Intellettuale uruguaiano respinge

le pressioni contro i medici cubani

 

 

10 giugno 2006 (PL)  

 

 

 

Il famoso scrittore uruguaiano ed attuale direttore della Biblioteca Nazionale, Tomas de Mattos, ha espresso il suo rifiuto alle pressioni degli oftalmologi uruguaiani affinché i poveri non possano curarsi gratis a Cuba.

In una nota pubblicata dal settimanale Caras e Caretas, l'intellettuale qualifica come sproposito giuridico una denuncia realizzata contro gli oftalmologi cubani dalla Società Anestetica Chirurgica di questo paese.

Questa società afferma che i professionisti dell'Isola avrebbero dovuto convalidare il loro titolo per realizzare controlli e visite con l'obiettivo di organizzare gli elenchi di pazienti che andranno a Cuba per curarsi, in forma gratuita, come parte dell'Operazione Miracolo.

In questo senso, De Mattos, spiega che é palpabile l'angoscia che vivono molte famiglie uruguaiane per l'atteggiamento negativo degli oftalmologi di questo paese ad accettare che si metta in pratica il decreto che li obbliga all'installazione gratuita di lenti a contatto da parte di mutue private.

Nelle ultime ore, il ministro di Salute Pubblica, María Julia Muñoz, é tornata ad evidenziare che gli oftalmologi cubani si trovano in Uruguay in base ad un accordo tra i governi di questo paese e Cuba.

D'altra parte, l'intellettuale uruguaiano ha osservato che per queste dispute, relazionate a temi economici e non di salute, sua zia é morta. Il suo nome, ha detto il Direttore della Biblioteca Nazionale, non é mai avanzato nella lista di attesa durante cinque lunghi anni. Non é mai arrivato il suo turno per essere operata qui.

De Mattos si domanda che cosa sentiranno i figli che non hanno mai avuto neppure la possibilità di finanziare l'operazione dei loro genitori? Mi è molto difficile essere equanime davanti all'atteggiamento preso dagli oftalmologi uruguaiani che hanno denunciato i loro colleghi cubani per avere esercitato in Uruguay la loro professione. L'intellettuale uruguaiano ha commentato che la denuncia non è solamente uno sproposito giuridico ma anche un atto di una leggerezza temeraria.

Ricorda inoltre che se si trattasse che tutti coloro che esercitano una professione in Uruguay devono convalidare i loro titoli, che cosa sarebbe successo con gli avvocati stranieri che recentemente hanno visitato questo paese e patrocinato la causa dell'Uruguay (per la controversia con l'Argentina) davanti al Tribunale dell'Aia?.

Alla fine, aggiunge, a parte i deboli motivi che sono alla base della denuncia, mi fa male la certezza che é stata fatta sapendo che non avrebbe avuto corso ma é stata usata come mezzo di pressione per far fallire l'accordo con Cuba.