Abbiamo votato e siamo qui per

continuare la battaglia


•  Si è recato alle urne il 96,27% degli elettori.

•  Fidel ha continuato a denunciare il sostegno dell’Amministrazione USA ai terroristi

 

MARÍA JULIA MAYORAL, ENRIQUE MONTESINOS, COTO WONG e JOSÉ A. DE LA OSA 18 aprile 2005

 

Il Presidente Fidel Castro, concludendo il suo Intervento Speciale di domenica sera nel Palazzo delle Convenzioni, ha detto che "secondo il rapporto preliminare della Commissione Elettorale Nazionale, 8.168.253 elettori (il 96,27% degli iscritti), hanno esercitato ieri il loro diritto ad eleggere i delegati alle Assemblee Municipali del Potere Popolare".

 

Ricardo Alarcón ha presentato, durante la sua apparizione televisiva, i documenti che dimostrano la complicità dell’Amministrazione USA con i terroristi.
Ricardo Alarcón ha presentato, durante la sua apparizione televisiva, i documenti che dimostrano la complicità dell’Amministrazione USA con i terroristi.

"Oggi", ha confermato Fidel, "una volta terminata la loro convalidazione, saranno resi noti i risultati finali, come stabilito dalla Legge Elettorale".

 

"Abbiamo votato e siamo qui per continuare la battaglia", aveva detto all’inizio del suo intervento per informare la popolazione sul corso degli avvenimenti relativi al terrorista internazionale Luis Posada Carriles.

 

"Notiamo sconcerto nel Governo degli Stati Uniti, come se non sapessero che fare dopo le nostre denunce. Dobbiamo cooperare nella misura del possibile affinché facciano quel che devono fare. Il costo politico sarebbe minore. Abbiamo dalla nostra parte la ragione ed argomentazioni inoppugnabili", ha espresso.

 

La serie di denunce pronunciate venerdì scorso ha avuto forti ripercussioni all’interno di Cuba ed all’estero. Fidel ha reso noto che tutti i materiali di questa riunione sono stati perfettamente tradotti, per il momento in inglese, la lingua più universale. Oggi (lunedì) li riceveranno tutti i membri dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, così come molte altre migliaia di persone nel mondo.

Il leader della Rivoluzione ha segnalato che si è venuta a creare una situazione complicata, perché negli USA si stanno compiendo atti scriteriati, assurdi e abborracciati, che stanno ponendo quel paese in una situazione morale molto debole.

 

Fidel ha detto che avrebbe apportato nuovi dati per smascherare José Pujol, più conosciuto come Pepín, capitano del peschereccio ‘Santrina’, che ha trasportato Posada Carriles a Miami. Si tratta di un vecchio agente della CIA e membro dei suoi gruppi speciali, con alle spalle un lungo curriculum di servizi a favore degli atti terroristici contro Cuba e della mafia di Miami.

 

Pujol arrivò illegalmente negli Stati Uniti negli anni Sessanta; ha fatto parte di alcune organizzazioni controrivoluzionarie come ‘Comandos L’ e ‘Alfa 66’; ha partecipato ad attacchi contro navi mercantili straniere che si recavano a Cuba. Nel 2002 si è legato a Santiago Álvarez Fernández Magriña divenendo, in quello stesso anno, il capitano del Santrina, immatricolato negli USA ed appartenente ad una struttura terroristica anticubana, che lo ha utilizzato per infiltrazioni armate contro il nostro paese.

 

 

ALCUNI ARTICOLI GIORNALISTICI RIVELATORI

 

 

Fidel ha letto un articolo apparso sabato sul giornale ‘Por Esto’, scritto da il terrorista Posada CarrilesQuintana Roo, che approfondisce i fatti relativi al Santrina ed alla sua permanenza sulla costa di questo Stato messicano dove, secondo le autorità competenti, è stato sottoposto ad un’ispezione di rigore, senza che venisse riscontrato niente di irregolare.

 

Il Presidente cubano ha ricordato la lunga storia dei legami di Posada Carriles con le droghe ed il narcotraffico negli stessi USA. "Posada Carriles emana odore di droga", ha detto.

 

"Stiamo chiedendo al Governo messicano che indaghi ed informi l’opinione pubblica internazionale su quanto avvenuto nel suo territorio che abbia un rapporto col terrorista. Si sarebbe dovuto indagare di più su questa imbarcazione", ha opinato. "Si sarebbe dovuto indagare di più anche sui signori che si trovavano lì. Avrebbero dovuto prestare più attenzione al suggerimento che abbiamo fatto loro di recarsi rapidamente sul luogo dei fatti, ma hanno considerato l’incidente come qualsiasi altro che non merita sanzione alcuna perché, secondo le autorità competenti, le carte erano in regola".

 

Subito dopo Fidel ha fatto riferimento a dei materiali pubblicati dagli influenti quotidiani ‘The New York Times’ e ‘The Washington Post’, nonché dalla rivista ‘Newsweek’ sugli "intimi" del presidente nordamericano Bush, John Bolton e Otto Reich e sulla loro smodata ansia di distruggere la Rivoluzione cubana.

 

"Se la vedranno col nostro Partito, col nostro popolo, con milioni di combattenti che sanno usare le armi", ha enfatizzato Fidel.

 

Nell’articolo del ‘The New York Times’ di mercoledì 13, dove si mette in discussione Bolton, che è stato proposto come rappresentante degli Stati Uniti all’ONU, questi ha accusato Cuba di star producendo o facendo ricerche per produrre armi biologiche che potrebbero venire utilizzate contro gli USA. Una brutale menzogna, avente lo scopo di attizzare ancora di più la campagna di diffamazione contro la Rivoluzione cubana.

 

Secondo il giornale nordamericano, quanto più durava l’udienza in Senato su John Bolton per l’incarico di rappresentante alle Nazioni Unite, tanto più offensivo appariva che il presidente Bush potesse aver nominato un uomo che aveva fatto del disprezzo nei confronti di questo organismo internazionale il tratto distintivo della sua carriera nei rapporti internazionali. La Commissione Esteri del Senato ha dato parere negativo alla nomina.

 

L’ultima cosa di cui necessita la nazione è un inviato alle Nazioni Unite che cerchi di forzare i servizi segreti ad una interpretazione ideologica.

 

La rivista ‘Newsweek’ del 13 aprile 2005, ha segnalato che l’ex capo del Consiglio Nazionale del Servizi Segreti ha dichiarato che Bolton ha visitato il suo ufficio per esigere che il principale esperto per l’America Latina venisse licenziato dal suo incarico, in quanto giudicava insufficientemente allarmistiche le analisi dello specialista sul tema della presunta esistenza di armi biologiche a Cuba, ripetutamente smentita dall’ex presidente Jimmy Carter.

 

In un articolo del ‘Post’ si afferma che Carl Ford, un veterano analista del Dipartimento di Stato, potrebbe essere il testimone che verrebbe a descrivere di fronte al Comitato del Senato il comportamento aggressivo di Bolton nei confronti dei funzionari incaricati del tema Cuba.

 

"Nel 2002", ha continuato a leggere Fidel, "quando si è messo ad attaccare Cuba mentre tutta l’attenzione di Washington si stava dirigendo verso l’Iraq ed Al Qaeda, Bolton si è scontrato con Christian Westerman, specialista in armamenti di distruzione di massa del Dipartimento di Stato e Ford, in qualità di capo dell’Ufficio Raccolta Informazioni ed Investigazioni dello stesso Dipartimento di Stato, è intervenuto a suo favore. Bolton non gli ha più rivolto la parola". Sono rancorosi, gangsters, ha detto Fidel.

 

Ha continuato leggendo paragrafi di un articolo apparso sul ‘Newsweek’ con il titolo Si sta investigando su un tentativo di golpe per intimidire funzionari contro Cuba, nel quale si afferma che alcuni investigatori del Comitato per i Rapporti con l’Estero hanno contattato il Dipartimento di Stato ed i Servizi Segreti per trovare riscontri alle notizie secondo le quali Bolton ha valutato come "insufficientemente allarmistiche" le analisi dei due specialisti sul tema delle armi biologiche a Cuba.

 

‘Newsweek’ precisa che "accuse in questo senso hanno iniziato a circolare per lo meno dal 2003 nei circoli dei servizi segreti, quando il Congresso ha indagato su accuse simili a proposito di analisti fatti oggetto di pressioni affinchè producessero rapporti allarmanti sull’armamento dell’Iraq. Le udienze non hanno dato grandi risultati".

 

Otto Reich ha confessato a questa pubblicazione di aver redatto una lettera segreta diretta ai capi dell’analista Christian Westerman per criticare il suo lavoro. Secondo ‘Newsweek’ George Tenet, ex direttore della CIA, ha resistito alle pressioni di Bolton e Reich".

 

"Il funzionario è stato promosso nonostante la campagna contro di lui di questo bandito", ha sottolineato Fidel.

 

Comparendo di fronte al Comitato Affari Esteri del Senato, Carl Ford ha ricordato i disaccordi dell’anno 2002 sulla presunta capacità di Cuba di elaborare armi biologiche, cosa che non è mai stata provata ma alla quale Bolton desiderava dare risalto in un discorso.

 

Fidel ha citato anche un articolo di Otto Reich apparso nel ‘Wall Street Journal’ di giovedì scorso. Reich afferma che "le udienze del Comitato Affari Esteri del Senato sulla designazione di Bolton come ambasciatore degli Stati Uniti all’ONU hanno pubblicamente smascherato la campagna per screditarlo ed ostacolare la sua nomina. Hanno anche evidenziato una volta di più la necessità di riformare il processo di conferma del Senato, che si è così tanto politicizzato da non ottemperare più al suo obiettivo costituzionale".

 

"Sta protestando", ha detto Fidel, "contro questo processo, perchè lì si sono ribellati contro Bolton e vorrebbe modificare la stessa Costituzione nordamericana, perché è fuori di testa".

 

Più in là Fidel ha indicato che "sono stati Bolton e John Wolfowitz, allora secondo del Pentagono ed oggi Presidente della Banca Mondiale (imposto dal Presidente USA), quelli che hanno promosso la guerra in Iraq a base di menzogne. Questi due signori sono stati i principali promotori dei pretesti per questa guerra".

 

Sulla coscienza di questi "gentiluomini", ha denunciato, "pesano più di 100.000 iracheni già morti. Sono i sinistri frutti delle menzogne di questi banditi costituitisi nel circolo più intimo del Presidente degli Stati Uniti".

 

"La guerra in Iraq", ha riferito Fidel, "è costata la vita a più di 1500 nordamericani". Ha aggiunto che, a quanto pare, negli USA si sta formando una coscienza forte delle responsabilità di coloro i quali hanno condotto a questo inglorioso e costoso conflitto.

 

Secondo il Presidente cubano è molto triste per una Segretaria di Stato (Condoleeza Rice), assai reazionaria ma intelligente, venire obbligata ad Bush-la CIA-Posadaaffermare, circa 30 giorni dopo l’arrivo negli USA di Posada Carriles, che non ha prove della presenza di questo terrorista negli Stati Uniti e che la teoria della sua presenza in territorio nordamericano è un’invenzione dei servizi segreti cubani. Perlomeno ciò è quanto ha detto più volte il portavoce del Dipartimento di Stato".

 

"Questa persona deve comprendere che si tratta di una menzogna incredibile", ha aggiunto "che così non può esistere diplomazia in nessuno Stato che si rispetti e che rispetti sé stesso e che negli USA vivono molti politici, scrittori, intellettuali che rispettano sé stessi", ha riconosciuto.

 

"Sarebbe molto interessante sapere", ha continuato Fidel, "quando, dove, come e a chi hanno detto che Posada Carriles sarebbe entrato scortato da i terroristi Remon-Alvarez-NovaSantiago Álvarez, violando tutte le leggi statunitensi, beffandosi dei compiti di 15 servizi segreti, del lavoro di 180000 funzionari e dell’impiego di 30 miliardi di dollari. Credo che nel corso della storia non sia mai avvenuto niente di simile", ha sottolineato.

 

Subito dopo ha indicato che "esistono le prove che nel Comitato Affari Esteri stanno interrogando ed indagando su cosa ha fatto questo signore che andrà alle Nazioni Unite".

 

Fidel ha chiuso il suo intervento leggendo completamente un articolo apparso ieri nel ‘The Washington Post’ dal titolo Nadie Escucha, che ha definito "davvero interessante", scritto dalla stessa giornalista che, nel 1998, ha intervistato Posada Carriles, scrivendo tre articoli sul ‘The New York Times’.

 

Alla riunione con Fidel Castro hanno partecipato quadri del Partito e dello Stato, dirigenti delle organizzazioni politiche e di massa, combattenti delle FAR e del MININT, vittime e familiari delle vittime degli innumerevoli atti terroristici degli USA contro Cuba.