

 

Cuba crede che il progetto di Dichiarazione presentato esprima una buona base per la posizione del Movimento per questo tema così complesso.

 

Finalmente voglio annunciare che durante la nostra prossima Riunione Ministeriale a New York presenteremo informazioni sui preparativi del prossimo XIV Summit dei Capi di Stato e di Governo del Movimento, che si svolgerà all’Avana nel 2006.

Molte grazie.

 

IL RICCO NORD DEVE ASSUMERE LE PROPRIE RESPONSABILITÀ PER LO SVILUPPO DEL TERZO MONDO:

È UN’ESIGENZA INDISPENSABILE

 

Carlos Lage Dávila, che guida la delegazione cubana

al II Vertice Sud, lo ha dichiarato

 

Nidia Diaz  - Inviata speciale di Granma

 

DOHA, Qatar "La riunione ad alto livello che continua il I Vertice del Sud svolto allAvana nel 2000, è un Summit molto importante, partendo dal fatto che è la riunione più grande dei paesi in via di sviluppo che sono la maggioranza nella ONU", ha detto Carlos Lage, vice presidente del Consiglio di Stato e capo della delegazione di Cuba a questo II Summit.

Lage ha commentato che: "Limportanza del Summit del Gruppo dei 77 più Cina si basa ugualmente nellambito internazionale in cui si realizza, caratterizzato da gravi pericoli e guerre che sono conseguenze della politica guerrafondaia ed egemonica del governo degli USA e su una situazione economica che, lontana da migliorare, si aggrava, senza dimenticare i danni irreversibili causati al medio ambiente, sempre più forti. Non esistono dubbi che la possibilità di accordi di opinioni, posizioni e criteri dei paesi in via di sviluppo è molto importante in questo momento. Va considerato che in settembre lAssemblea Generale della ONU dovrà fare una valutazione al più alto livello per valutare come sono state rispettate le mete del millennio stabilite nel 2000 per ridurre la povertà e la fame e migliorare i livelli di salute ed educazione, mete che, lo sappiamo bene, non si stanno rispettando.

 

LA COOPERAZIONE SUD-SUD

 

Lage ha ricordato che: "Esercitare la solidarietà è stata sempre la politica della Rivoluzione, sin dai primi momenti. Si può dire che almeno un quarto di milione di cubani hanno compiuto missioni come collaboratori internazionalisti in differenti paesi di Asia, Africa e America Latina" ha detto rispondendo alla domanda se Cuba presenterà progetti di cooperazione.

 

"Attualmente sono 35000 i collaboratori cubani che lavorano in vari settori e studiano a Cuba circa 17000 giovani di molte nazioni in tutte le facoltà universitarie e tecniche, assolutamente gratis.

 

Cuba sta sviluppando circa 800 progetti di cooperazione nei paesi di queste regioni e la nostra pratica, come la nostra politica di collaborazione in questo senso si mantengono e continueranno a svilupparsi! Però, se è sicura limportanza della collaborazione tra le nazioni del sud, questo non deve divenire una sostituzione degli obblighi che hanno i paesi sviluppati con il resto dei paesi nel mondo!"

 

La cooperazione va fomentata ed è conveniente, ma il nodo della questione per garantire e propiziare lo sviluppo è che si deve trasformare lordine economico internazionale che è divenuto un ostacolo per lo sviluppo. E queste sono le opinioni che abbiamo ascoltato in questi giorni, come un reclamo, nel dibattito delle due prime giornate di lavoro in questo IIº Summit del Sud.

 

Lage ha fatto notare che: "I paesi riuniti in Qatar sono in realtà i paesi ricchi, perchè noi abbiamo trasferito le nostre ricchezze nelle nazioni altamente sviluppate, prima con secoli di colonialismo e neo colonialismo e poi attraverso questordine economico internazionale completamente ingiusto. Questo si può dimostrare matematicamente contando i pagamenti del debito estero, pagato già più di due volte e che oggi è più alto di prima. Nella quantità di denaro che ogni anno si trasferisce come conseguenza del servizio del debito, nei sussidi che danno i paesi sviluppati per i prodotti agricoli, soprattutto circa 300 mila milioni di dollari con i quali s'impedisce che i prodotti del sud si possano esportare verso quei paesi... senza contare che solo in imposte i nostri paesi devono pagare più di 100 mila milioni di dollari per esportare i propri prodotti, in una parola, lordine economico attuale, è divenuto un ostacolo per lo sviluppo!"

 

"Tutto questo sottolinea limportanza duna riunione come questa dove si prende coscienza di questi problemi, dove si ascoltano opinioni e posizioni e dove si può prendere un atteggiamento esigente, più deciso, più fermo e la necessità di esigere dai paesi sviluppati che assumano i propri obblighi.

 

UN MESSAGGIO DA CUBA

 

"Abbiamo un messaggio di Fidel Castro per il Summit, che leggeremo nella sessione di apertura" ha informato Lage dicendo anche che le posizioni di Cuba in generale sono state raccolte in documenti che si dovranno approvare e che includono quanto ha spiegato.

 

"Questi documenti raccolgono una condanna al blocco, chiara e categorica, la condanna e la necessità di lottare contro il terrorismo in tutte le sue forme; faremo conoscere la battaglia che stiamo sferrando nel nostro paese in questo momento- una delle ragioni fondamentali per cui Fidel non è presente per smascherare lipocrisia dellimperialismo ed esigere che si faccia giustiziai e si conosca la verità!"

 

 

Il II Summit del Sud si riunisce da mercoledì

 

a livello di Capi di Stato e di Governo

 

Carlos Lage presiede la delegazione di alto livello di Cuba. E stato ricevuto nella capitale del Qatar dal ministro di Stato, Sceicco Al-Thani. Ha sostenuto un incontro col vice Primo Ministro della Tailandia. In questa terra lontana è affiancato dai collaboratori cubani.

 

 

N.Diaz/Foto di J.L.Gonzalez (inviati speciali di Granma)

 

 

DOHA, Qatar, 14 giugno. Nella mattinata di martedì, è arrivata nella capitale del Qatar la delegazione ufficiale cubana di alto livello che, presieduta dal vicepresidente del Consiglio di Stato e segretario del Comitato Esecutivo del Consiglio dei Ministri, Carlos Lage, partecipa al II Summit del Sud che si riunisce oggi (mercoledì) e domani a livello di Capi di Stato e di Governo.

A dargli il benvenuto allaeroporto si è recato il ministro di Stato Sceicco Hassan bin Abdullah Al-Thani, con il quale ha sostenuto un breve incontro.

 

Fanno parte della delegazione dellIsola anche Marta Lomas, titolare del Ministero degli Investimenti Stranieri e della Collaborazione Economica; il ministro degli Esteri Felipe Pérez Roque e lambasciatore di Cuba in Qatar, Enrique Enríquez.

 

Nel pomeriggio Lage ha sostenuto il primo di una serie di incontri bilaterali previsti per questi giorni, che si è svolto col vice Primo Ministro thailandese, Surakiart Sathiratha, con il quale ha trattato tematiche di mutuo interesse, così come i vari aspetti della situazione internazionale.

Nella giornata di martedì sono arrivati in questa capitale i rappresentanti delle delegazioni di alto livello, tra i quali il presidente dellAlgeria, momento al quale la stampa non ha avuto accesso. Le notizie ufficiali fanno ammontare ad una ventina i Capi di Stato e di Governo che si spera partecipino allevento.

 

DallAmerica Latina, secondo quanto si commenta, non arriverà nessun presidente a causa, secondo quanto hanno spiegato, della situazione politica interna.

 

Gli esperti ed i ministri degli Esteri si sono già accordati sul contenuto dei documenti dell'appuntamento, che raccolgono espressamente ed energicamente i principali problemi che affliggono le nazioni del Sud sul terreno economico e sociale, così come la ripulsa all'eliminazione definitiva del multilateralismo nei rapporti internazionali, lasciando via libera allintervento unilaterale ed interventista nei nostri paesi, come pretenderebbero alcuni aspetti della riforma delle Nazioni Unite.

 

INCONTRO CON I COLLABORATORI

 

In serata Lage, Felipe e Marta Lomas si sono incontrati con il nutrito gruppo di collaboratori cubani che prestano i loro servizi nel ramo della salute, dello sport e della cultura, che li hanno ringraziati per la loro presenza, non senza commentare che si mantengono aggiornati sulle trasformazioni che, per il benessere del popolo, sta portando avanti la Rivoluzione e, particolarmente, il nostro Presidente Fidel Castro.

 

Lincontro si è svolto nella residenza ed alla presenza dellambasciatore, Enrique Enríquez, assieme a Ileidis Valiente Díaz e dellequipe di funzionari del MINREX, del MINCEX e del CITMA, che costituivano i gruppi di esperti nel primo segmento del II Summit.