Gli USA sono complici e protettori del terrorismo, ha detto Alarcón

 

J. Rodriguez 21/7

 

Il presidente dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare cubana (Parlamento), Ricardo Alarcón, ha affermato che il Governo degli USA è complice e protettore del terrorismo.

 

Alarcón si è riunito con gli integranti della brigata nordamericana Venceremos e di quella portoricana Juan Rius Rivera, che si trovano all’Avana in visita solidale sfidando le proibizioni dei viaggi a Cuba imposte da Washington.

 

Quasi 100 membri delle brigate sono arrivati alla capitale cubana lo scorso fine settimana e svilupperanno un ampio programma di attività per conoscere la realtà del processo rivoluzionario e la marcia dei programmi sociali ed economici.

 

Durante lo scambio con i visitatori, Alarcón si è riferito al deliberato ritardo nel processo contro il noto terrorista Luis Posada Carriles e alla lotta a favore dei Cinque cubani antiterroristi prigionieri negli USA.

 

È impossibile trovare altro caso più evidente di un individuo come Posada che gode dell’aperta protezione dell’Esecutivo nordamericano e si può permettere il lusso di concedere interviste e di ammettere pubblicamente i suoi crimini, ha manifestato.

 

Nel suo intervento, ha fatto il racconto delle attività criminali portate a termine da Posada e perfino rivelate nei documenti ufficiali, mentre il Governo del presidente Bush ignora le richieste della sua estradizione in Venezuela dove ha commesso molti delitti.

 

Il Presidente del Parlamento cubano ha sottolineato l’importanza della decisione adottata dal Gruppo di Lavoro sulle Detenzioni Arbitrarie della Commissione dei Diritti Umani dell’ONU, il quale ha qualificato di illegale la prigionia dei Cinque cubani perché ha abbordato il tema in modo giusto e obiettivo.

 

Alarcón ha spiegato che questa sentenza internazionale a favore di questi cubani può dare una spinta alla campagna di solidarietà con loro. Perciò Cuba da una grande importanza al lavoro delle brigate visitatrici.

 

Gli USA non avrebbero permesso a un altro paese di avere un terrorista adducendo questioni semplicemente migratorie. Ma si permette di violare tutte le risoluzioni e gli accordi internazionali firmati, ha sottolineato.

 

Alarcón ha segnalato come in contropartita si applica la maggiore severità ai Cinque cubani incarcerati proprio per aver combattuto i piani violenti contro l’isola delle Antille applicando l’unica forma di difesa possibile al rispetto.

 

Ha dichiarato che a Miami c’è una mafia dominando il governo locale e permettendo la preparazione di azioni di quelle caratteristiche contro i cubani con il beneplacito della Casa Bianca.

 

Poi i membri della brigata hanno fatto diversi interventi riaffermando la loro decisione di continuare a lavorare per la libertà dei cubani prigionieri negli USA, per la cessazione delle restrizioni e l’estradizione di Posada in Venezuela.