Il capitalismo non ha interesse

ad abolire l'incultura

Ha detto il Comandante in Jefe Fidel Castro chiudendo ieri sera il Seminario Internazionale di Alfabetizzazione e Postalfabetizzazione
 


Marianela Martín 10 giugno (GI)

 

 

 

Insegniamo a leggere ed a scrivere ed avremo centinaia di milioni di rivoluzionari, di lottatori capaci di cambiare il mondo, ha detto il Comandante in Capo, Fidel Castro Ruz, in chiusura del Seminario Internazionale di Alfabetizzazione e Postalfabetizzazione che ha riunito, questa settimana nel Palazzo delle Convenzioni, oltre 700 delegati di 33 nazioni.

 

María de Refugio Espinosa, alfabetizzata numero 100000 dello stato messicano di Michoacán, madre di nove figli, ha ringraziato il popolo cubano ed il programma "Io, sì posso" per avere imparato a leggere e scrivere.


Il leader della Rivoluzione ha detto che il capitalismo non ha interesse ad abolire l'ignoranza. Può provarsi che non hanno volontà di educare i popoli allo stesso modo in cui possiamo dimostrare che noi vogliamo e possiamo combattere l'ignoranza.

Fidel ha condannato il consumismo promosso dai mezzi di comunicazione al servizio del capitalismo, nei quali si dedica la maggior parte del tempo al commerciale senza attenzione all'esercito di poveri ed analfabeti, né si preparano le nuove generazioni ad affrontare le sfide di questo secolo.

Ha fatto l'esempio dei bambini del Terzo Mondo che non vanno a scuola  perché non hanno maestri né centri educativi o perché lavorano nei peggiori mestieri.

L'usurpazione di gran parte del territorio messicano da parte degli Stati Uniti é stato posto come esempio dal Comandante in Capo che ha condannato il modo in cui il poderoso impero combatte gli immigranti del paese azteco, malgrado essi siano una forza di lavoro imprescindibile nello sviluppo dell'economia nordamericana. Durante tutta la civiltà la giustizia non é arrivata né sarebbe arrivata finché non si é trasformata in una necessità per la sopravvivenza della specie umana; quel momento è ora.

Grazie al metodo educativo cubano "Io, si posso" sono stati alfabetizzate più di 1900000 persone in più di 15 paesi, ciò nonostante Fidel ha detto che questo é un modesto merito del popolo cubano. Il nostro metodo non è migliore degli altri, ha chiarito, ma ha passato una prova che lo rende valido e non possiamo aspettare il 2015 per ridurre del 50% un indice di analfabetismo che oltrepassa i 770 milioni di analfabeti.

Il fatto che in Bolivia si sono recentemente diplomati le prime 1000 persone col metodo cubano e che altre 120000 si stiano alfabetizzando é stato sottolineato dal Capo della Rivoluzione che ha assicurato che la meta è sconfiggere l'analfabetismo, nel paese fratello, in un termine di 30 mesi.

Ha inoltre evidenziato l'aiuto prestato da Cuba nel campo della salute ai paesi latinoamericani e caraibici ed il numero di pazienti operati alla vista dall'inizio dell'Operazione Miracolo fino ad oggi.

In chiusura ha proposto di dibattere i temi dell'analfabetismo, della salute e delle politiche energetiche su basi sostenibili nel prossimo Vertice dei Paese Non Allineati con sede nel nostro paese.

 

 

 

Propongono all’UNESCO di riconoscere il metodo

cubano come programma educativo globale

 

9 giugno (PL)

 

 

 

Il Fronte Internazionale di Sostegno al metodo cubano d’alfabetizzazione e post-alfabetizzazione "Io si che Posso" ha esortato l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (UNESCO) a riconoscere quest’iniziativa come programma educativo globale.

 

Un dossier con più di duemila firme a sostegno di questa petizione è stato consegnato ai rappresentanti dell’UNESCO durante il Seminario Internazionale sulle politiche ed i programmi d’Alfabetizzazione, ha riportato PL.

 

L’innovativo metodo cubano per imparare a leggere e scrivere viene applicato con eccellenti risultati in più di 15 paesi e costituisce un’azione concreta per affrontare i deficit educativi e l’allarmante numero di analfabeti, ammontante a 771 milioni in tutto il mondo.

 

Cuba contribuisce in questo modo a ridurre il numero degli analfabeti soprattutto nelle zone rurali, nelle comunità indigene e in altri settori vulnerabili della popolazione.

 

Questo metodo scientifico e semplice d’alfabetizzazione di massa, per mezzo del quale si può conseguire in breve tempo un’educazione di qualità per tutti, viene sostenuto da autorità universitarie, intellettuali, giornalisti, contadini, operai e da varie organizzazioni.

 

Attualmente circa due milioni di persone nel mondo si stanno avvalendo di questo programma d’alfabetizzazione, che non si limita ad insegnare a leggere e scrivere, ma offre la possibilità di continuare gli studi di base.

 

Le persone alfabetizzate fino ad oggi in Venezuela, Messico, Mozambico, Ecuador e Nuova Zelanda sono 1.941.890.

 

Questi risultati avallano "Io si che Posso" come un metodo dal crescente riconoscimento internazionale, come è stato espresso nel Primo Incontro dei Ministri dell’Educazione d’Asia, Caraibi e Pacifico, svoltosi il 5 maggio scorso a Bruxelles.

 

I rappresentanti a questo Summit hanno raccomandato la messa in marcia di programmi di cooperazione Sud-Sud nel settore educativo, come quello d’alfabetizzazione cubano.

 

Costituisce anche un apporto alla mancanza di maestri, poiché a livello mondiale è necessario formarne tra i 15 e i 35 milioni per l’insegnamento diretto, mentre questo metodo impiega materiali audiovisivi.

 

Io si che posso è un programma d’inclusione sociale, che da agli esclusi il migliore degli strumenti per lottare contro lo sfruttamento, perchè chi non sa leggere e scrivere è condannato alla peggior schiavitù, hanno detto vari partecipanti a L’Avana.

 

 

 

Azioni urgenti contro l’analfabetismo
 

● Allo scopo di discutere le migliori pratiche nell’alfabetizzazione e nella post-alfabetizzazione, si stanno riunendo nel Palazzo delle Convenzioni circa 750 delegati provenienti da 31 paesi

 

 M.Barrio 7 giugno (PL)

 

 

 

Applicando il metodo cubano Io sì che posso sono state alfabetizzate più di 1.941.890 persone, ha segnalato il ministro dell’Educazione Luis Ignacio Gómez, nella conferenza inaugurale del Seminario Internazionale su questo tema, iniziato ieri nel Palazzo delle Convenzioni.

 

Il Ministro ha precisato che gli alfabetizzati sono 1.482.543 nella Repubblica Bolivariana del Venezuela; 204.160 in Messico; 13.702 in Mozambico, 10.435 in Ecuador e più di 5.260 in Nuova Zelanda. Altri 345.712 sono in fase di apprendimento.

 

Gómez ha enfatizzato che circa 30 mesi dopo l’inizio della campagna la Bolivia verrà dichiarata territorio libero dall’analfabetismo. A questo scopo sono stati attivati i primi 3.140 punti, con più di 62.000 partecipanti.

 

"Fedeli esponenti della solidarietà e dell’internazionalismo, migliaia di educatori cubani, hanno offerto i loro servizi in più di 30 paesi come consulenti o insegnanti".

 

Con l’obiettivo di discutere le migliori pratiche utilizzate nel mondo per insegnare e ottenere migliori risultati nell’alfabetizzazione e nella post-alfabetizzazione, 750 delegati di 31 paesi si riuniranno fino a venerdì prossimo nel Palazzo delle Convenzioni.

 

In una conferenza speciale il dottor Herman Van Hooff, direttore dell’Ufficio Regionale della Cultura per l’America Latina, dell’UNESCO, ha precisato che nel 2004 la cifra stimata di persone analfabete con 15 o più anni era di 771.129.000. Secondo i pronostici nel 2015 gli analfabeti saranno ben 764.475.000.

 

"Queste cifre ci indicano la necessità di prendere decisioni urgenti. Tuttavia nel rapporto sulla continuità dell’Educazione per tutti nel 2006 viene segnalato che l’alfabetizzazione non occupa una posizione di primo piano nelle priorità della maggior parte degli organismi internazionali".

 

"Sono pochi i donatori bilaterali e le banche di sviluppo che fanno esplicito riferimento all’alfabetizzazione nelle loro politiche di aiuto", ha sostenuto Van Hooff.

 

Aristóbulo Istúriz, ministro dell’Educazione del Venezuela, ha detto nel suo intervento che i venezuelani sentono che la Rivoluzione cubana è una specie di luce per i popoli nelle tenebre. "Noi che abbiamo seguito questa luce alla ricerca della giustizia sociale, stiamo oggi raccogliendone i frutti, uno dei quali è l’alfabetizzazione".

 

Il Ministro venezuelano ha sostenuto che per eliminare l’analfabetismo è necessaria la volontà politica. "Le nostre democrazie sono solo politiche e necessitano di dotarsi di un alto contenuto sociale come loro elemento centrale".