Il Presidente del Venezuela propone un’offensiva mondiale per il Socialismo

 

Caracas 15 agosto, (PL) - Il Presidente del Venezuela, Hugo Chávez, ha invitato la gioventù del mondo a iniziare un’offensiva verso il socialismo per via dell’urgenza di salvare la vita nel pianeta.

In un discorso davanti ai delegati del XVI Festival della Gioventù e degli Studenti, Chávez ha assicurato che nessuno è meglio dei giovani per ottenere il risorgimento delle idee socialiste.

Egli ha ricordato che dopo la caduta della URSS molti pensavano che era la fine ma 14 anni dopo il socialismo è risorto.

Questo fantasma ha ricominciato a percorrere il mondo e inoltre con idee nuove, con facce giovani, alimentandosi delle idee degli indios, dei negri, dei popoli, con un’offensiva profonda, ha sottolineato.

Questo sarà il primo decennio di questo secolo, quando si deciderà l’alternativa tra socialismo o barbarie. Egli ha incitato a prendere coscienza perchè la vita nel pianeta potrebbe terminare.

Non sì può più perdere tempo! In questo e nei prossimi cinque decenni si deciderà il futuro, ha detto Chávez davanti a migliaia di delegati di un centinaio di paesi che partecipano alla riunione giovanile che termina oggi 15 agosto.

Parallelamente ha invitato a realizzare un dibattito aperto, senza complessi di massa sul socialismo, per uscire dall’atteggiamento difensivo nel quale sono caduti i movimenti rivoluzionari negli ultimi anni. Chávez ha anche annunciato che inizieranno presto in Venezuela le riunioni del governo nelle comuni, con il proposito di far sì che le basi presentino i loro progetti, con l’obiettivo di stabilire un vero potere popolare nel paese.

Egli ha spiegato che questa decisione si basa sulla volontà di dare maggiori quote di potere alla popolazione.

Rispetto al Festival Mondiale dei giovani al quale stanno partecipando più di 15000 giovani, ha assicurato che lo si può paragonare a “una bomba atomica per la vita”!

Facciamo tutto quello che dobbiamo fare, ma sbrighiamoci nella costruzione del socialismo del XXI secolo, perchè tutto indica che è tempo di rinascimento, della speranza, dell’azione e dei popoli.

Chávez ha chiamato i giovani a lavorare per far sì che in futuro, alludendo a una frase di Fidel Castro, si possa dire “La storia ci ha assolto e abbiamo salvato l’umanità”!

 

FERMIAMO LA MACCHINA DELLA GUERRA

(PL) - Il XVI Festival Mondiale della Gioventù e degli Studenti (FMJE) ha accentrato l’attenzione dei delegati con la conferenza “Fermiamo la macchina della guerra”.

Il FMJE, che si concluderà lunedì 15 agosto, ha nella sua agenda ha visto lo svolgimento di dibattiti sulla cultura popolare progressista, la lotta dei giovani sindacalisti per un lavoro degno e per i diritti sessuali e riproduttivi.

La lotta per la liberazione dei Cinque Cubani antiterroristi ingiustamente reclusi nelle carceri degli Stati Uniti, ha attirato l’attenzione della stampa internazionale e locale e delle rappresentazioni straniere.

Il presidente del Parlamento cubano, Ricardo Alarcon e i familiari dei Cinque Eroi prigionieri hanno partecipato a varie attività a conferenze stampa e a un incontro nella sede delle Case Club.

Quasi al termine del grande incontro internazionale, Jennifer Caldwell, presidentessa del Comitato nordamericano per la Libertà dei Cinque, ha segnalato che mentre i Cinque cubani sono reclusi per aver difeso l’Isola sventando azioni di terrorismo, i veri terroristi criminali come Orlando Bosch passeggiano liberi per le strade di Miami.

La Caldwell ha segnalato che si faranno azioni per richiedere l’estradizione in Venezuela del terrorista Luis Posada Carriles, che si dovrà presentare il 29 agosto di fronte ad una corte d’immigrazione a El Paso, in Texas, dove si deciderà il suo status legale.

La Caldwell ha ricordato che Posada Carriles è stato l’autore intellettuale, insieme a Bosch, del sabotaggio d’un aereo civile cubano nel 1976, nel quale morirono 73 persone. Posada Carrles è latitante della giustizia venezuelana.

Il programma del FMJE, che s’è svolto con lo slogan “Per la Pace e la Solidarietà, lottiamo contro l’Imperialismo e la Guerra”, ha visto lo svolgimento d’un Foro Solidale con l’Europa nella Piazza dei Musei.

In diverse aree del Distretto Metropolitano e del vicino stato Vargas, sono stati organizzati incontri settoriali di dibattito con religiosi, mezzi di stampa, artisti e giovani discriminati per il loro orientamento sessuale.

All’appuntamento venezuelano hanno partecipato 15 mila delegati di più d’un centinaio di nazioni.

Questa è stata la terza occasione in cui il Festival s’è svolto nel continente americano, poiché le edizioni del 1978 e del 1997 si sono effettuate a Cuba.

 

DENUNCIATI IN VENEZUELA I TENTATIVI PER ASSASSINARE FIDEL CASTRO

In coincidenza con l’inizio dei lavori del Tribunale Antimperialista, è stato presentato il libro “Il merito è restare vivo”, una denuncia dei più di 600 tentativi per assassinare il presidente cubano, Fidel Castro.

L’opera del giornalista Luis Baéz, pubblicata da Prensa Latina, è stata presentata in una delle Case del XVI Festival Mondiale della Gioventù e degli Studenti a Fuerte Tiuna, con la presenza del ministro dell’Informazione del Venezuela, Yuri Pimentel.

L’autore ha dichiarato ai giornalisti accreditati nell’incontro internazionale dei giovani, che le prove, tutte certe e i tentativi di uccidere il Leader della Rivoluzione cubana dimostrano una provenienza riuscita in altri casi e che ora si minaccia d’applicare anche in Venezuela.

Per scrivere il libro sono state usate fonti cubane e statunitensi, molte delle quali già non esistono più, mentre le persone che si volevano assassinare godono di buona salute, ha detto Báez che, interrogato sugli elementi che hanno permesso di evitare la realizzazione dei piani, ha detto che lo si deve al lavoro dei servizi di sicurezza cubani che sono i migliori del mondo, soprattutto per l’appoggio che offre loro la popolazione.

In relazione con le minacce di omicidio contro il presidente del Venezuela, Hugo Chávez, Báez ha detto che gli Stati Uniti cercano tutte le formule come nel caso di Fidel Castro.

Egli ha ricordato che tra i tanti tentativi per uccidere Fidel Castro ci fu la preparazione di una scatola di sigari avvelenati; l’installazione d’una arma in una telecamera TV, alimenti avvelenati...

Sarà molto difficile per gli USA uccidere Chávez perchè come Fidel ha il sostegno del suo popolo.

Questo omicidio in Venezuela potrebbe avere conseguenze imprevedibili per gli USA, che dovrebbero affrontare un popolo inferocito in questo caso.

I tentativi di uccidere Fidel Castro e altri leader progressisti del mondo sono stati denunciati tradizionalmente nel Tribunale Antimperialista, uno dei forum di denuncia più importanti delle riunioni internazionali giovanili.

Il XVI Festival, il Tribunale Antimperialista è stato inaugurato dal vice presidente del Venezuela José Vicente Rangel.

 

I GIOVANI DEGLI USA E DI CUBA

Una causa comune a favore dei Cinque

 

• Le dichiarazioni contro il terrorismo e il blocco

• La solidarietà contro l’imperialismo

 

M.J.Mayoral e R.L.Hevia - inviati speciali

 

Le delegazioni degli Stati Uniti d’America e di Cuba che partecipano al XVI Festival Mondiale della Gioventù e degli Studenti si sono incontrate fraternamente per dialogare sulle lotte in comune a favore della liberazione dei Cinque Eroi di Cuba sequestrati nelle prigioni nordamericane nonostante la sentenza della Corte d’Appello di Atlanta.

La sala numero uno del complesso degli edifici Parque Central, sede degli incontri, era strapiena e alle due delegazioni si sono uniti delegati di altre nazionalità poiché molti erano interessati a conoscere meglio la situazione dei Cinque combattenti antiterroristi che sono detenuti già da sette anni.

La sala piena di giovani come non si era ancora visto nel Festival è stata anche lo scenario per denunciare la politica del blocco economico, finanziario e commerciale mantenuto da quattro decenni dalla Casa Bianca contro l’Isola. Inoltre è stata condannata la presunta crociata contro il terrorismo che Washington dice di sferrare nel mondo.

Leilani Dowell, membro del Commite to free The Five, ha spiegato che tutti i membri della delegazione statunitense sostengono la lotta dei cubani per ottenere la liberazione di Antonio Guerrero, Fernando González, Gerardo Hernández, Ramón Labañino e René González ed ha illustrato con molti esempi le azioni organizzate dai gruppi solidali negli USA.

È importante continuare a divulgare quel che sta succedendo con i Cinque, perchè i grandi mezzi di comunicazione continuano a tacere sul caso. La lotta per loro negli USA deve aiutare le persone a capire realmente quel che succede negli Stati Uniti e la politica estera di Washington, la cui guerra contro il terrorismo in realtà è una vera guerra contro la sovranità dei popoli.

Bonny Massey ha detto che la condanna alla Casa Bianca si riferisce anche alle dichiarazioni fatte da Bush dopo i fatti dell’11 settembre del 2001, quando egli definì “un nemico qualsiasi paese che desse rifugio a un terrorista o permettesse attività di terroristi.

Brenda Salgado, che frequenta la facoltà di sociologia a Chicago, ha detto che è incredibile l’esistenza del caso dei Cinque che non hanno fatto altro che combattere la realizzazione d’azioni da parte dei gruppi terroristi nel sud della Florida.

Non è giusto che siano reclusi, perchè non hanno mai fatto nulla contro la sicurezza nazionale degli USA o la vita dei cittadini nordamericani, di tutti noi...

Incontri come questo, ha detto Amelia Durán, un’altra giovane degli Stati Uniti, possono aiutare a cambiare la visione di molti giovani a proposito del popolo cubano; la radio e le TV del mio paese molto spesso dipingono l’Isola come un luogo pessimo dove c’è una dittatura e dove le persone sono affamate ed hanno molte necessità, ma la realtà è ben lontana da tutto questo.

Non credo che in un futuro prossimo si possano stabilire relazioni normali tra i due paesi perchè è troppo grande l’odio contro la Rivoluzione cubana, ma mi piacerebbe che i giovani del mio paese si preoccupassero di più per conoscere la verità, perchè i cubani lottano non solo per loro stessi ma per i diritti umani di tutti i popoli.

Tra i giovani cubani intervenuti ci sono stati Antonio Guerrero e Irma González, figli di due dei Cinque Eroi prigionieri dell’impero con Aleida Guevara, la figlia del Guerrigliero eroico, Ernesto Che Guevara.

Aleida ha raccontato, riassumendolo, il processo fatto ai Cinque e i danni provocati dal blocco oltre agli atti di terrorismo del quale è stato vittima il popolo cubano.

I responsabili di questi crimini sono liberi per le strade degli Stati Uniti. Noi abbiamo levato la nostra voce per denunciarlo in tutte le tribune possibili e abbiamo presentato le prove. Nessuno ha risposto e il popolo cubano ha diritto e necessità di difendersi e per questa ragione molti uomini e donne hanno lasciato dietro a sè la loro vita, i loro amori e i desideri per convivere con la mafia organizzata e terrorista che vive nel sud della Florida, perchè era la sola maniera per scoprire i piani sovversivi.

Voi, ha detto ai delegati degli USA, avete una grande responsabilità, siete propaganda viva tra il popolo di quello che l’amministrazione Bush vuole zittire. Tony e Irma hanno dettagliato le ingiustizie commesse contro i loro genitori ed hanno chiesto ai delegati di accrescere il loro sostegno per ottenere la liberazione immediata dei Cinque prigionieri politici.

La sentenza della Corte, ha commentato Tony, è il passo legale più importante nel caso dei Cinque e adesso è indispensabile che ci si unisca tutti per esigere che vengano liberati immediatamente.