Denunciato piano USA
per annettere Cuba
18 ottobre 2005 (PL)
- “Il Piano degli Stati Uniti per una Transizione in
Cuba è un programma per un’annessione” ha denunciato Ricardo Alarcón, presidente
dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare.
Il capo del Parlamento cubano ha presieduto un’udienza pubblica sul
blocco che Washington mantiene da più di
quattro decadi contro l’Isola.
Alarcón ha sottolineato che questo piano è una rigorosa applicazione della Legge
Helms-Burton che rinforza l'assedio commerciale, finanziario ed economico con il
proposito di abbattere il processo rivoluzionario in Cuba.
“Se in Iraq hanno nominato un proconsole dopo l’invasione, a Cuba l’hanno fatto
in anticipo”, ha espresso in riferimento alla designazione di un funzionario del
Dipartimento di Stato incaricato “della transizione e della stabilizzazione a
Cuba”.
Tra le sue responsabilità, c’è quella di restituire le proprietà nazionalizzate
dallo Stato cubano, ciò significherebbe lo sgombero di milioni di cubani dalle
loro case e di migliaia di contadini dalle loro terre.
Ha ricordato che l’85 % dei cubani sono proprietari delle loro case, grazie alla
riforma urbana ed altre legislazioni rivoluzionarie in materia.
Osvaldo Martínez, presidente della Commissione Economica del Parlamento, ha
manifestato che la Casa Bianca persegue l'intento di trasformare l’economia
dell’Isola in un appendice dello stato della Florida.
In questo senso “si pretendono applicare qui i piani d’accomodamento neoliberale
e le esperienze dello smantellamento del socialismo in Europa dell’Est e
nell’Unione Sovietica”.
Privatizzare la Banca, controllare la stesura e l'applicazione del bilancio,
riformare il settore pubblico e sviluppare un mercato di ipoteche, sono tra i
modelli dell’annessione denunciate nell’udienza.
Inoltre, José Luis Toledo, capo della commissione per i Temi Costituzionali e
Giuridici, ha riferito che tra gli obiettivi c’è quello di abrogare la
Costituzione cubana per la via di disposizioni esecutive di “un desiderato
governo burattino degli Stati Uniti”.
Il testo di più di 400 pagine della relazione sulla “transizione libera” a Cuba
ordina il procedimento giudiziario e la persecuzione di ex dirigenti governativi
e del Partito Comunista e dei membri delle organizzazioni sociali e di massa che
sono composte da milioni di cubani.
“Sarebbe ritornare alla Cuba di prima, quella dei politici in affitto, del
controllo da parte dell’ambasciata nordamericana e dell’esclusione dalla
politica della maggioranza dei cittadini”.