La dichiarazione di Montego Bay
 

 

Noi Capi di Stato e/o di Governo partecipanti alla Riunione Summit su PETROCARIBE, convocata dal Presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Hugo Chávez Frías e dal Primo Ministro della Giamaica, Onorevolissimo Percival James Patterson, riuniti il 6 settembre 2005 a Montego Bay, Giamaica, ricordiamo solennemente che oggi si commemora il 190° Anniversario della Lettera della Giamaica, dove il ‘Libertador’ Simon Bolívar, manifestando il suo sogno d’integrazione americana, espresse: “Io desidero più di qualsiasi altro vedersi formare in America la più grande nazione del mondo, non tanto per la sua estensione e ricchezza quanto per la sua libertà e gloria”.

 

Alla luce del sogno del ‘Libertador’ ribadiamo, così come proclamato a Puerto La Cruz, che PETROCARIBE ha come obiettivo fondamentale quello di contribuire alla sicurezza energetica, allo sviluppo socio-economico, all’integrazione e trasformazione delle società latinoamericane e caraibiche. Per queste ragioni, PETROCARIBE è concepito come un progetto complessivo che promuove la solidarietà tra queste società e l’eliminazione delle diseguaglianze sociali; per migliorare la qualità di vita e la partecipazione effettiva di tutti i popoli alla determinazione e costruzione del loro stesso destino.

 

Conseguentemente abbiamo deciso che, come mezzo per stimolare la formazione di fondi destinati a promuovere programmi di sviluppo economico e sociale, la Repubblica Bolivariana del Venezuela somministri combustibile nelle quote fissate alle imprese miste accordate tra i rispettivi Stati e riceva il pagamento della percentuale corrispondente della fattura petrolifera secondo le condizioni stabilite nell’Accordo di Cooperazione Energetica PETROCARIBE.

 

La somma equivalente alla percentuale del pagamento differito verrà utilizzata per creare un Fondo in ognuno dei rispettivi paesi beneficiari. L’obiettivo di questo Fondo è dare impulso a programmi di sviluppo economico e sociale, promuovere la formazione e l’impiego (particolarmente tra donne e giovani), aumentare le attività produttive ed i servizi (come il trasporto aereo), migliorare l’assistenza medica pubblica (anche per quanto riguarda il VIH/SIDA), l’educazione, la cultura e gli sport.

 

In questo senso, i benefici derivati da PETROCARIBE potranno trasformarsi in un apporto sostanziale alla lotta contro la povertà, la disoccupazione, l’analfabetismo e la mancanza d’assistenza medica, che raggiunga tutti i settori del paese e specialmente quelli che più necessitano di aiuto. In pratica, questo significa che il Venezuela concederà un credito pari all’ammontare del pagamento, a scadenza venticinquennale per ogni paese firmatario, da rimborsarsi in effettivo o con prodotti a prezzi preferenziali, secondo quanto stabilito nell’Accordo di Cooperazione Energetica PETROCARIBE.

 

Dal momento che la forte instabilità del prezzo del combustibile e le possibili fluttuazioni al rialzo dei prezzi costituiscono un motivo di grande preoccupazione il Venezuela, ispirandosi ai più profondi e sinceri sentimenti di solidarietà, ha espresso la sua disposizione ad analizzare le situazioni più probabili che tali prospettive potrebbero originare ed a cercare alternative che contribuiscano al maggior grado di sicurezza, benefici reali e sviluppo per i paesi firmatari dell’Accordo PETROCARIBE.

Questo sforzo è stato accolto dal beneplacito e dalla gratitudine dei paesi partecipanti alla riunione in occasione del 190° Anniversario della celebre Lettera della Giamaica di Simon Bolívar.

 

Montego Bay, 6 settembre 2005


 

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verso un’integrazione matura

 


Montego Bay, Giamaica, 7 settembre (PL). – Petrocaribe ha iniziato mercoledì ad avanzare verso la maturità dopo l’impegno degli Stati membri di consolidare i meccanismi d’integrazione che favoriscano la soluzione dei problemi economici e sociali.

 

Il presidente venezuelano Hugo Chávez ha chiesto ai suoi omologhi presenti nel Summit di Montego Bay, di lavorare per una realtà differente nel giro di 10 anni, assicurando che la storia ci offre l’opportunità di cambiare la rotta e indirizzarci nella direzione che Simón Bolívar segnalava.

 

“Marciamo in questa direzione costi quel che costi”, ha detto Chávez ricordando le parole di San Martín: “Dobbiamo essere liberi, il resto non importa”.

 

Il leader venezuelano ha definito ben riuscito il Summit, assicurando che ogni passo avanti, anche di un millimetro, nella direzione corretta è buono per il futuro dei popoli latinoamericani e dei Caraibi.

 

“Dobbiamo assumere questo impegno di Montego Bay con la volontà necessaria”, ha sentenziato durante il discorso di chiusura dell’appuntamento nell’albergo Ritz Carlton.

 

Chávez ha chiesto un riconoscimento speciale a Cuba per il gesto umanitario e l’impegno per offrire la possibilità di riacquistare la vista ai malati dell’America Latina e dei Caraibi.

 

Questa operazione – ha detto –, denominata da Fidel Castro “Missione Miracolo”, assisterà 6 milioni di persone durante il prossimo decennio.

 

Il Summit si è concluso con una Dichiarazione Finale contenente l’impegno dei firmatari a dare impulso all’integrazione energetica, vista come base per le trasformazioni sociali dei popoli.

 

Intanto, il primo ministro della Giamaica, Percival Patterson, ha assicurato l’esistenza dei meccanismi necessari per il rifornimento energetico, a garanzia dello sviluppo sociale, dell’educazione e della salute dei popoli.

 

I presidenti partecipanti hanno firmato accordi con le autorità venezuelane per il rifornimento di determinati volumi di combustibile e per la creazione di imprese miste per garantire la sicurezza energetica.

 

Il Summit ha dato come risultato l’adozione di accordi binazionali per la consegna di determinati volumi di petrolio agli stati partecipanti al meccanismo di integrazione regionale.

 

Inoltre ha disposto la creazione del Consiglio dei Ministri. Al Venezuela sono state assegnate la presidenza e la segreteria generale permanenti dell’organismo.

 

Secondo le disposizioni finali, la vicepresidenza corrisponderà allo Stato organizzatore degli appuntamenti al più alto livello.

 

La riunione è stata convocata da Caracas e da Kinsgton come un omaggio a Simón Bolívar nel 190º anniversario della Lettera della Giamaica, scritta dal ‘Libertador,’ contenente riflessioni sulla necessità di lottare per l’indipendenza e la sovranità dei popoli d’America.

 

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la spina dorsale dell’integrazione
 

 

E.CONCEPCION PEREZ

 

Montego Bay, Giamaica 7 settembre 2005 – Quando il 6 settembre, per commemorare il 190° anniversario della Lettera della Giamaica, scritta da Simon Bolívar, si sono riuniti qui i capi di Stato e di Governo della regione dei Caraibi fondatori di Petrocaribe, si stava trasformando in realtà l’integrazione dei nostri popoli come unica forma di essere più liberi e rispettati.

 

Il presidente cubano Fidel Castro è stato uno dei leader partecipanti all’appuntamento.

 

Definito da Hugo Chávez Frías, presidente del Venezuela, come la “spina dorsale dell’integrazione”, il progetto ha già potuto esibire in questa riunione le sue prime concretizzazioni, conseguite proprio in Giamaica pochi giorni fa con un Accordo di Cooperazione Energetica, firmato dal primo ministro Percival Patterson e dal Presidente venezuelano.

 

Questa cooperazione permette alla Giamaica di triplicare l’importazione di petrolio venezuelano, passando da 7.300 a 21.000 barili al giorno, verrà aumentata la capacità di raffinazione dei suoi impianti ed il pagamento avverrà fra due anni, con l’1% di interesse e 25 anni di scadenza.

 

In chiusura di questo Summit di Petrocaribe, nove paesi dell’area hanno firmato accordi energetici col Venezuela. Il presidente Hugo Chávez ha siglato documenti col primo ministro di Antigua e Barbuda, Baldwin Spencer; col presidente della Repubblica Dominicana, Leonel Fernández; col primo ministro di St. Kitts e Nevis, Denzill Douglas; col presidente della Guyana, Samuel Hinds; col primo ministro di Saint Vincent e Grenadine, Ralph Gonsalves; mentre in rappresentanza di Belize, Suriname, Grenada e Dominica hanno firmato rispettivamente John Briceño, Gregory Rusland, Gregory Bower e Ambrose George.

 

Nel ramirezSummit è stato deciso che il Venezuela, paese che ha lanciato l’iniziativa, presieda questo processo d’integrazione. Nello stesso modo, i titolari dell’Energia ed altri ministri hanno firmato la prima risoluzione del costituito Consiglio dei Ministri di Petrocaribe, presieduto dal ministro dell’Energia del Venezuela, Rafael Ramírez.

 

L’adozione di una Dichiarazione d’Intenti ha fissato il proposito di creare un’Impresa Mista di Petrocaribe con ogni paese della regione. Al fondo di 50 milioni di dollari approvato come assegnazione del Venezuela, si aggiunge adesso il meccanismo mediante il quale i risparmi derivati dal finanziamento assegnato nell’ambito di Petrocaribe vengono trasformati in un fondo in ogni paese, cosa che permetterà di finanziare in queste nazioni progetti specifici in campo sociale, di sviluppo economico o programmi di sussidio.

 

Il presidente Chávez aveva riferito che, per mezzo di questi accordi, i paesi caraibici pagheranno il 60% della fattura petrolifera e che l’altro 40% viene differito ad una prossima fattura, da onorare tra due anni e quando dovranno pagare potranno farlo in beni e servizi.

 

Durante la cerimonia di chiusura, su proposta del presidente venezuelano, il presidente Fidel Castro ha fatto riferimento ai piani contro le catastrofi che si stanno sviluppando a Cuba, come garanzia per preservare vite e risorse, tenendo contro che questa è una zona costantemente minacciata dagli uragani, ha puntualizzato Fidel.

 

Chávez ha spiegato l’intenzione che i paesi beneficiati dal finanziamento di Petrocaribe possano destinare una percentuale, anche se modesta, a questi scopi.

 

Cooperazione e solidarietà si intrecciano in questa forma di relazioni, che nella sfera sociale apre un orizzonte a decine di migliaia di caraibici affetti da malattie oftalmologiche, dando loro la possibilità di venire curati nell’ambito della Missione Miracolo, sforzo congiunto cubano-venezuelano, che potrà restituire la vista nei prossimi dieci anni a più di sei milioni di latinoamericani e caraibici.

 

A dimostrazione della collaborazione e solidarietà che uniscono e integrano i popoli caraibici, il 20 agosto il presidente Fidel Castro, durante la prima cerimonia di laurea di 1.610 medici della Scuola Latinoamericana di Medicina, ha detto che dodicimila giovani di 83 paesi studiavano Medicina a Cuba, 1.029 dei quali provenienti da paesi caraibici.

 

Rafforzare l’integrazione regionale e costruire una catena di paesi sovrani basata sui principi della fratellanza e del reciproco rispetto è lo spirito di questo blocco sub-regionale caraibico, ha esposto il Primo Ministro della Giamaica, Percival Patterson.

 

“Sarà un mondo straordinariamente differente una volta portati a termine i programmi per lo sviluppo socio-economico dei nostri popoli”, ha detto Patterson durante la firma dell’Accordo.

 

Secondo Hugo Chávez, l’idea centrale di Petrocaribe è quella di stabilire un rapporto diretto tra i produttori ed il consumatore finale di petrolio, nell’ottica di evitare intermediari ed il conseguente impatto nell’aumento del costo energetico.

 

“La maggioranza dei piccoli paesi caraibici, come per esempio la Giamaica, non posseggono depositi per stoccare combustibile, ma dipendono da alcune navi che comprano la benzina al Venezuela e la vendono più cara in queste isole caraibiche”, ha manifestato recentemente Chávez.

 

Lo stesso Presidente venezuelano ha detto che l’obiettivo del piano è quello di contribuire alla trasformazione delle società latinoamericane e caraibiche, per renderle più giuste, colte, partecipative e solidali.

 

Attraverso questo progetto e con le facilitazioni di pagamento ai paesi dei Caraibi che sottoscrivono l’Accordo, verranno finanziati circa 17 miliardi di dollari di fattura petrolifera nei prossimi dieci anni, al ritmo di 200.000 barili al giorno.

 

L’Accordo di Petrocaribe è stato siglato durante l’atto d’instaurazione, svoltosi nella città di Puerto la Cruz, nella Repubblica Bolivariana del Venezuela, il 29 giugno 2005, da 14 capi di Stato e di Governo della regione.

 

Oggi, a Montego Bay e con lo sguardo rivolto a Bolívar il quale scrisse, 190 anni fa, la Lettera della Giamaica, i paesi dei Caraibi stanno già camminando lungo la strada dell’unione e della solidarietà, base di ogni logica d’integrazione e liberazione.

 

 

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Lage al Vertice a Montego Bay
 

 

Montego Bay, Giamaica, 5 settembre (PL). – Il vicepresidente cubano Carlos Lage è arrivato oggi (lunedì) in questa località balneare della Giamaica per partecipare al Vertice di Petrocaribe, progetto di integrazione promosso dal presidente venezuelano Hugo Chávez.

 

Lage e il ministro di Governo Ricardo Cabrisas parteciperanno ai contatti che precederanno l’incontro dei Capi di Stati e di Governo, programmato per domani.

 

In commemorazione del 190º anniversario della Lettera della Giamaica, scritta da Simon Bolivar, le delegazioni dei paesi membri di Petrocaribe si riuniranno nell’albergo Ritz Carlton allo scopo di avanzare nel rafforzamento dell’iniziativa regionale.

 

In omaggio alle idee del ‘Libertador’, i presidenti cercheranno di rafforzare l’integrazione e costruire una catena di nazioni sovrane sulla base dei principi della fratellanza e del reciproco rispetto.

 

Secondo il primo ministro della Giamaica Percival Patterson, Petrocaribe viene costruita nello spirito di blocco dei Caraibi, lo stesso con il quale è stato convocato questo Vertice.

 

L’appuntamento costituirà lo scenario propizio per adottare accordi più ampi in campo energetico, nella fornitura e nella produzione dell’elettricità necessaria per la crescita sociale ed economica degli stati membri.

 

Scritta il 6 settembre 1815 a Kingston, la capitale, la Lettera della Giamaica fu la risposta di Bolivar a una missiva di un abitante del paese e costituisce un documento di notevole importanza storica.

 

Nel testo, il ‘Libertador’ analizza la lotta per l’indipendenza in un contesto regionale, nella sua prospettiva d’impresa emancipatrice, lo spirito contenuto nel progetto dell’Alternativa Bolivariana per le Americhe (ALBA).

 

Nata nel quadro dell’ALBA, Petrocaribe ha visto la luce il 29 giugno a Puerto La Cruz (Venezuela) con la partecipazione di Repubblica Dominicana, Grenada, Giamaica, Suriname, Dominica, Antigua e Barbuda, Saint Cristobal e Nevis, Santa Lucia, Bahamas, Saint Vincent e Granadine, Guyana e Cuba.

 

Ispirati da Chavez, i presidenti scommettono su un’impresa basata sui principi della solidarietà.

 

Il meccanismo di integrazione viene ritenuto un fattore di sviluppo, di migliore utilizzo delle risorse energetiche con lo scopo di far fronte alla povertà, alla ripartizione disuguale della ricchezza, allo squilibro commerciale e alla mancanza di accesso all’educazione.

 

 

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Accordo di Cooperazione Energetica

 

 

I Capi di Stato e/o di Governo riuniti nella città di Puerto la Cruz, in Venezuela, nell’ambito dell’incontro energetico per la creazione di  PETROCARIBE:

 

1. ABBIAMO SALUTATO l’iniziativa della Repubblica Bolivariana del Venezuela orientata alla creazione di PETROCARIBE, il cui obiettivo fondamentale è contribuire alla sicurezza  energetica, allo sviluppo socio - economico e all’integrazione dei paesi dei Caraibi, mediante l’utilizzo sovrano delle risorse energetiche,  basandosi nel principio d’integrazione denominato Alternativa Bolivariana per le  Americhe (ALBA);

 

2. ABBIAMO RETTIFICATO gli impegni assunti durante la Prima Riunione dei Ministri dell’Energia dei Caraibi, realizzata a Caracas, Venezuela, il 10 luglio del 2004, e nella Seconda Riunione dei detti Ministri su PETROCARIBE, realizzata a Montego Bay, Giamaica, nei giorni 26 e 27 di agosto del 2004;

 

3. ABBIAMO CONSTATATO che l’integrazione per i paesi dell’America Latina e i Caraibi è una condizione indispensabile per aspirare allo sviluppo nel mezzo della crescente formazione di grandi blocchi  regionali che occupano posizioni predominanti nell’economia mondiale;

 

4. CONCLUDIAMO che solo l’integrazione basata nella cooperazione, la solidarietà e la volontà comuni di avanzare verso livello più alti di sviluppo potrà soddisfare le necessità e i desideri dei popoli latino americani e dei Caraibi e ugualmente preservare indipendenza, sovranità e identità.

 

5. REITERIAMO che PETROCARIBE ha l’obiettivo di contribuire alla trasformazione delle società latino-americane e caraibiche, per renderle più giuste, colte, partecipate e solidali e che, per questo, è concepito come processo integrale che promuova l’eliminazione delle disuguaglianze sociali e fomenti la qualità di vita con una partecipazione effettiva dei popoli alla formazione del proprio destino;

 

6. RICONOSCIAMO la necessità  di adottare misure nel contesto di PETROCARIBE, supportate da un trattamento speciale e differenziato per i paesi di minor sviluppo, relativo all’America Latina e i Caraibi, oltre alla complementarità e la cooperazione tra le nazioni della Regione;

 

7. GARANTIAMO nel pieno rispetto dei  principi d’uguaglianza degli stati di sovranità, di non ingerenza negli affari interni, nella libera determinazione e nel diritto di ogni nazione di decidere liberamente il proprio sistema economico, politico e sociale; 

 

8. PREOCCUPATI per la tendenza dell’economia mondiale e soprattutto per le politiche e le pratiche che prevalgono nei paesi industrializzati che possono condurre a una maggiore emarginazione dei paesi del Terzo Mondo, più piccoli e con economie dipendenti dall’estero;

 

9. IN VISTA delle  circostanze speciali dei  paesi poveri fortemente indebitati, tutti i termini e le condizioni di finanziamento applicabile si stabiliranno mediante conversazioni bilaterali con questi paesi;

 

10. RICONOSCIAMO l’importanza di Trinidad e Tobago come  paese esportatore d’energia tra i paesi del CARICOM e come fonte affidabile di rifornimento;

 

11. Abbiamo considerato che nel contesto dell’ordine economico internazionale, ingiusto erede del colonialismo e dell’imperialismo imposto dai paesi ricchi e sviluppati, l’attuale congiuntura energetica mondiale, caratterizzata dall’enorme sciupio delle società di consumo, le diminuzioni delle capacità disponibili di produzione con la speculazione, che si traducono nell’incremento dei prezzi degli idrocarburi, danneggia negativamente e in maniera crescente il disimpegno economico e la situazione sociale dei paesi dei Caraibi; nella maggioranza dei casi le esportazioni di questi paesi vengono danneggiate per la caduta dei prezzi dei loro prodotti, soprattutto agricoli, come si vede con zucchero,  banane e altro.

 

Questa situazione pone i paesi dei Caraibi nella necessità di contare su forme di somministrazione energetica sicure e che, in queste condizioni, che i prezzi non divengano un ostacolo per il loro sviluppo.

Per queste ragioni i Capi di Stato e/o di Governo hanno deciso di firmare il presente ACCORDO Per la cui esecuzione  si decide l’immediata creazione di PETROCARIBE come organo abilitante della politica e dei piani energetici, indirizzato all’integrazione dei popoli dei Caraibi, con l’uso sovrano delle risorse naturali energetiche a beneficio diretto dei suoi popoli. In questo senso PETROCARIBE si incaricherà di coordinare e gestire ciò che è relativo alle relazioni energetiche nei paesi assegnatari, in maniera conforme a quanto stabilito nel presente Accordo.

Con il fine di garantire la realizzazione degli obiettivi e dato il dinamismo e la complessità della materia energetica PETROCARIBE nasce come un’organizzazione capace di assicurare il coordinamento e l’articolazione delle politiche di energia, includendo il petrolio e i suoi derivati; gas, elettricità, uso efficiente della stessa cooperazione tecnologica, capacità e sviluppo delle infrastrutture energetiche e un uso positivo delle fonti alternative, come l’energia eolica, la solare e altre.

 

I

PIATTAFORMA ISTITUZIONALE

 

PETROCARIBE conterà, per la realizzazione dei suoi  propositi, con un Consiglio  Ministeriale integrato da Ministri dell’Energia o da Equivalenti, le cui funzioni saranno:

 

Coordinare le politiche, strategie e piani corrispondenti;

 

Delegare le funzioni e responsabilità negli organi che si costituiscono per il compimento dei compiti specifici, quando sia necessario;

 

accordare e approvare topici di interesse prioritario per l’organizzazione, come gli studi i seminari e le tavole di lavoro perchè apportino il supporto tecnico e giuridico degli stessi;     

        

esercitare la massima istanza per il controllo dei conti in relazione alla gestione della segreteria esecutiva;

 

accordare l’ingresso di nuovi membri e le scorporazione di eventuali;

          

Il Consiglio Ministeriale designerà un presidente e un supplente che convocheranno e dirigeranno le riunioni. Si riunirà normalmente una volta l’anno e lo farà in maniera straordinaria tutte levolte che sarà necessario.

PETROCARIBE disporrà anche di una Segreteria Esecutiva che verrà esercitata dal Ministero dell’Energia e Petrolio della Repubblica Bolivariana del Venezuela, le cui funzioni saranno le seguenti:

 

Preparare le agende per le riunioni del Consiglio  Ministeriale;

 

Gestire e amministrare direttamente gli affari  di PETROCARIBE;

 

assicurarne l’esecuzione e realizzare il seguito delle decisioni adottate nel Consiglio Ministeriale, oltre a dibattere le relazioni e le raccomandazioni corrispondenti;

 

stabilire le priorità degli studi e progetti definiti dal Consiglio ministeriale;

Proporre al Consiglio Ministeriale l’assegnazione di risorse per la conduzione degli studi necessari. 

 

II

FONDO ALBA-CARAIBI PER LO SVILUPPO ECONOMICO E SOCIALE

 

Per contribuire allo sviluppo economico e sociale dei paesi dei Caraibi, PETROCARIBE disporrà di un Fondo destinato al finanziamento dei programmi  sociali ed economici, con apporti provenienti da strumenti finanziari e non; i contributi si possono accordare sulla porzione finanziata delle fatture petrolifere e i risparmi prodotti dal commercio diretto. Questo Fondo si denominerà ALBA-CARAIBI.

Con il proposito di attivare il Fondo ALBA- CARAIBI, la Repubblica Bolivariana del Venezuela apporterà un capitale iniziale di Cinquanta Milioni di Dollari (US$ 50.000.000,00).

 

III

ASPETTI OPERATIVI

 

1. Con il fine di dare inizio alle operazioni, l’impresa Petróleos de Venezuela, (PDVSA), ha creato una filiale con propositi speciali, con la denominazione sociale PDV CARIBE.

 

2. Questa filiale comincerà le sue operazioni disponendo immediatamente dicapacità di trasporti sufficienti per coprire gli impegni dei rifornimenti.

 

3. I noleggi che riguardano queste operazioni si incasseranno a prezzo di costo, permettendo un risparmio per i paesi firmatari del presente Accordo.

 

4. PDV CARIBE garantirà una relazione diretta, senza intermediazioni nei rifornimenti, per generare un risparmio addizionale per i paesi   consumatori dei Caraibi.

 

5. Per questo, PDV CARIBE avrà anche la  responsabilità di organizzare una rete logistica di navi, le capacità per la conservazione  nei  terminali, includendo, dove sia possibile, le capacità di raffinazione e distribuzione dei combustibili dei prodotti, dando priorità ai paesi con maggiori necessità.

 

6. Questa filiale adotterà piani di formazione destinati a rafforzare le capacità  professionali e a promuovere l’uso più pulito e razionale dell’energia convenzionale, il suo uso  efficiente e quello  delle  energie rinnovabili.

 

IV

MECCANISMI DI FINANZIAMENTO E COMPENSAZIONI

 

1. Addizionalmente ai benefici stabiliti negli Accordi di San José  e nell’Accordo di Cooperazione Energetica di Caracas, la Repubblica Bolivariana del Venezuela estenderà  facilità ai paesi dei Caraibi, con un minor sviluppo relativo, sulla  base delle  quote che si stabiliranno bilateralmente.

 

2. Finanziamenti a lungo termine

PREZZI PER BARILE IN PERCENTUALE DA FINANZIARE

=15 dollari per barile 5

=20 dollari per bariile10

=22 dollari per barile 15

=24 dollari per barile 20

=30 dollari per barile 25

=40 dollari per barile 30

=50 dollari per barile 40

=100 dollari per barile 50

Il periodo di grazia previsto nel ACEC per questi finanziamenti si estende da uno a due anni.

 

3. Finanziamento a breve termine

Il pagamento a brave termine si estende da 30 a 90 giorni.

 

4. Pagamento Differito

Si manterranno le stesse basi dell’Accordo di cooperazione energetica di Caracas per 17 anni, includendo i due anni di grazia segnalati, sino a che il prezzo si manterrà al disotto dei 40 dollari a barile. 

Se il prezzo supererà i 40 dollari a barile, il periodo del pagamento si estenderà a 25 anni, includendo i due anni di grazia riferiti e riducendo l’interesse al 1%. Per il pagamento differito il Venezuela potrà accettare che una parte si realizzi con beni e servizi per i quali offrirà prezzi preferenziali.

I prodotti che il Venezuela potrà acquistare a prezzi preferenziali saranno alcuni come lo zucchero, le banane e altri beni e servizi che si determinino danneggiati dalla politiche commerciali dei paesi ricchi.

 

V

EFFICIENZA ENERGETICA

 

Un aspetto essenziale dell’obiettivo di PETROCARIBE sarà l’incorporazione agli accordi dei rifornimenti con i programmi di risparmio dell’energia.

In questo senso PETROCARIBE può gestire crediti e scambiare tecnologie per far sì che i paesi beneficiati possano sviluppare programmi e sistemi altamente efficienti nei termini di consumo energetico e altri metodi che permettano di ridurre il consumo di petrolio e ampliare le prestazioni del servizio.

 

VI

GLI ATTORI

 

Nell’ambito di PETROCARIBE si richiederà l’esistenza di enti statali per la realizzazione delle operazioni energetiche. Il Venezuela offre la cooperazione tecnica per appoggiare la costituzione di entità statali in quei paesi dove non esistono.

Firmato nella città di Puerto la Cruz, nella Repubblica Bolivariana del Venezuela, in due esemplari originali, redatti nelle lingue spagnolo  e inglese, essendo i due testi ugualmente autentici, il 29 giugno dell’anno 2005 da:

 

Willmoth Daniel

Vice Primo Ministro di Antigua e Barbuda;

Leslie Miller

Ministro del Commercio e Industria delle Bahamas;

Vildo Marin

Ministro della Salute, Energia e Comunicazioni del Belice;

Fidel Castro Ruz

Presidente del Consiglio di Stato e di Governo della Repubblica di Cuba;

Roosevelt Skerrit

Primo Ministro della Mancomunità di Dominica;

Leonel Fernández

Presidente della Repubblica Dominicana;

Keith Mitchell

Primo Ministro di Granada;

Samuel Hinds

Primo Ministro della Repubblica Cooperativa della Guyana;

Percival Patterson

Primo Ministro di Giamaica;

Ralph Gonsalves

Primo Ministro di San Vicente e le Granadinas;

Petrus Compton

Ministro degli  Esteri, Commercio Internazionale e Aviazione Civile di Santa Lucia;

Earl Asim Martin

Ministro degli Affari  Pubblici ed Energia di San Cristóbal e Nevis;

Jules Rattankoemar Ajodhia

Vice Presidente della Repubblica del Suriname;

Hugo Chávez

Presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela.

 

 

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Un arco energetico per ridurre i costi

 

Fidel partecipa all’incontro in Venezuela, assieme ai rappresentanti di altre 15 nazioni

 

 

 

30/6 - Il I Summit Energetico dei Capi di Stato dei Caraibi è iniziato a Puerto La Cruz (Venezuela), in orario di chiusura della presente edizione, con la partecipazione di altri 15 paesi, ai quali Caracas propone un’unione petrolifera regionale per rendere meno caro il petrolio che le fornisce.

 

Il presidente cubano, Fidel Castro, è arrivato a sorpresa martedì 28 all’appuntamento nella città di Puerto La Cruz, 319 km ad est di Caracas. Vestito di verde olivo, è stato ricevuto dal presidente venezuelano, Hugo Chávez, ai piedi della scaletta dell’aereo della ‘Cubana de Aviación’ ed ambedue, nelle loro dichiarazioni alla stampa, hanno manifestato la loro comune convinzione che il mondo è alle porte di una crisi energetica.

 

Con la creazione di PETROCARIBE, la regione si accinge a fare un passo di particolare importanza per la proposta d’integrazione promossa da Hugo Chávez, ha riportato ‘Prensa Latina’.

 

L’iniziativa persegue una migliore utilizzazione delle risorse dell’area, così come di diminuire gli effetti negativi dei costi energetici, originati da fattori speculativi e geopolitici.

 

PETROCARIBE è concepita anche per la cooperazione tecnologica e per promuovere l’integrazione regionale sulla base della corresponsabilizzazione sociale.

 

La proposta venezuelana nel Summit di Puerto La Cruz comprende la concretizzazione di accordi nell’esplorazione, sfruttamento, produzione, raffinazione, trasporto e stoccaggio di prodotti energetici ed il rafforzamento della cooperazione tecnologica.

 

Il presidente di Cuba, Fidel Castro, ha considerato l’incontro come “storico, di grande significato”. Interrogato dai giornalisti sulla possibilità di creare un blocco caraibico, il Presidente di Cuba ha opinato che “non ancora, così le cose non si conseguono, bisogna andare con gradualità”.

 

Ha precisato che si sta avanzando verso l’integrazione ma comprendendo quanti aspetti differenti esistano, tenendo conto degli ostacoli e degli interessi da rispettare, ma “sono sicuro del successo”, ha sentenziato.

 

Ha puntualizzato che “siamo andati avanti moltissimo nell’integrazione, processo che ha definito indispensabile e vitale per tutti i nostri paesi, dal momento che non esistono alternative”.

 

Fidel Castro ha assicurato di sentirsi “molto ottimista” rispetto ai processi di cooperazione regionale: “Lo siamo stati per tutta la vita, ma adesso più a ragione che mai”, ha aggiunto.

 

Il leader venezuelano ha detto che la proposta è diretta a creare un arco energetico nei Caraibi, basato sulla solidarietà. Chávez, che si è dichiarato “infinitamente ottimista”, ha messo in guardia rispetto alla crisi energetica che minaccia il mondo, causata soprattutto da quel che ha definito uno “spreco eccessivo”.

 

Ha affermato che per anni gli stati ricchi si sono portati via le ricchezze petrolifere del Venezuela e che adesso quel che viene proposto è di condividerle con i paesi vicini, mediante il progetto di PETROCARIBE.

 

“Credo non sia mai successo che un paese come il Venezuela apra le porte ai suoi fratelli più piccoli ed in condizioni di vulnerabilità, a volte grave, soprattutto in un momento come questo, che vede il barile di petrolio ad un prezzo superiore ai 60 dollari”, ha dichiarato Chávez ai giornalisti.

 

Fidel Castro ed il leader bolivariano hanno coinciso nella proposta di includere la proposta di cooperazione energetica regionale in una prospettiva d’integrazione più ampia, a partire dalla necessità d’unione dei paesi latinoamericani e caraibici.

 

“Già adesso il problema non è più di lottare per stare meglio, ma per la sopravvivenza”, ha puntualizzato il Presidente cubano, assicurando che l’umanità si trova di fronte ad una crisi apocalittica, della quale ha incolpato i paesi sviluppati.

 

Il Primo Incontro Energetico dei Capi di Stato e di Governo su PETROCARIBE sarà preceduto da una riunione dei ministri dell’energia dell’area, praticamente la terza dopo quelle svoltesi l’anno scorso a Caracas e nella località giamaicana di Montego Bay.

 

Partecipano all’incontro delegazioni di Antigua e Barbuda, Barbados, Bahamas, Belize, Cuba, Domenica, Grenada, Guyana, Giamaica, Repubblica Dominicana, San Cristóbal e Nevis, Santa Lucia, San Vicente e Grenadine, Suriname, Trinidad e Tobago.

 

Saranno presenti come osservatori il segretario generale dell’Organizzazione Latinoamericana dell’Energia (OLADE), Diego Pallares e Ronald Clarke, esperto in Energia, in rappresentanza della Comunità dei Caraibi (CARICOM).

 

Al suo arrivo a Puerto La Cruz il presidente dominicano, Leonel Fernández, ha opinato che la proposta di Chávez di cooperazione energetica con i Caraibi costituisce un “atto di estrema generosità” del Governo di Caracas.

 

L’unione energetica dei Caraibi si sta delineando come il primo progetto del decollo dell’integrazione regionale.

 

 

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nasce mercoledì in Venezuela

 

J. RIVERY TUR – PUERTO LA CRUZ, 27 giugno

 

 

Tutta l’attività di questa magnifica città caraibica, capitale dello stato orientale di Anzoátegui, gira oggi attorno all’incontro che inizierà qui a breve per dare inizio ad un nuovo progetto nell’area energetica tra il paese anfitrione e gli Stati insulari della regione.

 

Il nuovo passo avanti nella marcia dell’integrazione latinoamericana e dei Caraibi, al quale sta dando impulso con entusiasmo il Presidente Hugo Chávez, è stato denominato Primo Incontro Energetico dei Capi di Stato e/o di Governo dei Caraibi su Petrocaribe, per il quale arriveranno domani (mercoledì) i presidenti o i loro rappresentanti.

 

La riunione vera e propria si svolgerà mercoledì 29 durante tutta la giornata ed una volta terminata verranno firmati gli accordi corrispondenti, secondo quanto è stato annunciato finora, tra i Capi di Stato o di Governo (o i loro rappresentanti) di Antigua e Barbuda, Bahamas, Barbados, Belize, Cuba, Repubblica Dominicana, Grenada, Guyana, Giamaica, Santa Lucia e San Cristóbal e Nevis.

 

Questa riunione è stata indetta su iniziativa di Chávez, che ha già promosso nel continente istituzioni dell’importanza di Petrosur e Telesur, alla ricerca di una forma d’integrazione lontana dalle ricette neoliberiste promosse dal Fondo Monetario Internazionale come rappresentante dei paesi capitalistici più ricchi del pianeta. In questo stesso senso si sta spingendo per la formazione di Petroandina, per i paesi che condividono la Cordigliera delle Ande.

 

Tutte queste iniziative si inscrivono nell’Alternativa Bolivariana per le Americhe (ALBA), contrapposta all’Area di Libero Commercio delle Americhe (ALCA), promossa dagli USA allo scopo di ottenere il dominio completo del continente.

 

La proposta della creazione di Petrocaribe ha una base politico-commerciale fondata sulla conservazione delle risorse non rinnovabili e non sul loro sfruttamento a qualsiasi costo. Questa nuova entità permetterebbe inoltre l’accesso all’energia ad un prezzo giusto e ragionevole come parte dell’integrazione energetica regionale, che sarebbe anche un’integrazione sociale, tecnologica e culturale.

 

L’ALBA sta cercando la complementarietà dei paesi e non meri accordi commerciali come quelli che, basati sulle ingiuste leggi del mercato, mantengono oggi i popoli della regione latinoamericana al limite di esplosioni sociali, mentre propiziano la fuga delle loro ricchezze ed approfondiscono il loro debito estero.

 

Per volontà politica dei partecipanti, Petrocaribe viene fondata per coordinare tutte le operazioni energetiche dei paesi membri, minimizzare i costi di transazione negli scambi d’energia ed individuare i mezzi per salvaguardare i loro interessi.