Cuba ha denunciato in maniera convincente

i tentativi di sottomettere definitivamente l’ONU

 

Nazioni Unite, 8 settembre. – Cuba ha qui denunciato giovedì che l’attenzione dell’Assemblea Generale dell’ONU è stata deviata verso una presunta riforma che, lungi dal renderla più democratica, cerca di sottometterla maggiormente agli interessi dei potenti, ha riportato PL.

 

Alarcon

La sessione straordinaria dell’Assemblea Generale dell’ONU della prRequeijoossima settimana “è stata completamente snaturata. Il suo proposito originale, sequestrato”, ha affermato il presidente del Parlamento cubano, Ricardo Alarcón, in un discorso letto dall’ambasciatore Orlando Requeijo.

 

Alarcón avrebbe dovuto partecipare alla II Conferenza dei Presidenti di Parlamento iniziata mercoledì in questa sede, ma le autorità statunitensi gli hanno negato il visto.

 

L’ambasciatore cubano ha spiegato che, dal momento che ad Alarcón “è stato impedito di partecipare assieme ai suoi colleghi a questa Conferenza, egli mi ha incaricato di far pervenire il testo della dichiarazione che aveva previsto di leggere in questo forum”.

 

“Le mete solennemente proclamate qui cinque anni fa sono sempre più distanti. I principali obiettivi stabiliti nel cosiddetto Summit del Millennio rimarranno lettera morta. Ancora peggio: stiamo assistendo oggi ad una truffa colossale”, segnala il documento.

 

Invece di valutare il mantenimento delle promesse del 2000, l’attenzione dell’Assemblea Generale è stata deviata verso una presunta riforma dell’ONU”, aggiunge.

 

“Queste riforme”, sottolinea, “lungi dal renderla più democratica, cercano di sottomettere ancor più le Nazioni Unite agli interessi dei potenti. Di quelle mete ed obiettivi quasi non si parla”.

 

“La fase preparatoria del Summit, con la sua mancanza di trasparenza, caratterizzata da manovre e pressioni, ha messo in rilievo l’arroganza ed il disprezzo per gli altri di coloro che si credono i padroni dell’Organizzazione e girano le spalle ai problemi che affliggono l’Umanità”, puntualizza.

 

“Lo sviluppo dei paesi del Terzo Mondo è irrinunciabile”, ha asserito.

 

“Aspiriamo ad un mondo nuovo, di giustizia, solidarietà e libertà. O saremo capaci di conquistarlo o lasceremo alle future generazioni il caos e la morte. Od otterremo un mondo migliore o meriteremo la maledizione dei nostri nipoti”, considera.

 

Alarcón afferma che oggi niente è più urgente che la lotta per la verità ed invoca la sconfitta di coloro che seminano la menzogna, falsificano la realtà e cercano di perpetuare con l’inganno “un sistema ingiusto e irrazionale che porterà tutti, anche loro, alla catastrofe”.

 

“Coloro i quali minacciano il mondo intero nel nome di un’ipocrita campagna contro il terrorismo, proteggono nel loro stesso territorio da quasi sei mesi Luis Posada Carriles, terrorista convinto e confesso”.

 

Aggiunge che rifiutano anche di estradarlo in Venezuela, dove dev’essere giudicato per l’attentato che provocò l’esplosione in pieno volo di un aereo civile.

 

Paragona questa situazione alla permanenza dei Cinque Cubani nelle prigioni degli Stati Uniti, nonostante che una Corte d’Appello di questo paese abbia deciso l’annullamento del processo.

 

“Nello stesso tempo mantengono sequestrati in prigioni di massima sicurezza Cinque veri combattenti contro il terrorismo, nonostante che un gruppo di esperti della Commissione sui Diritti Umani dell’ONU abbia determinato che la loro detenzione è arbitraria ed illegale” e che “la Corte d’Appello dell’Undicesimo Circuito nordamericano abbia deciso di annullare la farsa giudiziaria fabbricata dall’Amministrazione USA col dichiarato proposito di sostenere i gruppi terroristi, che in questo paese (gli Stati Uniti) agiscono contro Cuba nella più completa impunità”, puntualizza.

 

La Conferenza dei Presidenti di Parlamento

 

ha protestato per il rifiuto del visto 

 

Nazioni Unite, 7 settembre. – La II Conferenza dei Presidenti di Parlamento ha condannato il rifiuto di concedere i visti alla delegazione cubana che avrebbe dovuto partecipare a questo incontro, inaugurato mercoledì in questa sede mondiale, ha riportato PL.

 

“Esprimiamo la nostra indignazione per la decisione del Governo statunitense di negare il visto ad un presidente di Parlamento che ha ricevuto un invito ufficiale per partecipare a questa seconda Conferenza nella sede delle Nazioni Unite”, recita la dichiarazione.

 

Adottato per acclamazione, il documento deplora anche la non autorizzazione in tempo utile al capo del Parlamento iraniano.

 

“Questa Conferenza è stata convocata per promuovere il dialogo, andando oltre le nostre differenze, senza il quale non può esistere una vera democrazia o cooperazione internazionale”, ha puntualizzato.

 

Ha aggiunto che la convocazione di questo incontro appare in una risoluzione adottata per consenso nell’Assemblea Generale dell’ONU, che richiama espressamente il paese anfitrione (gli USA) ad estendere le usuali cortesie a tutte le delegazioni parlamentari.

 

Secondo i deputati, queste idee sono state il risultato di ampie consultazioni tra gli stati membri dell’ONU e l’Amministrazione USA, per evitare che si ripetesse un incidente simile a quello avvenuto durante la prima Conferenza dei Presidenti di Parlamento nell’anno 2000.

 

Anche in quell’occasione, al presidente dell’Assemblea Nazionale cubana, Ricardo Alarcón, venne negato il permesso di ingresso negli Stati Uniti.

 

“Deploriamo queste decisioni che, secondo noi, dimostrano la mancanza di rispetto nei confronti dei presidenti di Parlamento, l’Unione Parlamentare e le Nazioni Unite”, aggiunge.

 

Concludendo, esprime “la nostra solidarietà con i due presidenti di Parlamento ai quali è stato negato il visto ed invita l’Unione Inter-Parlamentare e l’ONU a trattare questa questione come tema d’urgenza con le autorità degli Stati Uniti”.

 

Gli USA violano gli obblighi contratti come sede

dell’ONU e insultano l’UIP e le Nazioni Unite


 


Ricardo Alarcón de Quesada ha denunciato il Governo di Washington per aver negato i visti alla delegazione dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare che avrebbe partecipato alla Conferenza Mondiale dei Presidenti dei Parlamenti nella sede dell’ONU

 

6 settembre 2005 - “Ancora una volta il Governo di Washington ha violato gli obblighi contratti come sede djohnsoon anderselle Nazioni Unite ed ha insultato l’Unione Interparlamentare (UIP) e l’ONU”, ha denunciato Ricardo Alarcón de Quesada in una lettera indirizzata ieri al signor Anders Johnsson, segretario generale dell’UIP, in seguito al rifiuto dei visti alla delegazione dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare che avrebbe partecipato alla Seconda Conferenza Mondiale dei Presidenti dei Parlamenti, programmata per questa settimana all’ONU, a New York.

 

La storia si ripete, segnala la lettera. La Prima Conferenza ha avuto luogo a New York nel settembre del 2000. Anche allora, come adesso, venne impedita la partecipazione della rappresentanza cubana per l’arbitraria decisione degli Stati Uniti.

 

Washington ignora che questa Conferenza, così come la precedente, è patrocinata e appoggiata dalle due istituzioni, come consta in numerose risoluzioni di entrambe.

 

“Lamento profondamente”, ha scritto Alarcón, “che mi venga impedito di incontrare a New York numerosi colleghi con i quali ci eravamo accordati di vederci.  Suppongo che, nonostante questa situazione che chiaramente viola i principi dell’UIP, la Conferenza si svolgerà. Quindi spero che questa esprima almeno una chiara condanna dell’azione nordamericana”.

 

Considerando che la condanna sarebbe insufficiente, il Presidente del Parlamento cubano ha formulato due proposte addizionali “come membro di pieno diritto della Conferenza, anche se impossibilitato a partecipare a questa per l’arrogante e insolito atteggiamento di un paese che non è membro dell’Unione”.

 

Propone prima di tutto che la Conferenza esprima la sua più ferma e completa solidarietà al popolo degli Stati Uniti, vittima dell’uragano Katrina. Specialmente alle popolazioni di Louisiana, Mississippi e Alabama. L’UIP deve rivolgere un appello a tutta la comunità internazionale affinché fornisca l’aiuto urgente e indispensabile per salvare le vite che ancora si possono salvare, per alleviare i loro enormi bisogni e aiutarle a recuperare al più presto, nonché per realizzare uno sforzo speciale a favore della città di New Orleans, Patrimonio dell’Umanità.

 

Come secondo punto propone che l’UIP prenda la decisione di non svolgere nessuna Conferenza o riunione in territorio statunitense, inclusa la sede dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, a New York, dove è stata convocata un’udienza parlamentare dell’UIP il 31 ottobre, la quale va immediatamente cancellata. Se così non venisse fatto, l’UIP starebbe ignorando uno dei suoi principi fondamentali: che le sue riunioni possono avere luogo soltanto se viene garantita a tutti i membri la possibilità di partecipare.

 

“Questo principio” – conclude la sua lettera Alarcón – “è un’esigenza che tutti i membri hanno rispettato. È assolutamente inaccettabile che lo distrugga il Governo di un paese, il cui Parlamento non appartiene all’UIP e non ha saldato ancora l’enorme  debito delle quote non pagate per anni quando ha fatto parte della nostra Organizzazione”.