Non può esserci riposo né

 

per il braccio né per l’anima

 

 

Caracas 17 agosto 2005 V.DE JESÚS

 

A 200 anni dall’impegno di Simón Bolívar di liberare la Patria, il presidente Hugo Chávez ha assicurato che la determinazione dei venezuelani di essere liberi passa sopra a tutto il resto.

 

Ha qualificato la data come memorabile e ha detto che si è trasformata in un giorno di popolo, di ratifica di un mandato e sentiero, giorno rivoluzionario nel quale si è espressa in tutta la sua grandezza la forza della democrazia bolivariana.

 

Durante il suo discorso nella Sessione Speciale dell’Assemblea Nazionale (AN), effettuatasi nel Panteon Nazionale e convocata per commemorare il bicentenario del giuramento del “Libertador” sul Monte Sacro, Chávez ha ribadito l’impegno della Rivoluzione Bolivariana di sottrarre il paese agli artigli dell’impero.

 

Al termine di un ragionamento che ha fatto riferimento a non pochi aspetti del pensiero, vita e opera di Bolívar, il Capo dello Stato ha lanciato un appello per salvare il pianeta dagli appetiti dell’imperialismo e, parafrasando il “Libertador”, ha dichiarato: “Giuriamo di non dare riposo né al nostro braccio né alla nostra anima fino a quando non avremo liberato completamente il popolo dalle minacce pendenti su di noi per colpa dell’impero nordamericano”.

 

La sessione speciale dell’AN per commemorare un avvenimento così insigne si è svolta come parte del programma del XVI Festival Mondiale della Gioventù e degli Studenti. I giovani partecipanti alla cerimonia sono venuti a conoscenza in tutti i suoi dettagli del contenuto del giuramento di Bolívar sul Monte Sacro, occasione nella quale questi si impegnò a rendere indipendente la regione dal dominio della metropoli spagnola.

 

Riferendosi al referendum revocatorio tenutosi esattamente un anno fa, Chávez ha affermato che finalmente il popolo venezuelano può contare su un Potere Elettorale attendibile, rinnovato ed altamente tecnologico. Rivolto a coloro che continuano a definirlo fraudolento ha detto: “Non hanno potuto esporre una sola prova”.

 

Si è felicitato con il popolo perchè in questa giornata, ha indicato, “si è manifestata la forza della democrazia rivoluzionaria bolivariana”.

 

Ha detto che il socialismo è risorto come tesi e che i movimenti antimperialisti nel mondo sono rinati con forza, sospinti adesso dalla celebrazione del XVI Festival Mondiale della Gioventù e degli Studenti.

 

“Poniamo senza timore la pietra fondamentale della libertà sudamericana e caraibica. Proprio adesso. E’ giunta l’ora di lasciarsi alle spalle la paura e di salvare questa Patria Grande”, ha assicurato.

 

Ha poi ricordato il giuramento di Bolívar: “Giuro davanti a voi; giuro sul Dio dei miei genitori; giuro su di loro; giuro sul mio onore e giuro sulla mia Patria, che non concederò riposo né al mio braccio nè alla mia anima, fino a quando non vengano rotte le catene che ci opprimono per volontà del potere spagnolo!”

 

Subito dopo ha enfatizzato: “Siamo qui per mantenere questo giuramento. Evviva il popolo venezuelano ed evviva i popoli del mondo che combattono per la vita, contro la guerra, contro l’imperialismo, per la libertà e l’uguaglianza”.