Posada a Cienfuegos


"Queste sono le impronte

 

del Johnny Bambusio!"

 

 

J.G.ALLARD - speciale per Granma Internacional - 17 aprile

 

 

"E quella lì ammazza?" Ha chiesto il carrettiere della sanità al giovane Luis che camminava in mezzo alla strada con la sua carabina calibro 22.

 

Ma non avrebbe dovuto fare la domanda con quel tono di presa in giro, perchè rispondendo affermativamente il ragazzo si fermò davanti al mulo che tirava il carretto dell’uomo e sparò nella fronte all’animale, ammazzandolo con un colpo solo.

 

Il padre di Luis Faustino Posada Carriles pagò "la sparata" di quel guappo di suo figlio ben 80 pesos.

 

Un’investigazione realizzata a Cienfuegos, con le testimonianze dei vicini ed esami d’archivio, ha rivelato vari aspetti ancora sconosciuti della personalità di un individuo che, come parte delle operazioni per distruggere la Rivoluzione cubana, sarebbe stato selezionato dalla CIA anni più tardi per integrarlo allo staff dei sicari nella sinistra Operazione 40.

 

Luis Nicolás Posada González, uomo onesto e padrone di una piccola libreria, anche prima dell’incidente del mulo aveva dovuto constatare le pericolose manie del suo primogenito.

 

Nato il 15 febbraio del 1928 in calle Tacón No. 195 a Cienfuegos, Luis a 9 anni catturava le lucertole che poi ammazzava con un piccolo fucile. A 15 anni si dedicava, dalla terrazza di casa sua, a sparare ai gatti dei vicini con la carabina e in un’occasione sparò e uccise anche il pappagallo di un vicino, che si dondolava sulla sua altalena nella gabbia.

 

 

DA "CHIMICO" A "FUMIGADOR"

 

Posada frequentò le elementari in collegi di religiosi - gesuiti e i Fratelli Maristi e frequentò le medie e un corso di chimico dello zucchero in un’istituzione di domenicani, che gli avrebbe permesso di svolgere la professione di chimico.

 

A 18 anni Luis Posada Carriels lavorò nella distilleria della Centrale zuccheriera del municipio di Santa Isabel de las Lajas: allora portava una pistola calibro 38 con cui minacciava i suoi compagni di lavoro.

 

Un anno dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale gli affari dell’impresa andavano di male in peggio e Posada fu licenziato e restò disoccupato per quasi cinque anni e, stando ai testimoni, frequentava i clienti ricchi del Cienfuegos Yacht Club e fu lì che si vincolò ai politicanti che sostenevano il tiranno Fulgencio Batista.

 

Frequentò le sale di pugilato dove, dopo i combattimenti, provocava vincitori e questo gli costò delle dure lezioni.

 

Spesso partecipava alle risse nei bar e una volta finì davanti a un tribunale per aver sfigurato un autista di autobus ma i suoi amici batistiani gli evitarono il processo.

 

Profondamente razzista odiava soprattutto gli asiatici, tanto che, quando camminava per le strade dava sberle a tutti i cinesi che incontrava.

 

Poi trovò un posto di "fumigador" (persona che disinfetta con il fumo) al principio degli anni ‘50 in un’impresa che si chiamava CEFI, di proprietà del padrone dell’hotel La Paloma e girava con un carretto offrendo i suoi servizi ai cittadini.

 

Fece questo lavoro per cinque anni e sempre lo affascinò portare armi con sé; le sue relazioni con il politicante Bebo Llerendi, marito del nipote del colonnello Ugalde Carrillo, capo dei servizi segreti militari della dittatura, gli facilitò l’ottenimento di una credenziale di questo corpo di repressione.

I suo antichi vicini dicono che aveva anche la credenziale del BRAC, la Brigata di Repressione delle Attività Comuniste creata da Fulgencio Batista con l’aiuto dei servizi segreti nordamericani.

 

Questo gli permetteva di girare per Cienfuegos con una pistola.

 

Il personaggio degli animati di Walt Disney apparso nel 1942, Bambi, gli varrà questo soprannome, anche se in realtà non esistevano somiglianze di sorta tra lui e il bel cerbiatto.

 

Posada però presenta se stesso dicendo: "Io sono Bambi!" e a volte " Io sono Johnny Bambusio!"

 

I testimoni raccontano che in un’opportunità sulla spiaggia del Cienfuegos Yacht Club si tagliò i polpastrelli delle dita delle due mani con una lametta per poi marcare le sue orme sulla pareti dicendo:

"Queste sono le impronte di Johnny Bambusio!"

 

 

Con le truppe della CIA di Phillips e Morales

 

 

Nel 1959 trionfa la Rivoluzione e "Il Bambi" che ha già 31 anni ed è identificato come uno sbirro di Batista, scompare rapidamente da Cienfuegos e se ne va nella capitale a lavorare nell’impresa transnazionale nordamericana Firestone.

 

All’Avana si vincola con i gruppi contro rivoluzionari orientati da David Atlee Phillips, un ufficiale della CIA che con la copertura degli affari reclutava agenti e con David Sánchez Morales, un capo stazione camuffato da diplomatico.

 

Nel febbraio del 1961, Posada chiese asilo nell’ambasciata dell’Argentina, sostenendo di essere perseguitato.

 

Il 25 febbraio del 1961, Luis Posada Carriles con un salvacondotto per Miami giunge negli USA, dove entra nella rete terrorista creata dai servizi segreti statunitensi. Li entra a far parte di "Halcones negros", (i falchi neri) dell’organizzazione Unità Rivoluzionaria orientata dalla CIA, dove, per la sua mira eccellente, lo nominano in codice "Il cacciatore".

 

Poi Posada verrà selezionato, grazie alle sue caratteristiche, per far parte dell’Operazione 40, un gruppo di sicari formato dalla CIA per svolgere i compiti più sporchi in appoggio all’invasione fallita di Playa Girón.

 

Il gruppo poi eseguirà lo stesso ruolo in tutto il continente americano, da Buenos Aires sino a Washington.

 

Tra i reclutatori della CIA di quell’epoca c’era un giovane texano con un grande futuro, figlio di un banchiere noto per le sue simpatie per Adolf Hitler, che si chiamava George H. Bush, degno padre dell’attuale presidente nordamericano George W. Bush.

 

(Frammento del libro in preparazione "Welcome home", della Editorial Capitán San Luis)