Funzionaria dell’ONU elogia il lavoro

dei medici cubani in Guatemala

2 marzo 2006 - PL -

 

 

 

 

 

“L’invio di medici cubani in aree colpite dalla tormenta Stan è stato un gesto di solidarietà che il popolo del Guatemala non dimenticherà mai”, ha affermato martedì la coordinatrice del Sistema delle Nazioni Unite in Guatemala, Gladys Acosta.

In dichiarazioni a Prensa Latina, la Acosta ha ricordato che molto prima della tormenta avevano già medici cubani lì, i quali sono arrivati quando il passaggio dell’uragano Mitch per Centro America, nel 1998.

“Realmente questo è un appoggio molto apprezzabile e noi lo abbiamo visto in situ. Abbiamo visto come si dedicano alla popolazione in una maniera diretta, con anima, cuore e vita”, ha aggiunto.

Per la funzionaria dell’ONU, i medici cubani si sono comportati all’altezza delle circostanze durante la tormenta Stan, “che è stata”, ha detto, “molto più grave che Mitch, e perfino, che il terremoto del 1976”.

Stan ha lasciato in Guatemala 1500 morti, tre milioni di danneggiati e perdite economiche equivalenti al 3,4% del Prodotto Interno Lordo del 2004, secondo dati della Commissione Economica delle Nazioni Unite per l’America Latina.

L’ONU, insieme al Centro di Coordinazione per la Prevenzione dei Disastri Naturali in Centro America, la Coordinatrice Nazionale per la Riduzione dei Disastri e la Cancelleria del Guatemala, coordineranno azioni per la stagione di cicloni del 2006.

Un incontro di queste entità, che comincia martedì e si estenderà fino al 2 marzo, conterà con la presenza di Jan Egeland, segretario generale aggiunto dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per gli Assunti Umanitari.

Secondo gli esperti in meteorologia, la stagione ciclonica di quest’anno potrebbe essere della stessa violenza che quella del 2005, la quale ha superato tutti i record della storia, con 27 tormente tropicali, di queste 15 con intensità di uragani. Interrogato sulla possibilità di che si ripeta un altro fenomeno come Stan, il segretario esecutivo del Centro Regionale per la Prevenzione dei disastri, David Smith, ha detto che, “va a succedere e bisogna essere organizzati perché non ci sorprenda impreparati ”.