8 agosto 2006 - J.G.Allard www.granma.cubaweb.cu

 

Ad un anno dalla decisione di Atlanta

Quei giudici non potevano

ignorare la verità

Afferma Ian Thompson, dell'Associazione Nazionale dei Giuristi USA
 

 

 

    30 marzo 2006

 

 

La decisione, già un anno fa, di una corte di tre giudici dell' 11esimo Circuito della Corte di Appello di Atlanta che annullò la condanna, dei Cinque, emessa da un tribunale di Miami, fu "storica" e "necessaria", ha commentato l'avvocato californiano Ian Thompson, che rappresentò l'Associazione Nazionale dei Giuristi USA nell'esame orale del caso davanti a questa istanza, effettuata nel marzo 2004, a Miami.

"Quei giudici, di fronte alle prove presentate, non potevano ignorare la verità né l'ingiustizia che era stata perpetrata contro quei cinque uomini" ha detto in un'intervista a Granma. L'Associazione Nazionale dei Giuristi USA, alla quale Thompson appartiene, raggruppa circa 5000 avvocati di quel paese.

I tre giudici annunciarono il loro verdetto il 9 agosto 2005. Tuttavia i Cinque sono ancora detenuti in prigioni distinte degli USA.

"Fu un'opinione giuridica straordinariamente dettagliata che evidenziò le flagranti irregolarità nel giudizio ai cinque cubani ed anche la grandezza del danno causato al Governo di Cuba, esteso ai suoi sostenitori a Miami" dice Thompson.

"Una parte sostanziale del documento diede conto della lunga storia del terrorismo, brutale ed assassino, contro Cuba esercitato proprio dalle coste USA con l'appoggio del governo statunitense".

"Dopo avere deliberato ampiamente, il trio dei giudici indicò esattamente perché i Cinque non potevano avere un giudizio giusto a Miami" ha considerato l'avvocato californiano.

"Parlarono dell'intimidazione della giuria, dei pregiudizi dei mezzi di comunicazione, delle dichiarazioni inappropriate di testimoni terroristi dell'estrema destra, tali come José Basulto ed altri dello stessa categoria. Tutto questo fece del caso dei Cinque uno spettacolo anormale al momento del giudizio. Questo fu difficile da ignorare da parte dei giudici".

Il 9 agosto 2005, la corte dell'11esimo Circuito della Corte di Appello revocò in forma unanime le condanne dei cubani. La Corte riconobbe il diritto dei Cinque ad essere giudicati in forma imparziale in un ambito che non fosse ostile, in conformità con la Costituzione nordamericana.

Vari avvocati si mostrarono "sorpresi" e "stupiti" dalla decisione del plenum della Corte di questo circuito che rivide l'opinione dei di tre giudici. "Molto poche volte si pratica una revisione di questo tipo" dice Thompson, che aggiunge che l'amministrazione Bush si sentiva "certamente infastidita" dalla decisione che confermava ciò che gli avvocati degli imputati avevano detto per anni: i Cinque non potevano ottenere un giudizio imparziale a Miami.

"L'opinione dei tre giudici doveva essere inattaccabile per l'attenzione che dava ai fatti e ai dettagli del caso" afferma Thompson. "Erano più di 90 pagine che riflettevano senza passione la situazione obiettiva che affronta il popolo cubano ed il clima di paura a Miami, incoraggiato da un piccolo gruppo di elementi conservatori che domina il discorso pubblico e fa tacere quelli che, su Cuba, hanno opinioni diverse ".

"Non è chiaro quello che l'11esimo Circuito farà ora" commenta l'avvocato. La corte ha ascoltato gli argomenti orali e le parti aspettano una decisione.

"I fatti del caso non sono cambiati, la natura oltraggiosa delle accuse contro i Cinque non sono cambiate, neppure é cambiato il fatto che si trovino ingiustamente detenuti in prigioni di massima sicurezza. Ma ciò che cambiò fu che i tre giudici ebbero, l'anno scorso, uno sguardo imparziale del caso e trovarono il giudizio iniziale ingiusto".

I tre magistrati pensarono che le condanne dovevano essere revocate ed ordinarono un nuovo giudizio. "Benché quell'opinione, legalmente, non può guidare le deliberazioni del 11esimo Circuito, è un fattore materiale nella traiettoria legale dell'insieme del caso dei Cinque".

L'Associazione Nazionale dei Giuristi USA lavora duramente per appoggiare, nella causa, il trionfo della legalità, dice Thompson, che calca l'importanza del suo aspetto politico.

Sottolinea il significato della marcia che avrà luogo il 23 settembre a Washington, D.C, per esigere la liberazione dei Cinque e la fine del terrorismo contro Cuba favorito dagli EE.UU. Heidi Boghosian, direttore esecutivo dell'Associazione Nazionale dei Giuristi USA rappresenterà questa organizzazione in detta manifestazione.

La marcia culminerà con un forum pubblico con la presenza di oratori  come Leonard Weinglass, avvocato dei Cinque; Francisco Letelier, figlio dell'ex ministro cileno vittima dell'Operazione Condor; Livio Di Celmo, fratello di Fabio Di Celmo, assassinato da terroristi anticubani in un hotel de l'Avana; Gloria La Riva, coordinatrice del Comitato Nazionale dei Cinque negli USA; ed Andrés Gómez, coordinatore della Brigata Antonio Maceo.

L'evento, dice Thompson, sarà una grande opportunità, per avvocati, attivisti e gente progressista a favore di Cuba, per discutere su come fare più incisivo l'appoggio alla causa dei Cinque e raggiungere un maggiore livello di solidarietà e sensibilizzazione in Nordamerica.

"Pensiamo che sia importante coinvolgere, per tutto il mondo che si preoccupa per la giustizia" conclude.

I Cinque sono detenuti in cinque penitenziari, senza accesso a garanzie, nonostante la decisione favorevole della Corte di Atlanta e della decisione, il 27 maggio 2005, del Gruppo di Lavoro sulle Detenzioni Arbitrarie della Commissione dei Diritti umani delle Nazioni Unite.

Il team di esperti giuristi ha dichiarato che l'incarceramento di Antonio Guerriero, Fernando González, Gerardo Hernández, Ramón Labañino e René González é "arbitrario ed illegale".
 


Una marcia sulla Casa Bianca
 


Il 23 settembre, il Comitato Nazionale dei Cinque degli USA realizzerà una marcia sulla Casa Bianca ed un importante forum pubblico, a Washington, "per commemorare la morte delle vittime del 1976 ed esigere la libertà dei Cinque".

In settembre, ricorda un messaggio del Comitato, si compiranno otto anni dalla detenzione dei patrioti cubani da parte dell' FBI. "Da allora, i Cinque sono rimasti ingiustamente imprigionati per il 'crimine' di aver rischiato le loro vite per arrestare gli attacchi terroristici, dagli USA, contro Cuba".

Settembre 2006 segna anche il 30esimo anniversario dell'assassinio, a Washington, di Orlando Letelier e Ronni Moffit, mediante una bomba attivata da controrivoluzionari cubani che lavoravano strettamente con la CIA.

Giusto due settimane dopo l'assassinio di Letelier e Moffit, la stessa rete terroristica provocò l'esplosione in pieno volo di un aeroplano cubano alle Barbados, ammazzando i suoi 73 occupanti, il 6 ottobre1976.

"Era per arrestare questo tipo di orribili attacchi che i Cinque — Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerriero, Fernando González e René González — arrivarono nel sud della Florida ed infiltrarono i gruppi terroristici che agiscono là con totale impunità" dice il comunicato del Comitato.