L’impero non potrà fermare la

travolgente avanzata dei popoli

Il presidente Fidel Castro ha presieduto la Tribuna Aperta della Rivoluzione,

svoltasi giovedì sera nel Teatro Karl Marx

 

 

L.P.NAVARRO/G.DÁVALOS - 7 ottobre 2005

 

"Continueremo a difendere il diritto di Porto Rico all’indipendenza, ad esigere giustizia contro gli assassini di Barbados, a lottare senza tregua fino a quando i Cinque Eroi torneranno degni e liberi in Patria. Nemmeno il più poderoso degli imperi potrà fermare la travolgente avanzata dei popoli; i loro eroi sono linfa e sorgente della lotta".

 

Questo ha detto Randy Alonso, membro del Comitato Nazionale della UJC, concludendo la Tribuna Aperta della Rivoluzione contro i crimini dell’impero, svoltasi giovedì nel Teatro Karl Marx alla presenza del Presidente Fidel Castro, dirigenti politici, pionieri, membri della FEEM e della FEU, lavoratori sociali, familiari dei Cinque Eroi e delle vittime dell’attentato all’aereo cubano perpetrato nelle Barbados nel 1976, patrioti portoricani ed altri invitati.

 

Randy ha sottolineato che Porto Rico e Cuba hanno sperimentato quanto siano terribili gli ingranaggi assassini dell’impero. "Cerro Maravillas e Barbados, Vieques e Guantánamo, Carlos Muñiz Varela e Filiberto Ojeda ci uniscono nella storia e nell’oltraggio subito dalle nostre terre", ha sottolineato.

 

Ha denunciato che l’assassinio del combattente portoricano Filiberto Ojeda Ríos, avvenuto il 23 settembre scorso, è un atto terroristico del Governo USA, un tentativo di intimorire e reprimere la lotta per l’indipendenza di Porto Rico, un avvertimento a tutti coloro che osano sfidare l’impero.

 

"L’imperatore Bush", ha detto, "ha proclamato due anni fa che molti avversari del suo Governo non costituivano più un problema. Filiberto Ojeda e le vittime di Barbados, lungi dall’essere dimenticati, sono e saranno una sfida raddoppiata per l’impero, perchè chi cade così non si dimentica, ma si innalza ed erge con forza poderosa. Di fronte a loro ed ai loro popoli l’ingiustizia trema!"

 

Edgardo Ojeda Serrano, figlio del leader portoricano, ha denunciato l’assassinio di suo padre come un atto di terrorismo di Stato, di terrorismo politico, il cui ripudio a Porto Rico ha superato le barriere politiche e religiose. "Il popolo boricua" (portoricano), ha messo in risalto, "andrà avanti fino a quando i suoi sogni d’indipendenza non si saranno realizzati".

 

Julio Muriente Pérez, co-presidente del Movimento Indipendentista Nazionale Hostosiano di Porto Rico, ha ricordato che il suo paese è vittima del colonialismo da 512 anni, prima di quello spagnolo e poi di quello statunitense; "non abbiamo avuto un istante per decidere il nostro destino".

 

Il militante portoricano ha portato la sua testimonianza sul vile assassinio di Filiberto, avvenuto nello stesso giorno in cui si commemorava il 137° anniversario del Grido di Lares. "Quel che hanno fatto gli USA", ha detto, "è rinnovare il senso del 23 settembre, che adesso sarà anche una data altamente significativa nella lotta per l’indipendenza del XXI secolo".

 

"La Cuba dei martiri delle Barbados e dei Cinque Eroi ed il Porto Rico di Filiberto hanno diritto alla gloria", ha assicurato.

 

Luis Morlote, vicepresidente nazionale dell’Associazione Fratelli Saíz e gli studenti Antonio Castro, Gretel Rafulls e Mabel Pérez, hanno condannato l’attentato contro l’aereo cubano e l’assassinio del leader portoricano, pretendendo che sia fatta giustizia.

 

Morlote ha ricordato il messaggio registrato lasciato da Filiberto – diffuso nel teatro – nel quale chiamava a sostenere la Rivoluzione cubana e la Rivoluzione Bolivariana del Venezuela.

 

Hassan Pérez Casabona, secondo segretario della UJC, ha detto che il Governo nordamericano dimostra la sua stupidità credendo di poter spengere con le armi la fertile vita di un combattente della tenacia di Ojeda ed ha criticato il disprezzo dell’Amministrazione Bush nei confronti dei veri diritti umani.

 

Ha infine preteso l’estradizione di Luis Posada Carriles in Venezuela ed un processo ad Orlando Bosch, autori del crimine delle Barbados che vivono tuttora impuniti negli USA.

 

Anche l’arte ha partecipato a questa manifestazione di denuncia ed omaggio alle vittime dell’impero, con poesie e canzoni dal contenuto patriottico interpretate da noti artisti nazionali, nonché con l’eccezionale canto di Miriam Makeba, attualmente in visita a Cuba.