Denunciate in Cina  le ingiustizie
 

contro i Patrioti cubani

 

 

2 ottobre 2006 - N.V.Garcia www.granma.cu

 

 

 

 

 

“Cuba ha mantenuto una posizione di principio nella lotta contro il terrorismo ed è anche vittima  di questo flagello da più di 45 anni” ha detto l’ambasciatore  di Cuba nella Repubblica Popolare della Cina, Carlos Miguel Pereira Hernández, durante una conferenza stampa nella sede diplomatica di Pechino nella Giornata di Solidarietà Mondiale con la Causa dei Cinque.

 

Durante l’incontro il diplomatico ha sottolineato la doppia e falsa  morale degli USA ed ha chiarito quanto è evidente ed appare più che mai chiara nel caso dei Cinque cubani ingiustamente condannati e sequestrati da otto anni negli USA.

 

I rappresentanti dei mezzi di stampa più importanti della Cina hanno fatto molte domande sulla situazione dei Cinque Combattenti contro il terrorismo e tutti hanno coinciso che è evidente e colpevole l’assoluto silenzio sul caso mantenuto dalle catene internazionali di comunicazione.

 

L’ambasciatore cubano ha detto anche che è molto importante unire la volontà nell’attuale congiuntura, perchè solo la solidarietà potrà aprire le sbarre.  Dopo il processo manipolato dall’amministrazione nordamericana, questo caso è uscito dall’ambito giuridico ed è divenuto solo un caso politico senza precedenti nella storia dell’Unione.

 

Dopo l’11 settembre del 2001 la lotta contro il terrorismo, capeggiata da Bush, è divenuta una nuova pagina della guerra fredda, persino più pericolosa.

 

Nell’occasione è stato ricordato anche il 30º anniversario della strage di Barbados, assieme alle migliaia di vittime del terrorismo contro Cuba ed è  stata denunciata l’impunità offerta e concessa in territorio nordamericano a terroristi criminali internazionali come Orlando Bosch e Luis Posada Carriles.