Chávez sottolinea l’importanza

degli accordi con Cuba

Cararcas 21 apr. 2005 (PL)

 

Il presidente venezuelano Hugo Chávez ha sottolineato l’importanza degli accordi di cooperazione firmati con Cuba, ritenendoli l’inizio del progetto dell’Alternativa Bolivariana per le Americhe (ALBA).

 

In una riunione con i produttori che parteciperanno questo mese al II Incontro di Imprenditori Venezuelani e Cubani all’Avana, Chávez ha definito l’ALBA "lo strumento per rompere il meccanismo di dominazione commerciale imposto dalle potenze egemoniche."

 

Ha ricordato che l’accordo cornice è stato firmato il 14 dicembre nel contesto dell’alternativa proposta dal Venezuela al progetto statunitense dell’Area di Libero Commercio delle Americhe (ALCA).

 

Chávez, che ha annunciato la sua partecipazione alla prossima riunione di uomini d’affari a Cuba, ha ritenuto gli accordi tra i due Stati: "Espressione della decisione dei due paesi di non essere mai più dipendenti."

 

Il leader bolivariano ha anticipato che più di 200 venezuelani viaggeranno la prossima settimana all’Avana per partecipare all’incontro binazionale e spingere il commercio. "Per questo scopo -ha detto- già è stato disegnato lo schema finanziario di garanzie alle esportazioni".

 

Ha precisato che ogni paese ha collocato un capitale di 200 milioni di dollari per crediti e altri pagamenti riferiti all'esportazioni nelle due direzioni.

 

Nella riunione, realizzata nel Palazzo Presidenziale di Miraflores, Chávez ha proposto di attivare altri meccanismi di sostegno agli imprenditori interessati ad esportare a Cuba e in altri stati, includendo le sovvenzioni per gli innovatori in particolare.

 

Il Presidente venezuelano ha sostenuto che gli accordi con Cuba e altre nazioni come la Cina s'iscrivono nella proiezione di una "semina di petrolio", cioè l’utilizzo delle le entrate dalle vendita di idrocarburi nello sviluppo dell’industria non petroliera nazionale.

 

Ha segnalato che il Venezuela non può continuare a produrre soltanto materie prime ed ha suggerito di consegnarle a buon prezzo ai produttori locali, per fabbricare prodotti terminati e incrementare le esportazioni non petrolifere.

 

"Va cambiato il modello della produzione di petrolio che obbliga a importare tutto il resto!", ha indicato Chávez, ricordando che l’attività petrolifera solo utilizza l’1% delle forze economicamente attive.

 

Egli ha avvertito sulla possibilità di una crisi energetica mondiale se non si prenderanno le giuste misure e ha fatto un appello per fermare lo sperpero di risorse che, ha sostenuto, "si valutano che nel solo Venezuela nelle linee di trasmissione ci sono perdite del 40%!"