AD UN ANNO DALLA DICHIARAZIONE DEL GRUPPO DI LAVORO DELL’ONU

 

La giustizia beffata: i

 

sono ancora prigionieri

 

 

 

A.Gomez – di Areíto Digital – Miami, 7 giugno 2006

 
 

 

    30 marzo 2006

 

 

Il 27 maggio scorso si è compiuto un anno da quando il Gruppo di Lavoro sulle Detenzioni Arbitrarie della Commissione sui Diritti Umani dell’ONU ha dichiarato arbitrari l’arresto e la detenzione dei Cinque (Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, Fernando González e René González), perchè violano l’art. 14 della Convenzione Internazionale dei Diritti Civili e Politici ed ha sollecitato l’Amministrazione USA ad adottare le misure necessarie per dare soluzione a questa situazione.

 

Il Gruppo di Lavoro sulle detenzioni arbitrarie, istituito nel 1991, è uno dei meccanismi speciali della Commissione sui Diritti Umani dell’ONU ed è composto da cinque esperti. Nel 2005 ne facevano parte esperti di Spagna, Ungheria, Iran, Paraguay e Algeria. Tre di loro provenivano da paesi i cui Governi sono alleati degli Stati Uniti.

 

Il Gruppo di Lavoro ha adottato questa decisione in seguito alla richiesta formulata personalmente dai familiari dei Cinque a Ginevra nel 2003 e dopo aver valutato gli argomenti addotti, sia dai familiari che dal Governo degli Stati Uniti.

 

L’Amministrazione USA ha respinto la dichiarazione del Gruppo di Lavoro, dimostrando così una volta di più il suo disprezzo per la giustizia ed il suo accanimento contro i Cinque, ingiustamente detenuti da più di otto anni sulla base di un processo basato su false accuse.

 

Il Tribunale degli Appelli dell’Undicesimo Circuito, composto da tre giudici, ha annullato con decisione unanime il processo ai Cinque, determinando la revoca delle loro condanne. Nonostante questo non sono stati liberati.

 

I Cinque (innocenti), sono tuttora detenuti sulla base di processi d’appello che costituiscono una presa in giro della giustizia.

 

La dichiarazione del Gruppo di Lavoro è estremamente importante, giacché è il meccanismo accettato dagli Stati Membri tramite il quale l’ONU fa valere le sue posizioni sugli aspetti del Diritto Internazionale relativi a questi casi.

 

Su cosa si basa la decisione del Gruppo di Lavoro? Per far conoscere le opinioni dell’organismo cito dal testo della dichiarazione sui Cinque: “I detenuti, nonostante fossero stati informati del loro diritto a rimanere in silenzio e ad essere difesi, vennero mantenuti in isolamento per circa 17 mesi, durante i quali si indebolirono la comunicazione con gli avvocati e l’accesso alle prove e, in questo modo, la possibilità di una difesa adeguata.

 

Il caso venne classificato come di sicurezza nazionale, pregiudicando così l’accesso da parte dei detenuti ai documenti contenenti le prove. Il Governo non ha confutato il fatto che gli avvocati della difesa ebbero un accesso molto limitato alle prove proprio a causa di questa classificazione, cosa che ha inciso negativamente sulla loro capacità di presentare prove contrarie. (...)

 

Il Governo non ha negato che il clima di predisposizione e pregiudizio contro gli accusati a Miami fu persistente, contribuendo a presentarli come colpevoli fin dall’inizio e che un anno più tardi dichiarò esso stesso che Miami non era il luogo adatto per celebrare un processo, dal momento che era quasi impossibile selezionare una giuria imparziale in un caso legato a Cuba.

 

Il Gruppo di Lavoro osserva che, a partire dai fatti e dalle circostanze nelle quali venne celebrato e dalla natura delle accuse e delle severe sentenze inflitte agli accusati, si deduce che il procedimento non si svolse nel clima di obiettività e imparzialità necessario ad un processo giusto, così come definito nell’art. 14 della Convenzione Internazionale dei Diritti Civili e Politici, firmata dagli USA.

 

Il Gruppo di Lavoro arriva alla conclusione che i tre elementi enunciati sopra sono, congiuntamente, di una tale gravità da conferire alla privazione della libertà di queste cinque persone un carattere arbitrario.

 

Il Gruppo di Lavoro sollecita subito dopo il Governo degli Stati Uniti ad adottare le misure necessarie a porre rimedio a questa situazione in conformità con il Diritto Internazionale.

 

Questa dichiarazione conferma e coincide con gli argomenti essenziali del collegio degli avvocati della difesa dei Cinque e con la decisione del Tribunale degli Appelli dell’11º Circuito che nell’agosto scorso ha annullato il processo e revocato le condanne.

 

Tutti conosciamo la risposta data dall’Amministrazione USA all’esposizione di queste prove lampanti di iniquità, che dimostra il suo disprezzo per la legge e la giustizia.