Gli USA conoscevano il piano contro

 l’aereo della ‘Cubana de Aviación’

 

 

3.6 Ricardo Alarcón de Quesada, presidente dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare, ha dimostrato con prove inoppugnabili che la CIA ed il FBI erano a conoscenza dell’organizzazione prima e dei dettagli poi, dell’esplosione dell’aereo cubano a Barbados nel 1976.

 

Qualificando la posizione di favoreggiamento nei confronti di Posada Carriles, autore insieme a Orlando Bosch dell’orrendo crimine, Alarcón ha sostenuto che l’imperatore (George W. Bush) è rimasto completamente nudo. Ha aggiunto che Bush ha fatto a pezzi la Risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU e quella dell’Accordo di Montreal, presentata da loro stessi contro gli attacchi all’aviazione civile.

 

Ha poi detto che non stiamo lottando solo per il nostro caso, ma anche per quello che i nostri fratelli e le nostre sorelle nordamericani hanno subito con l’attentato all’aeroporto La Guardia, a New York, dove sono morte 13 persone e ne sono state ferite gravemente più di 80, fatto qualificato come una delle principali azioni terroristiche del XX secolo e che ha avuto una firma molto chiara: Il Condor.

 

Hanno destato molto interesse le testimonianze di Martín Almada, personalità chiave nella rivelazione degli Archivi dell’Orrore; della cilena Carmen Hertz e dell’uruguayano Samuel Bixen, così come le esperienze dirette del cileno Ernesto Carmona.

 

È stato rivelato che il volo del Condor, anche se iniziato molto prima, nacque ufficialmente in Cile, stimolato e incoraggiato dagli Stati Uniti, in una riunione alla quale parteciparono alti capi militari del regime di Pinochet e di quelli d’Argentina, Bolivia, Uruguay e Paraguay.

 

Anche se gli Archivi del Terrore sono stati ritrovati alla fine del 1992, appena 20 giorni fa un giudice ha ordinato l’arresto del generale Alejandro Fretes Dávalos, definito da Almada "il condor numero uno del Paraguay". Nei famosi archivi sono stati ritrovati circa 400 ordini di detenzione e tortura decretati da quel militare.

 

Sono state straordinariamente emozionanti le parole di Hebe de Bonafini,Hebe Bebonafini una delle leaders delle Madri della Plaza de Mayo, che da 28 anni si riuniscono tutti i giovedì in quel punto del centro della capitale argentina, affinché si conosca il destino dei loro figli, scomparsi durante la dittatura militare.

 

"Allora non sapevamo nulla, nemmeno se i nostri figli erano impegnati o no nella lotta. Poi abbiamo sentito parlare dell’Operazione Condor e ci siamo messe a investigare. Abbiamo saputo che i repressori si formavano nella Scuola delle Americhe, organizzata dagli USA per combattere i rivoluzionari e che era stata creata l’Alleanza Anticomunista Argentina per uccidere i nostri figli".

 

"Nel nostro paese funzionarono 64 campi di concentramento, perché li ritennero terroristi. Tutto incoraggiato dagli USA, così come hanno fatto in Iraq, dove stanno tentando di eliminare tutto il popolo".

 

"Siamo orgogliose di avere figli rivoluzionari e perciò li rivendichiamo. Le madri non abbandoneremo la lotta perché, fino a quando un solo bambino morirà di fame, non ci sarà democrazia. Tutto il contrario di quel che accade a Cuba, dove nessun bambino muore di fame", ha concluso.