IL NUOVO SEGRETARIO ALLA GIUSTIZIA STATUNITENSE


Un sonoro ceffone

 

 

 

NICANOR LEÓN COTAYO 9 GENNAIO 2005

 

 

 

L’approvazione del nuovo Segretario alla Giustizia degli USA, Alberto González, è un nuovo ceffone al meglio della popolazione nordamericana e un rinnovato motivo di

USA: DEMOCRATICI COSTRINGONO SENATO A RINVIO CONFERMA GONZALES

Ansa (AGI/AFP) - Washington, 20 gen. -

L'opposizione democratica al Senato è riuscita ieri a rinviare in commissione la conferma della nomina di Alberto Gonzales a ministro della Giustizia. La motivazione: nella sua audizione il candidato alla successione di John Ashcroft è stato evasivo riguardo il ruolo da lui avuto nella definizione della politica della Casa Bianca sulle procedure da seguire negli interrogatori di presunti terroristi.
A guidare il braccio di ferro in commissione Giustizia è stato il senatore del Massachusetts, Ted Kennedy. "Deve ancora fornire risposte serie, coerenti e soddisfacenti alle domande poste da questa commissione", ha affermato Kennedy in una nota.
"La questione che abbiamo posto, cui il signor Gonzales non ha risposto o è stato evasivo, riguarda un tema di enorme importanza che tocca il cuore di ciò che l'America rappresenta nel mondo, e il mondo sta osservando cosa intendiamo fare con questa nomina", ha aggiunto.
Il senatore Arlen Specter, presidente repubblicano della commissione, ha tentato in tutti i modi di arrivare al plenum del Senato su Gonzales prima dell'insediamento di oggi del presidente George W. Bush al suo secondo mandato, insieme con la ratifica di altri ministri del nuovo governo. Ma le eccezioni sollevate dai democratici hanno costretto a rinviare alla settimana prossima il parere della commissione Giustizia.
Gonzales, 49 anni, è stato aspramente criticato per il cosiddetto "promemoria sulla turtura" da lui scritto come consigliere della Casa Bianca nel 2002. In quelle annotazioni consigliava al presidente Bush di non riconoscere lo status di prigionieri di guerra -quindi la tutela delle Convenzioni di Ginevra- ai combattenti catturati in Afghanistan e in altre zone della guerra contro il terrorismo. Questa linea, secondo i critici, ha aperto la strada alla pratica della tortura perpetrata nel carcere iracheno di Abu Ghraib.
Insieme con quella di Gonzales è slittata anche la ratifica in Senato della nomina di Condoleezza Rice a nuovo segretario di Stato, approvata invece dalla commissione Esteri.
Anche in questa circostanza i democratici hanno chiesto un dibattito in aula, per una valutazione approfondita della politica della Casa Bianca in Iraq.

 allarme per l’opinione pubblica internazionale.

 

Venerdì 7 il Senato, controllato dai repubblicani, nonostante le inquietudini originate dalla proposta fatta da Bush e dalla forte opposizione manifestata prima dell’inizio delle udienze per la sua conferma, il The New York Times aveva scritto in un editoriale che González “Viene compensato per quello che ha fatto vergognare la nazione: l’approvazione data all’utilizzo della tortura nelle prigioni militari nordamericane!”

 

Il Times ha ricordato che la Casa Bianca non ha mai accettato di consegnare documenti che sono essenziali per la realizzazione di un’udienza seria che permetta di confermare o respingere il nuovo Segretario alla Giustizia, ossia il Procuratore Generale del paese.

 

Al proposito è stato ricordato un Memorandum che González, come assessore, aveva inviato a Bush il 25 gennaio del 2002, nel quale affermava che “La lotta contro il terrorismo rendeva obsoleta la proibizione della tortura stabilita con la Convenzione Internazionale di Ginevra”.

 

Un mese dopo Bush aveva firmato un ordine nel quale dichiarava la sua autorità di non rispettare le disposizioni di questa Convenzione a proposito del trattamento dei prigionieri di guerra.

 

Un secondo Memorandum scritto su richiesta dello stesso González nell’agosto del 2002, considerava “Tortura” solo “quello che provocava la morte, la fine delle funzioni di un organo o problemi seri nelle funzioni fisiche”, una definizione molto più ristretta di quella proclamata a Ginevra. 

 

ANSA ha commentato da New York che gli oppositori al candidato di Bush e anche alcuni repubblicani credono che questi abbia fomentato l’uso della tortura in Iraq  e nella base navale di  Guantanamo.

 

Il senatore democratico Edward Kennedy ha stimato che si sta cercando di dare una base legale alla tortura e che González non si è pentito dei suoi memorandum che situano Bush stesso al disopra di tutte le proibizioni firmate precedentemente dal suo paese.

 

Un gruppo di importanti militari  in ritiro, poco tempo prima, aveva inviato una  lettera nella quale criticavano duramente la scelta del candidato del presidente per la guida del dipartimento alla giustizia.

 

Sono stati 11 gli ex alti capi dei tre rami militari del Pentagono che hanno firmato la lettera, includendo il generale pensionato John Shalikashvili, che è stato capo dello stato maggiore congiunto.

 

“González non può essere il Procuratore Generale degli Stati Uniti” ha dichiarato in una conferenza stampa uno dei firmatari, l’ex generale Joseph Hoar, che è stato capo del comando centrale delle forze armate degli Stati Uniti.

 

L’ex generale James Cullen, che era giudice militare del tribunale di appello dell’esercito di terra, ha affermato nella stessa occasione che González “Non ha gli attributi di base per fare il procuratore generale, che deve avere la capacità di giudicare bene!” valutando il disprezzo espresso da González sulla Convenzione di Ginevra a proposito del trattamento dei prigionieri.

 

Queste personalità hanno dichiarato che questo potrebbe anche mettere in pericolo i militari nordamericani fatti prigionieri.

 

Quando Bush, nel mese di novembre scorso, ha annunciato la  candidatura di González per questo dipartimento, ha detto che “si tratta di un uomo di acuta intelligenza e sensato giudizio!” .

 

Adesso, mentre alcuni democratici lo hanno fortemente criticato nel senato, la deputata Ileana Ros – Lehtinen, che rappresenta la mafia cubano americana, ha espresso a González tutti i suoi complimenti e lo ha coperto di elogi mentre  ha zittito la pioggia di  critiche  sull’origine ispanica del candidato.

 

La scorsa settimana una maggioranza repubblicana lo ha approvato per il Senato. Questa è un’altra mostra del nuovo fascismo elevato  alla categoria di politica statale che non dimostra forza, ma è un segno di decadenza e che minaccia di accompagnare Bush durante tutta questa sua nuova presidenza.