La Costituzione venezuelana,

un esempio da seguire



| Lunedi 12 Dicembre 2005 - 14:26 | Saverio Borgheresi |
 

 

La Costituzione venezuelana, secondo la mia modesta opinione, è tra le più avanzate e solidali del mondo. Approvata nel 1999 attraverso un referendum, (a differenza di quello che è successo nelle democrazie occidentali, dove questa, è stata approvata solamente da un ristretto numero di persone, non menziono l’obbrobrio di quella irachena ).
Qui analizzerò l’applicazione, attuata dal governo venezuelano di alcuni articoli.

Art. 70: il secondo punto
Cioè l’applicazione di questo punto all’azienda Venepal.
Questa impresa era una tra le più importanti nel settore cartaceo, dato che aveva circa il 40% del mercato nazionale, ma nel luglio del 2003 questa impresa dichiara il fallimento e licenzia tutti gli addetti, cioè 1.600 persone. Gli operai non ci stanno e così occupano e lottano per la ripresa dei lavori Il 13 gennaio 2004 dopo incessanti lotte e proteste una delegazione arriva dal Presidente, il 19 gennaio firma il decreto n.3438, Chávez estromette definitivamente gli ex-datori di lavoro e applica l’autogestione all’azienda.

Art. 72
E’ uno tra i più moderni e democratici ‘diretti’, perché attraverso un referendum di metà mandato e ottenendo un 20% di firme dagli iscritti alla lista elettorale, si possono revocare tutti i funzionari eletti. Come è accaduto il 15/8/04 tramite un referendum revocatorio al Presidente, indetto da un gruppo di oligarchici filo-americani, ma come tutti sanno, fu vinto dal presidente Chávez con circa 2.000.000 di voti di scarto.

Art 83 e 83
Si sono applicati e ottimizzati grazie all’aiuto e alla solidarietà del governo cubano, che ha inviato circa 20.000 medici, non perché il Venezuela non aveva medici, ma questi non erano disposti ad andare a curare persone povere nei barri, ma volevano creare i propri studi medici nei quartieri alti di Caracas, per ottenere nella vita un massimo profitto, conseguenza di una logica neoliberista. Il nuovo sistema ha concesso a tutta la popolazione una sanità pubblica e gratuita a tutti gli strati della popolazione, fino ad ora rimasti fuori, con la creazione di consultori e ambulatori funzionanti per 24 ore, la creazione dei primi Centros de diagnostico integral con relative Salas de rehabilitation e la nascita di 32 centri di medicina altamente specialistica.

Art. 102 e 103
Con la missione Robinson l’analfabetismo è stato completamente sradicato, e il programma ha interessata circa 1.070.000. In questo caso è avvenuta positivamente la collaborazione civile-militare, dato che questi ultimi erano impegnati ad insegnare gratuitamente le persone a leggere e a scrivere.

Art. da 119 a 126
Riconoscono e tutelano i diritti fondamentali delle popolazione amerinde, compreso il diritto alla proprietà collettiva, il punto più interessante resta l’art. 120 in cui si stabilisce che qualsiasi utilizzo delle loro risorse da parte dello Stato, oltre a dover essere rispettoso dell’habitat delle comunità del luogo ,dovrà essere “soggetto a previa informazione e consultazione delle comunità indigene”.
L’art. 123 garantisce la piena autonomia economica, ivi compresi i rapporti fondati su “reciprocità, solidarietà e interscambio”.

Art. 302
Vieta la vendita delle società di interesse pubblico e di carattere strategico come l’azienda PDSVA .

Art. 304 e 305
Sono gli ultimi in ordine di applicazione. Soprattutto dopo l’ultima dichiarazione del Presidente a Porto Alegre dicendo che , “il governo venezuelano esproprierà entro il 2005 di tre milioni di ettari di terre attualmente in mano a latifondisti” e la lotta al latifondo dovrà porre fine alla dipendenza internazionale per le importazioni di derrate alimentari equivalenti a l’80% del consumo.

L’analisi finale a questa Costituzione è positiva, come il Presidente che sta andando controcorrente agli obblighi della finanza internazionale e rifiuta la politica dell’ALCA e ha attivato insieme a Cuba una nuova cooperazione basata sulla solidarietà e il rispetto reciproco contro i ‘padroni del mondo’. Lo Stato in Venezuela si fa sentire più forte e più vicino alla popolazione, lo dimostrano gli alti tassi alle partecipazioni elettorali, a differenza di quello che accade negli USA e nel ‘big market’ europeo, dove si privatizza di tutto e di più, dove anche quel minimo di welfare state viene eliminato e sempre un maggior numero di persone si ritrova fuori dal contesto sociale, costretta a vivere alla giornata. Cosa sarebbe successo in Italia se al posto della Venepal ci fosse stata la FIAT, di sicuro operai licenziati e alla merce di una disoccupazione perenne o al massimo sfruttati da qualche agenzia di lavoro interinale, lo Stato sarebbe stato completamente assente, ad eccezione di qualche parlamentare che avrebbe fatto solamente alcune dichiarazioni di facciata.

Note
Articolo 70.

Sono mezzi di partecipazione e protagonismo del popolo in esercizio della propria sovranità, nel contesto politico: l’elezione di cariche pubbliche, il referendum, la consulta popolare, la revocazione del mandato, le iniziative legislative, costituzionali e costituenti, la giunta aperta e l’assemblea dei cittadini e delle cittadine le cui decisioni saranno di carattere vincolante; e nel contesto sociale ed economico: le istanze di attenzione cittadina, l’autogestione, la cogestione, le cooperative in ogni loro forma includendo quelle di carattere finanziario, le casse di risparmio, l’impresa comunitaria ed altre forme associative guidate dai valori della mutua cooperazione e della solidarietà. La legge stabilirà le condizioni per l’effettivo funzionamento dei mezzi di partecipazione previsti in questo articolo.

Articolo 72.
Tutte le cariche e magistrature da elezioni popolari sono revocabili.
Trascorso la metà del periodo per il quale fu eletto il funzionario o funzionaria, un numero non minore del venti per cento degli elettori iscritti o delle elettrici iscritte nella corrispondente circoscrizione potrà sollecitare la convocazione di un referendum per revocare il suo mandato….

Articolo 82.
Ogni persona ha diritto ad una casa adeguata, sicura, comoda, igienica, con servizi basilari essenziali che includano un ambiente che favorisca le relazioni familiari, di vicinato e comunitarie. Il soddisfacimento progressivo di questo diritto è obbligo condiviso tra i cittadini e cittadine e lo Stato in tutti i suoi ambiti. Lo Stato darà priorità alle famiglie e garantirà i mezzi perché queste, e specialmente quelle con scarse risorse, possano accedere alle politiche sociali e al credito per la costruzione, acquisto o ampliamento di una casa.

Articolo 83.
La sanità è un diritto sociale fondamentale, obbligo dello Stato, che lo garantirà come parte del diritto alla vita. Lo Stato promuoverà e svilupperà politiche orientate ad elevare la qualità della vita, al benessere collettivo e all’accesso ai servizi. Tutte le persone hanno diritto alla protezione della salute, così come al dovere di partecipare attivamente alla sua promozione e difesa….

Articolo 102.
L’educazione è un diritto umano e un dovere sociale fondamentale, è democratica, gratuita e obbligatoria. Lo Stato la assumerà come funzione indeclinabile e del massimo interesse in tutti i suoi livelli e modalità, e come strumento della conoscenza scientifica, umanistica e tecnologica al servizio della società. L’educazione è un servizio pubblico e sarà fondata nel rispetto di tutte le correnti di pensiero, con la finalità di sviluppare il potenziale creativo di ogni essere umano e nel pieno esercizio della sua personalità in una società democratica basata sulla valorizzazione etica del lavoro e sulla partecipazione attiva, cosciente e solidaria nei processi di trasformazione sociale, connessi ai valori dell’identità nazionale e con una visione latinoamericana e universale. Lo Stato, con la partecipazione delle famiglie e della società, promuoverà il processo di educazione cittadina, in conformità con i principi contenuti in questa Costituzione e nella legge.

Articolo 103.
Ogni persona ha diritto ad una educazione integrale di qualità, continuativa, in eguaglianza di condizioni ed opportunità, senza altre limitazioni che quelle derivate dalle sue attitudini, vocazione e aspirazioni. L’educazione è obbligatoria in tutti i suoi livelli, dalla materna fino al livello medio diversificato. Quella impartita nelle istituzioni dello Stato è gratuita fino al grado precedente quello universitario….

Articolo 119.

Lo Stato riconoscerà l’esistenza dei popoli e comunità indigeni, la loro organizzazione sociale, politica ed economica, le loro culture, usi e costumi, idiomi e religioni, così come il loro habitat e diritti originari sulle terre che ancestralmente e tradizionalmente occupano e che sono necessarie per sviluppare e garantire le loro forme di vita. Corrisponderà all’Esecutivo Nazionale, con la partecipazione dei popolo indigeni, demarcare e garantire il diritto alla proprietà collettiva delle loro terre, le quali saranno inalienabili, imprescrittibili, non pignorabili ed intrasferibili in accordo con quanto stabilito in questa Costituzione e nella legge.

Articolo 120.
L’approvvigionamento delle risorse naturali nei territori indigeni da parte dello Stato si avrà senza danneggiare l’integrità cultuale, sociale ed economica degli stessi e, egualmente, sarà soggetto a previa informazione e consulta delle comunità indigene rispettive. I benefici di questo approvvigionamento da parte dei popoli indigeni saranno soggetti a questa Costituzione e alla legge.

Articolo 121.
I popoli indigeni hanno diritto a mantenere e sviluppare la loro identità etnica e culturale, cosmovisione, valori, spiritualità e loro luoghi sacri e di culto. Lo Stato stimolerà la valorizzazione e diffusione delle manifestazioni culturali dei popoli indigeni, i quali hanno diritto ad una educazione propria e ad un regime educativo di carattere interculturale e bilingue, rispettando le loro particolarità socioculturali, valori e tradizioni.

Articolo 122.
I popoli indigeni hanno diritto ad una sanità integrale che consideri le loro pratiche e culture. Lo Stato riconoscerà la loro medicina tradizionale e le terapie complementari, con subordinazione ai principi della bioetica.

Articolo 123.
I popoli indigeni hanno diritto a mantenere e promuovere le loro proprie pratiche economiche basate sulla reciprocità, la solidarietà e l’interscambio; le loro attività produttive tradizionali, la loro partecipazione nell’economia nazionale e a definire le loro priorità. I popoli indigeni hanno diritto a servizi di formazione professionale e a partecipare nell’elaborazione, esecuzione e gestione di programmi specifici di abilitazione, servizi di assistenza tecnica e finanziaria che rinforzino le loro attività economiche nel segno dello sviluppo locale sostenibile. Lo Stato garantirà ai lavoratori e lavoratrici appartenenti ai popoli indigeni il godimento dei diritti che conferisce la legislazione lavorativa.

Articolo 124.
Si garantisce e si protegge la proprietà intellettuale collettiva delle conoscenze, tecnologie e innovazioni dei popoli indigeni. Ogni attività relazionata alle risorse genetiche e alle conoscenze associate alle stesse perseguiranno benefici collettivi. Si proibisce il registro di patenti su queste risorse e conoscenze ancestrali.

Articolo 125.
I popoli indigeni hanno diritto alla partecipazione politica. Lo Stato garantirà la rappresentazione indigena nell’ Assemblea Nazionale e nei corpi deliberanti delle entità federali e locali con la popolazione indigena, conformemente alla legge.

Articolo 126.
I popoli indigeni, come culture di razze ancestrali, formano parte della Nazione, dello Stato e del popolo venezuelano come unico, sovrano e indivisibile. In conformità con questa Costituzione hanno il dovere di salvaguardare l’integrità e la sovranità nazionale.
Il termine popolo non potrà interpretarsi in questa Costituzione nel senso che gli viene dato nel diritto internazionale.

Articolo 302.
Lo Stato si riserva, mediante la legge organica relativa, e per ragioni di convenienza nazionale, l’attività petrolifera ed altre attività industriali, d’esportazione, servizi e beni d’interesse pubblico e di carattere strategico. Lo Stato promuoverà la lavorazione nazionale di materie prime provenienti dallo sfruttamento delle risorse naturali non rinnovabili, con il fine di assimilare, creare ed innovare tecnologie, generare impiego ed accrescimento economico, e creare ricchezza e benessere per il popolo.

Articolo 304.
Tutte le acque sono beni di dominio pubblico della Nazione, insostituibili per la vita e lo sviluppo. Le legge stabilirà le disposizioni necessarie al fine di garantire la loro protezione, approvvigionamento e recupero, rispettandone la naturale distribuzione ed i criteri d’ordinamento del territorio.

Articolo 305.
Lo Stato promuoverà l’agricoltura sostenibile come base strategica di sviluppo rurale integrale, e di conseguenza garantirà la sicurezza alimentare della popolazione; intesa come disponibilità sufficiente e stabile di alimenti nell’ambito nazionale e di accesso conveniente e permanente a questi da parte del pubblico consumatore. La sicurezza alimentare si dovrà raggiungere sviluppando e privilegiando la produzione ‘agropecuaria’ interna, venendo intesa come tale quella proveniente da attività agricole, di pastorizia e di pesca. La produzione di alimenti è d’interesse nazionale e fondamentale allo sviluppo economico e sociale della Nazione. A tal fine, lo Stato detterà le misure di ordine finanziario, commerciale, di trasferimento di tecnologia, possesso della terra, infrastrutture, capacità di mano d’opera ed altre che fossero necessarie per raggiungere livelli strategici di autosufficienza. Inoltre, promuoverà le azioni nell’interesse dell’economia nazionale ed internazionale per compensare gli svantaggi propri dell’attività agricola.
Lo Stato proteggerà gli assembramenti e le comunità di pescatori o pescatrici artigianali, così come i loro luoghi di calata delle reti da pesca in acqua continentale e quelli prossimi alla linea costiera definiti nella legge.

Articolo 307.
Il regime latifondista è contrario all’interesse sociale. La legge disporrà il mezzo appropriato in materia tributaria per gravare le terre incolte e stabilirà le misure necessarie per la loro trasformazione in unità economiche produttive, riscattando in ugual modo le terre di vocazione agricola…