Avana 19/01/2005

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Cuba. Elezioni senza partiti...

 

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Senza grandi soprassalti e curiosamente con una scarsa attenzione dei media internazionali, Cuba si prepara ad un turno elettorale per il mese di aprile che interesserà tutti i cittadini dai 16 anni in su.

Questa volta circa otto milioni di cubani si recheranno alle urne per eleggere i delegati (miembros) delle Assemblee Municipali del Poder Popular, in pratica i governi municipali.

37 mila seggi elettorali costituiti da circa 15 mila circoscrizioni saranno aperti per favorire la partecipazione degli elettori.

In ogni circoscrizione elettorale (nelle quali sono divisi i municipi) si elegge un delegato all’Assemblea Municipale.

Le commissioni elettorali che attendono oltre che alla preparazione dei comizi, alla organizzazione, alla direzione ed alla validazione delle operazioni di voto, si sono insediate lo scorso 11 gennaio.

Una delle caratteristiche del sistema elettorale cubano è che alle votazioni non partecipano partiti politici, elemento questo che viene giudicato di massimo valore da parte di molti esperti in materia.

A differenza degli altri paesi dove agli elettori si concede l’opportunità di votare per candidati presentati in liste di organizzazioni, il processo cubano comincia con riunioni di vicini di casa (isolati di quartiere -n.d.t.-) i quali eleggono i propri aspiranti per alzata di mano.

Per intraprendere la strada verso il governo municipale, al cubano è richiesto unicamente che la metà più uno dei partecipanti all’assemblea di nomina del suo quartiere voti in suo favore, ciò che gli specialisti considerano molto più prossimo ai principi originali della democrazia.

Dopodichè la votazione successiva (mediante voto segreto e diretto) sceglie il candidato tra quelli proposti dal popolo e non dalle segreterie dei partiti o organizzazioni.

L’elettore dovrà sincerarsi che sia regolarmente iscritto nelle liste del registro elettorale che sono pubbliche ed esposte nel quartiere di residenza.

Sulle stesse devono comparire tutti gli abitanti del quartiere con età superiore ai 16 anni, che è l’età minima per l’accesso al voto, che non siano logicamente interdetti per sentenza passata in giudicato o per infermità mentale. Per essere eletti invece occorre aver compiuto il 18esimo anno di età.

Questo sistema è stato concepito per garantire ai votanti una facile accessibilità alle urne, in effetti se si considera che per otto milioni di aventi diritto al voto vengono istituiti 37 mila seggi si ha una media di 300 persone per seggio.

Non è solo questa però la specificità del sistema elettorale. A Cuba l’iscrizione nelle liste elettorali è gratuita ed automatica seppure non è obbligatorio esercitare il diritto di voto.

Altro aspetto distintivo è che la campagna elettorale è proibita, cosa che evita che ad avanzare  candidature vi si ritrovino esclusivamente coloro che hanno una maggiore disponibilità economica per finanziarsi la propaganda.

Così come i candidati non possono spendersi per il proprio tornaconto, le elezioni cubane tengono al margine dispute, ingiurie e azioni denigratorie e diffamatorie che spesso sono presenti nelle consultazioni elettorali di altri paesi.

Nelle circoscrizioni vengono invece collocate le biografie dei candidati (da due a otto secondo la legge) perché gli elettori possano preventivamente conoscere le caratteristiche di ciascuno degli aspiranti alla nomina.

A parte le motivazioni patriottiche, la facilità di iscrizione nelle liste elettorali (che come è stato detto è gratuita ed automatica), la vicinanza dei candidati al popolo e la facilità di esercizio del voto sono elementi che contribuiscono a far sì che alle urne vada un numero considerevole di elettori.

Nel giorno delle elezioni, previste per il 17 aprile prossimo, si mette in piedi inoltre un meccanismo di controllo popolare a partire dalle norme in materia di trasparenza.

Si comincia con la verifica dell’urna che deve essere ovviamente vuota, si procede con lo scrutinio aperto a chiunque voglia parteciparvi e si conclude con la pubblicazione del risultato in punti accessibili alla vista di tutti.

Una curiosità per gli osservatori è la tradizione che vuole che alla custodia delle urne siano delegati dei bambini abbigliati nelle uniformi di scuola al posto della polizia o dell’esercito.

Dal momento che la legge prevede che per essere eletti bisogna conseguire il 50% più uno dei voti espressi qualora nessuno dei candidati raggiunga questo requisito si passerà ad un turno di ballottaggio tra i primi due.

Il ballottaggio si svolgerà il 24 di aprile.

Le autorità cubane sono convinte che mediante questo sistema l’elezione è garantita per coloro che possono far valere condizioni personali di prestigio e di capacità reale di mettersi al servizio del popolo e non per coloro che hanno una condizione economica migliore.

Curiosamente fuori da Cuba queste cose non vengono spiegate poiché l’informazione è tutta concentrata a dimostrare che non esistono comizi democratici.

Da notare che dal 1976 e cioè da quando è entrato in vigore questo sistema elettorale ad ogni elezione la percentuale dei votanti ha sempre superato il 95% prova inconfutabile del gradimento popolare di questo sistema.

(libera traduzione di E. Di Brango)