“Conversazioni” alla Rice

19 gennaio 2005

“La nostra interazione con il resto del mondo dev’essere una conversazione, non un monologo”, ha affermato sardonicamente

 

Criticate fortemente a Caracas le accuse della Segretaria di Stato nordamericana

Caracas 20 gennaio (PL)

 

Il ministro alle Comunicazioni e Informazioni, Andrés Izarra, ha detto che la vera forza negativa esistente nel mondo è il governo di Bush, rispondendo alle dichiarazioni emesse nel Congresso statunitense da Condolezza Rice, designata Segretaria di Stato, che ha attaccato il Venezuela e il suo governo.

Izarra ha aggiunto che dietro le accuse della Rice c’è il timore della crescita in Venezuela del processo d' integrazione e di formazione di un polo regionale di sviluppo che diminuisce il potere imperiale di Washington.

Il Ministro ha sottolineato che l’Esecutivo del suo paese respinge categoricamente le dichiarazioni della funzionaria degli USA perché mostra una incomprensione e una disinformazione profonda della realtà venezuelana.

“Gli USA hanno seminato vittime e  morti nel pianeta, nel nome della lotta contro il terrorismo, con le politiche che sviluppa. Adesso attacca un processo che  cerca di elevare la qualità di vita di tutti i venezuelani”, ha sostenuto Izarra.

Secondo la DPA, Rice ha qualificato il Governo del presidente Hugo Chávez –eletto e ratificato democraticamente nella carica- “una forza negativa” nella regione.

Il presidente dell’Assemblea Nazionale (Parlamento), Nicolás Maduro, ha affermato che le parole della Rice dimostrano chi c’è dietro le manovre per provocare incidenti tra Colombia e Venezuela.

“Si tratta della mano nera degli USA, coinvolta in una campagna che costa milioni di dollari per tentar di creare un’opinione sfavoravole al presidente Hugo Chávez”, ha sostenuto.

Maduro ha aggiunto che gli USA “devono imparare a rispettare la nuova direzione politica di Chávez” e a mettere da parte l’idea che i paesi dell’America Latina sono il “cortile posteriore” e gli “schiavi dei loro interessi”.

 Condoleeza Rice, designata segretaria di Stato dal presidente Bush, mentre delineava un programma  di Governo terribilmente unilaterale.

 

Il senatore democratico Christopher Dodd ha paragonato queste promesse con il

 piano di politica per l’America Latina della Rice e ha detto che le sue minacce al Venezuela e a Cuba creeranno più problemi agli USA di quelli che già hanno.

 

La senatrice democratica per la California Barbara Boxer, ha messo praticamente in dubbio la serietà della Rice non solo ricordando le sue precedenti menzogne, pronunciate “nel tentativo di giustificare la guerra sferrata contro l’Iraq quasi 2 anni fa, sulla base dell’esistenza di armi di distruzione di massa che non sono state mai trovate”.

 

Il mondo è più insicuro e pericoloso
dopo la rielezione di Bush

Londra, 19 gennaio

Prensa Latina ha reso noto che, secondo l’opinione della maggior parte degli intervistati (il 58% del totale) in 21 paesi dal servizio mondiale della BBC, il mondo è più insicuro e pericoloso dopo la rielezione di Bush alla presidenza.

Il sondaggio, pubblicato 24 ore prima che il presidente USA inizi il suo secondo mandato, è stato compiuto dalla nota catena radiotelevisiva londinese assieme all’impresa GlobeScan.

Il 47% degli intervistati definisce molto negativa l’influenza globale degli Stati Uniti.

I sentimenti anti-Bush si sono ampiamente manifestati in Europa, soprattutto negli stati tradizionalmente alleati di Washington come Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia e, soprattutto, Turchia.

Quest’ultimo paese, membro della NATO e prevalentemente musulmano, è in testa alla reazione anti-Bush, con l’82% degli intervistati convinto che il nuovo mandato al presidente statunitense sia dannoso per la sicurezza mondiale.

I paesi dell’America Latina, che gli USA hanno sempre considerato il loro cortile di casa, guidano la lista di coloro secondo i quali l’inquilino della Casa Bianca ha reso il mondo più insicuro (Argentina 79% e Brasile 78%).

Anche paesi alleati degli USA come Canada e Messico la pensano allo stesso modo.

Il sondaggio è stato condotto anche negli Stati Uniti, dove gli intervistatori hanno registrato opinioni differenziate ed una forte diversità di opinioni rispetto alla gestione di Bush.

Doug Miller, presidente di GlobeScan, ha puntualizzato che i cittadini di questo paese considerano che, se l’Amministrazione non cambia la sua politica estera, continuerà a macchiare la sua immagine e la cosa  agirà negativamente sulla sua influenza internazionale.

Il sondaggio è stato reso noto il giorno dopo che un’altra inchiesta pubblicata dal quotidiano ‘The Washington Post’ ha segnalato che il 58% dei nordamericani considerano un errore l’invasione e l’occupazione dell’Iraq.

La guerra contro questo Stato e le torture inflitte da militari statunitensi ai prigionieri, hanno ridotto il prestigio degli USA e la simpatia che questo Stato riscuoteva   nel mondo.

“Forse la dichiarazione più nota che lei ha fatto è stata quella del Saddam Hussein che attacca gli USA con un arma nucleare e che evoca l’immagine di –la cito- una nube nucleare. Quell’immagine ha intimorito tutti gli statunitensi facendo loro credere che Saddam Hussein era in procinto di annientarli se non fosse stato fermato. Sarà un record stabilito in questa sessione la lista di citazioni di questo genere che lei ha fatto e che non si corrispondono ai fatti”.

 

Ancora adesso -ha aggiunto la Boxer- “ci sono persone che continuano a mentire”.

 

Una giornalista del quotidiano digitale La Opinión ha detto che la Rice ha utilizzato un tono serio ed una voce tagliente, quasi tremante, quando ha risposto alla Boxer: “Non ho perso il rispetto della verità per servire a qualcosa”.

 

La Rice vuole presentare al mondo un’immagine di autocritica degli errori fatti in

 Iraq, adesso che il numero dei soldati nordamericani morti quasi arriva ai 2.000. “Il momento della diplomazia è adesso”, ha sostenuto.

 

Il senatore del Delaware Joseph Biden le ha risposto che l’ora della diplomazia era molto prima di adesso. “Nonostante il nostro grande potere militare, mi sembra che siamo più soli nel mondo ora che in qualsiasi altro momento”, ha aggiunto Biden.