“Ti conosciamo, Otto Reich”

 

1 marzo 2005  Jean-Guy Allard

OTTO REICHA Miami si rumoreggiava che stesse girovagando senza lavoro e che a nessuno interessava avvicinarlo, come se fosse stato una specie di appestato.

 

Ma improvvisamente Otto Reich esce dal suo nascondiglio, grazie ad un dispaccio della AFP che stranamente gli attribuisce lo status di portavoce del Governo degli USA quando si esprime sul cambio di Governo in Uruguay e per una dichiarazione chiarificatrice del Ministro venezuelano delle Comunicazioni.

 

“Gli Stati Uniti dicono di essere disposti a lavorare con Tabaré Vázquez, ma la sua decisione di riallacciare i rapporti con Cuba li preoccupa”, annuncia il testo dell’agenzia di stampa, che si basa su una dichiarazione fatta dall’ex capo della diplomazia statunitense per l’America Latina.

 

Riferendosi alla decisione presa da Vázquez di riallacciare i rapporti diplomatici con l’Isola lo stesso giorno del suo insediamento, la AFP cita Reich, che parla come se esprimesse l’opinione del Governo del quale ha cessato di far parte già da qualche mese: “E’ francamente un cattivo segnale, perché non pensiamo che Fidel Castro rappresenti niente di positivo per la regione”, ha detto Reich.

 

Alcune ore prima, il Ministro delle Comunicazioni e dell’Informazione venezuelano, Andrés Izarra, aveva accusato la stampa straniera di condurre una campagna contro il Governo del Presidente Hugo Chávez. E segnalava la presenza di Reich in questa cospirazione.

 

Izarra ha accusato l’ex collaboratore di Bush, che è stato ambasciatore statunitense a Caracas, di dirigere un ufficio di propaganda politica dagli Stati Uniti.

 

“E’ dagli anni ’80 che ti conosciamo, Otto Reich e sappiamo che pagavate articoli su ‘The Washington Post’, ‘The Wall Street Journal’ e ‘The New York Times’ per creare correnti d’opinione in funzione del sabotaggio di qualche paese”, ha detto Izarra.

 

Il Ministro si riferisce a quando Reich, allora Capo dell’Ufficio per la Diplomazia Pubblica di Ronald Reagan, utilizzava illegalmente i fondi dello Stato per la propaganda in pubblicazioni di annunci che sollecitavano donazioni a favore della ‘Contra’ nicaraguense... allo scopo di giustificare l’apparizione del denaro proveniente dal narcotraffico nei conti di mercenari antisandinisti, depositati nelle banche di Gran Cayman e della Svizzera.

 

Reich partecipò allora a questa guerra sporca, nella quale erano coinvolti anche i suoi compari, cioè il terrorista internazionale Luis Posada Carriles e l’agente operativo assassino della CIA Félix Rodríguez Mendigutía, che terminò con lo scandalo ‘Coca-Contra’. La situazione determinò che le Amministrazioni di Reagan e Bush ordinassero l’uscita di Reich dalla porta di servizio, con la sua improvvisa nomina al posto di Ambasciatore degli USA a Caracas.

 

Lì Reich esercitò la diplomazia con lo stesso tatto che lo caratterizzava a Washington nelle sue attività di inganno. Praticamente stava lì al solo scopo di risolvere, utilizzando qualsiasi metodo, il caso del complice di Posada, Orlando Bosch Ávila, agente della CIA, detenuto dalla giustizia venezuelana per l’attentato contro il volo della ‘Cubana’, avvenuto nel 1976 e nel quale morirono 73 persone. Bosch fu “liberato” nel 1986 grazie a Reich.

 

La sua uscita dall’Amministrazione Bush, subito prima delle elezioni di novembre, deve essere stata in rapporto con nuovi compiti assegnatigli, preferibilmente sporchi.