Sono più di due milioni gli alfabetizzati con il metodo

"Io si che posso"


● La Bolivia darà la precedenza all’insegnamento delle lingue indigene

● L’UNESCO ha riconosciuto i risultati del programma cubano

● Il Seminario Internazionale sulle Politiche d’Alfabetizzazione verrà celebrato a L’Avana

 

N. G. Alfonso – di GI – 24 aprile 2006

 

 

 

 

Circa 2 milioni di persone hanno appreso a leggere e scrivere in 13 paesi della regione da quando il programma d’alfabetizzazione Io si che posso è stato applicato in Venezuela fino all’inizio della sua utilizzazione in Bolivia.

 

Le ricorrenti incursioni di Cuba nelle campagne d’alfabetizzazione – a partire da quella che nel 1961 permise di dichiarare il paese territorio libero dall’analfabetismo – garantiscono la preparazione dei professionisti cubani che prestano collaborazione in altre nazioni.

 

L’utilizzo della televisione come mezzo di sostegno nei modelli educativi d’alfabetizzazione è stata un’idea di Fidel. In precedenza, nel 1998, venne creato un progetto per mezzo del quale impararono a leggere e scrivere circa 100.000 haitiani.

 

L’uso della televisione è stato introdotto quando la Rivoluzione bolivariana ha deciso di sradicare l’analfabetismo. La nuova variante permette di imparare a leggere e scrivere in 7 settimane. È stato così cambiato il paradigma dell’educazione tradizionale, che esige la presenza del professore di fronte agli alunni.

 

Il modello è stato denominato Io si che posso proprio in Venezuela ed ha permesso l’alfabetizzazione di 1,4 milioni di cittadini del paese sudamericano. La gran parte degli alfabetizzati ha deciso di continuare a studiare in un altro progetto per raggiungere il 6º grado. Questo programma di continuazione si chiama Io si che posso continuare. Coloro che lo iniziano hanno già terminato la prima fase, raggiungendo un livello equivalente al 4º grado.

 

L’applicazione del sistema Io si che posso, secondo il direttore della Cattedra d’Alfabetizzazione ed Educazione per Adulti dell’Istituto Pedagogico Latinoamericano e Caraibico (IPLAC), José Ricardo del Real, "coinvolge grandi gruppi di persone con una considerevole economizzazione di risorse e garantendo sempre la qualità del processo".

 

Sono numerosi i metodi d’alfabetizzazione esistenti nel mondo, ma nessuno è come questo. Tutti gli altri sono basati sulla presenza dell’insegnante, che dev’essere ben preparato a svolgere questo lavoro. Il metodo cubano necessita soltanto di personale di sostegno, del quale può far parte qualsiasi persona alfabetizzata della comunità che abbia superato un breve corso, in quanto il lavoro principale viene svolto dalle lezioni registrate nei video.

 

Secondo del Real "il metodo è molto flessibile e può essere adattato alle realtà delle differenti comunità". È già stato confezionato in portoghese, inglese e francese, oltre che in spagnolo. Nel caso della Bolivia, per esempio, il programma è in fase di adattamento alle caratteristiche sociali, culturali e linguistiche, in modo che possa venire data priorità all’insegnamento di ognuno degli idiomi parlati in questo paese".

 

Il presidente Evo Morales si era impegnato ad eliminare l’analfabetismo poco tempo prima che si iniziasse un’opera concreta in questo senso, con l’obiettivo di poter contare su una popolazione meglio preparata per affrontare lo sviluppo del paese.

 

Félix Patzi, ministro cubano dell’Educazione, ha affermato a L’Avana durante il congresso internazionale ‘Università 2006’, che la modernizzazione del programma educativo boliviano sarà in funzione delle necessità della nazione e del riscatto dell’identità culturale dei popoli indigeni.

 

Io si che posso è un metodo creato per alfabetizzare giovani e adulti, basato sull’ampiezza della conoscenza che queste persone hanno dei numeri, anche se non sanno leggere. È molto facile insegnare loro a scrivere per mezzo di un’associazione di lettere e numeri.

 

La realizzazione di campagne d’alfabetizzazione può costituire un palliativo per ridurre gli alti indici di analfabetismo esistenti nei paesi poveri ma, come ha segnalato José del Real, "è necessaria una volontà politica dei Governi che garantisca la continuità dell’insegnamento, affinché il numero degli analfabeti non continui a crescere".

 

Il metodo Io si che posso è stato utilizzato (avvalendosi della consulenza cubana) in Nuova Zelanda, Ecuador ed in alcuni stati messicani come Michoacán e Oaxaca. Sempre adattandolo alle caratteristiche di ogni regione.

 

Il Primo Congresso Internazionale d’Alfabetizzazione si è svolto a Cuba nel 2005. Cuba ha offerto il programma Io si che posso all’UNESCO, per contribuire a ridurre in poco tempo gli indici di analfabetismo. Un rilevante numero di paesi ha riconosciuto i risultati soddisfacenti del progetto durante la 33º Conferenza Generale di quest’organizzazione dell’ONU.

 

La Conferenza ha stabilito che, dal 5 al 9 giugno di quest’anno si svolgerà a L’Avana il Seminario Internazionale sulle Politiche d’Alfabetizzazione e Post-Alfabetizzazione. Tra le principali tematiche che verranno affrontate ci saranno: Alfabetizzazione bilingue e multilingue; Sviluppo interculturale; Approccio di genere e ruralità; Alfabetizzazione in comunità indigene e di persone con necessità educative speciali.

 

Altre importanti informazioni sul Seminario possono venire richieste inviando una mail all’indirizzo alfabetizacion@rimed.cu o cercate nel sito web www.alfabetizacion.rimed.cu