I: Esquivel chiede

la loro liberazione

 

 

    21 febbraio 2006 (PL)

 

Adolfo Pérez Esquivel

Il Premio Nobel della Pace, Adolfo Pérez Esquivel, ha condannato l'inumano blocco di Washington contro Cuba e ha chiesto solidarietà  per i cinque giovani ingiustamente imprigionati, per denunciare il terrorismo, negli Stati Uniti.

Pérez Esquivel ha parlato ad una iniziativa convocata a Porte Alegre dall'Associazione Culturale José Martí nella sede dell'Università Federale di Rio Grande do Sul (UFRGS) al quale hanno assistito numerose personalità.


Erano presenti membri del comitato di solidarietà gaucho, leader religiosi cubani presenti alla IX Assemblea del Consiglio Mondiale delle Chiese che ha luogo in quella città, dirigenti dell'alto centro di studi, una rappresentazione di Madri di Piazza di Maggio e familiari de I Cinque.


Durante l'incontro é stato proiettato il documentario “Cinque uomini, un'ingiustizia”, dove si spiega l'ingiusto processo svolto a Miami contro Antonio Guerrero Rodríguez, Fernando González Llort, Gerardo Hernández Nordela, Ramón Labañino Salazar e René González Sehwerert.

Questi cinque giovani, considerati dal parlamento di Cuba Eroi della Repubblica, sono stati condannati a severe pene per avvertire il governo dell'isola sulle azioni poste in essere da gruppi terroristici che hanno assassinato oltre 3500 cubani dal 1959.

Nell'atto hanno anche preso la parola la stimabile Ofelia Miriam Ortega, della Chiesa Presbiteriana-riformata di Cuba, il deputato e reverendo anglicano Pablo Odén Marichal e il pastore pentecostale Rhode González Zorrilla, presidentessa del Consiglio di Chiese di Cuba.

Questi tre oratori hanno ratificato l'appoggio delle loro congregazioni all'umana causa, perché si rispettino i diritti dei parenti di questi eroi di visitarli nelle prigioni dove sono stati confinati negli Stati Uniti.


Durante l'attività era presente, inoltre, il coro metodista Shalom che ha assistito, invitato, all'appuntamento ecumenico per partecipare alle presentazioni culturali della IX Assemblea del CMI.


Nelle parole di chiusura, la lottatrice argentina Nora Cortiñas, fondatrice delle Madri di Piazza di Maggio, ha parlato della storica lotta di questo movimento difensore dei diritti umani che non può ammettere il perdono senza far valere la giustizia.

 
Olga Salanueva, moglie di René González, e Magaly Llort, madre di Fernando González, hanno ringraziato per i gesti di solidarietà verso i loro parenti.


Entrambe hanno osservato che ciò dimostra la giustezza della causa del proprio paese, l'unità dei cubani e la possibilità di usare questo scenario per chiedere che la fiamma solidale non si spenga ma si moltiplichi in ogni persona di buona volontà che lotta per il rispetto della pace.


Il programma prevede un incontro dei parenti con deputati e giuristi di questa città brasiliana.