Ricordati in Argentina i cubani

 scomparsi durante la dittatura

 

 

12 agosto 2005 - PL

 

 

I diplomatici cubani Jesús Cejas e Crescencio Galañena, sequestrati e scomparsi 29 anni, uccisi dai nemici della Rivoluzione cubana in complicità con la dittatura argentina sono stati ricordati in una commovente cerimonia .

 

L’omaggio si è svolto nella missione diplomatica dell’Avana a Buenos Aires, dove si conserva un posto d’onore alla memoria di questi due dipendenti del Ministero degli Esteri dell’Isola.

 

Cejas e Galañena furono vittime del terrorismo di Stato del regime militare che guidò il destino di questo paese sudamericano, dal 1976 al 1983, un tenebroso periodo nel quale sono scomparsi circa 30 mila argentini, come sostengono le organizzazioni dei diritti umani.

 

Il sequestro dei due giovani avvenne il 9 agosto del 1976, mentre si dirigevano alle loro rispettive residenze in questa capitale.

 

Furono reclusi a “Automotrici Orletti”, uno dei centri clandestini di detenzione della dittatura militare, una voce del tristemente celebre Plan Condor, un piano di sterminio sviluppato in quell’epoca dai governi del Sud America.

 

L’azione nella quale scomparvero i due diplomatici fu organizzata, tra gli altri, dal terrorista d’origine cubana Orlando Bosch e dal Coordinamento delle Organizzazioni Rivoluzionarie Unite (CORU).

 

lo stesso movimento terrorista che si attribuì lo scoppio dell’aereo civile cubano nel 1976, a Barbados, con un saldo di 73 morti.

 

La memoria di Cejas e Galañena si conserva con le loro foto e le loro biografie, in un’esposizione che è stata inaugurata dall’ambasciatore di Cuba in Argentina, Alejandro González, in una semplice cerimonia alla quale ha partecipato il personale dell’Isola accreditato a Buenos Aires.