Cuba: tra coloro che

amano e fondano

 

 

J.A. De La Osa 5 giugno 2006

 

 

L’Operazione Miracolo, che ogni anno sta restituendo gratuitamente la vista a milioni di pazienti latinoamericani e caraibici, nonostante l’alto contenuto umano e solidale che quest’opera implica, suscita paradossalmente opposizione tra coloro che "odiano e disprezzano". Specialmente nelle file degli oftalmologi egoisti e ricchi che guadagnano addirittura migliaia di dollari per un solo intervento.

 

Da quando Cuba, con il suo capitale umano e la sua volontà politica, ha cominciato quasi due anni fa la sua lotta contro quel grande flagello contro l’umanità che è la cecità, ha restituito la vista a quasi duecentocinquantamila persone nell’America nostra, molte delle quali da decenni non potevano godere dell’importante senso della vista.

 

Le ragioni di questo rivoluzionario programma, così ammirato dai popoli, sono facili da comprendere. Stando alle cifre dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), secondo noi troppo prudenti, esistono nel mondo 50 milioni di persone non vedenti, delle quali più di 1,5 milioni sono bambini minori di 16 anni. Nell’America Latina e nei Caraibi, calcola l’OMS, per ogni milione di abitanti ci sono 8.000 non vedenti. Quindi sono più di 4,5 milioni le persone dalla cecità curabile, la maggioranza delle quali non possono ricevere trattamento medico a causa delle politiche neoliberiste imperanti, che hanno trasformato la medicina in una merce in più.

 

Alcuni giorni fa il quotidiano dei Caraibi Jamaica Gleaner ha pubblicato le dichiarazioni del dottor Albert Lue, capo del Dipartimento di Oftalmologia del Kingston Public Hospital (KPH) che, riferendosi a un "sondaggio" realizzato tra alcuni pazienti operati a Cuba, tentava di mettere in dubbio l’alto livello scientifico dei nostri specialisti, i loro procedimenti chirurgici e la tecnologia che utilizzano.

 

L’Oftalmologia cubana ha aperto le sue porte a tutti i pazienti dalle basse risorse economiche affetti da cateratta, che non hanno accesso all’assistenza nei loro paesi. Dopo una valutazione medica esaustiva vengono operati addirittura coloro che presentano qualche malattia associata, sempre che scientificamente venga determinata la possibilità di recuperare una "vista utile" allo svolgimento delle attività abituali fondamentali.

 

Vengono operati pazienti che presentano le cosiddette "cateratte dure" (di lunga durata), quelle associate a glaucoma, a traumatismi, a degenerazione maculare dovuta all’età, forte miopia e altre patologie che determinano incapacità visiva o cecità totale, che normalmente nei Servizi di Oftalmologia vengono esclusi allo scopo di evitare maggiori possibilità di complicazione che i detti pazienti possano presentare.

 

Nonostante ciò, grazie all’alto livello scientifico dei nostri professionisti, alle moderne tecniche di microchirurgia oculare che vengono applicate ed al moderno equipaggiamento disponibile, è possibile affermare che, comprendendo gli ammalati definiti a maggior rischio, il pronostico della chirurgia di cateratta è molto buono, con un basso indice di complicazioni, stando alle statistiche mostrate a Granma dagli specialisti dell’Istituto Cubano di Oftalmologia Ramon Pando Ferrer della Città dell’Avana, incaricati della Direzione Scientifica dell’Operazione Miracolo.

 

Attualmente il nostro paese dispone di circa 600 oftalmologi e su più di 1 200 residenti in formazione (il cui corso di studi dura circa tre anni), che apprendono la pratica chirurgica in moderne installazioni dotate di un alto livello tecnologico per la sperimentazione con gli animali.

 

Per la diagnosi precoce del glaucoma si utilizza il più moderno equipaggiamento del mondo, il HRT-II (topografia del nervo ottico e della retina); per la diagnosi precoce delle affezioni maculari, l’OCT-3 (topografia di coerenza ottica); la Facoemulsificazione per impiegare la chirurgia tramite microincisioni con Ultrasuoni; il Microscopio Confoscal per determinare affezioni maculari delle differenti strutture della cornea e l’Eximer Laser per la chirurgia rifrattiva: miopia, ipermetropia, astigmatismo, ecc.

 

L’Operazione Miracolo sostiene un altro dei suoi principi sulla garanzia che offre ai pazienti di fornire loro gratuitamente tutti i medicinali richiesti, prima, durante e dopo l’operazione.

 

Anche se la maggior parte dei pazienti che vengono operati con questo programma sono affetti da cataratta, vengono operati anche quando presentano altre affezioni alla vista come carnosità agli occhi, strabismo, caduta della palpebra, glaucoma, retinopatia diabetica, retinosi pigmentosa, ecc.

 

Nel dialogo che ha sostenuto con gli oftalmologi del Pando Ferrer, il dottor Juan Raúl Hernández Silva, vicedirettore tecnico dell’istituzione e membro del Consiglio dei Direttori dell’Organizzazione Panamericana di Oftamologia, mi raccontava il caso di un paziente dell’Operazione Miracolo che da 30 anni era non vedente e che solo dopo l’operazione chirurgica realizzata a Cuba ha potuto vedere per la prima volta il figlio ventenne.

 

Cuba, per la sua conosciuta storia di solidarietà e umanesimo e per la sua lotta infaticabile a favore di un mondo migliore, che è possibile, rientra di diritto fra coloro che "amano e fondano". In questo nuovo e definitivo risveglio del nostro continente, malgrado i vecchi e i nuovi detrattori, questa "nuova luce dell’America" (l’Operazione Miracolo) riuscirà a far prevalere i suoi solidali propositi.