Registrata ufficialmente una denuncia

 formale nella Unione Europea contro RSF

 

JEAN GUY ALLARD - Speciale per Granma Internacional - 22/02/05

 

Una denuncia formale è stata depositata contro Reporters senza Frontiere - RSF - e il suo segretario generale, Robert Menard, presso l’ufficio del Mediatore dell’Unione Europea - UE – dallo scrittore francese Maxime Vivas e registrata ufficialmente il l8 febbraio da questo organismo.

 

Vivas, nel testo presentato, segnala che RSF è un’organizzazione che riceve sussidi dalla UE. L’intellettuale francese ha sottolineato che RSF usa costantemente questo denaro con fini molto lontani dai propositi previsti. Questi fondi si usano in parte per promuovere gli interessi di una grande potenza non europea e concorrente, per aiutarla a realizzare i suoi obiettivi di destabilizzazione dei governi che si oppongono al suo espansionismo e con i quali l’Europa desidera ristabilire normalmente le relazioni, dice al denuncia.

 

Sarebbe conveniente esaminare l’incredibile comportamento di RSF verso il Venezuela, aggiunge e segnala vari interventi di Menard denunciati nel paese sudamericano.

 

Questa situazione, ha denunciato Vivas, costituisce una forma di cattiva amministrazione da parte di istituzioni ed organi della comunità europea.

 

Come si può parlare di una buona amministrazione quando i fondi ottenuti grazie al pagamento delle l’imposte da parte dei cittadini europei, vengono sviati dalla loro destinazione annunciata, senza verifiche legittime dell’uso di questo denaro?

 

Segnalando che i francesi presto dovranno votare sul tema della Costituzione Europea, lo scrittore chiede se non sarebbe giusto per soddisfare le esigenze di trasparenza, investigare sugli obiettivi reali di un’associazione che riceve sussidi ma che è stata esclusa per un anno dalla ONU e condannata in due opportunità dai tribunali francesi!

 

La denuncia di Vivas è stata registrata con il numero di riferimento 0489/2005/DK. Verrà esaminata dal Sig.Daniel Koblencsz, del Buró del Mediatore (Euro-Ombudsman@europarl.eu.int), che dovrà determinare nelle prossime settimane se corrisponde ai criteri di ammissione previsti nel Trattato della UE e allo Statuto del Mediatore.