Denunciate le ingiustizie

commesse contro i 

12 gen. (PL)

 

 

Le ingiustizie commesse contro i 5 Cubani reclusi perchè hanno combattuto il terrorismo sono state denunciate dai loro familiari ai membri della XXIIIª Brigata di solidarietà Cruz del Sur che sta visitando Cuba.

 

I familiari di Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, René González e Fernando González  hanno sottolineato l’importanza della solidarietà nella lotta per la loro liberazione ed hanno insistito sulla necessità di rafforzare l’appoggio alla causa nel momento in cui la Corte d’Appello di Atlanta riconsidererà il caso dei Cinque, come li si conosce a Cuba e nelle campagne internazionali.

 

La Corte ha fissato una prima udienza in febbraio per ascoltare gli argomenti della difesa e del pubblico ministero.

 

I familiari hanno spiegato ai brigatisti le irregolarità del caso e le manipolazioni delle autorità nordamericane vincolate ai gruppi terroristi di Miami, che operano impunemente contro l’Isola. 

 

È stato segnalato che, come è stato dimostrato nel processo, i Cinque non hanno mai commesso nessuna attività di spionaggio o tanto meno cercato informazioni relazionate con la sicurezza degli USA.

 

Le prove e gli argomenti della difesa sono molto solidi in questo senso e lo  hanno dimostrato le attività terroriste  che si realizzano contro Cuba con la complicità della Casa Bianca.    

 

Mirta Rodríguez, la madre de Antonio Guerrero, ha detto che i Cinque in sette lunghi anni di prigione si sono guadagnati il rispetto di tutti e hanno dimostrato di essere uomini onorati, rivoluzionari e con forti e sani principi. Che hanno sempre agito con estrema dignità e che “È ora che tornino a casa!” ha sottolineato.

 

La XXIIIª Brigata Cruz del Sur, composta soprattutto da australiani e neozelandesi, visita Cuba ogni anno per offrire la sua collaborazione pratica in lavori agricoli e della costruzione e apprendere le novità della realtà dell’Isola.