Negli USA si svolgerà  una marcia contro il blocco

e per la libertà dei

 

 

Avana 4 maggio 2006  Juan Diego Nusa Peñalver (AIN)

 

 

    30 marzo 2006

 

 

Le organizzazioni di Solidarietà con Cuba marceranno negli USA il prossimo 20 maggio contro il blocco economico, commerciale e finanziario all’Isola e per la libertà dei Cinque Eroi cubani prigionieri nel territorio nordamericano per aver combattuto il terrorismo, ha annunciato un attivista amico della Rivoluzione.

 

Ignacio Menéndez, sindacalista di Detroit, nello stato del Michigan, ha informato sui preparativi di queste dimostrazioni in un incontro nella Casa dell’Amicizia qui all’Avana con brigatisti statunitensi e canadesi che hanno partecipato ai festeggiamenti per il 1º maggio nella capitale.

 

Menéndez ha indicato che le marce esigeranno la liberazione di Gerardo Hernández, Fernando González, Ramón Labañino, René González e Antonio Guerrero, noti internazionalmente come I Cinque e condannati ad assurde pene carcerarie per aver combattuto il terrorismo anticubano nel Sud della Florida.

 

Esigeranno anche la sospensione delle aggressioni dell’Amministrazione Bush contro Cuba e Venezuela, l’estradizione del terrorista Luis Posada Carriles nella nazione bolivariana e condanneranno le violazioni dei diritti civili nella nazione del Nord.

 

Dopo aver annunciato le restrizioni di viaggio all’Isola imposte ai cittadini nordamericani, il sindacalista ha detto che le dimostrazioni avranno luogo a Washington DC, New York, San Francisco e in altre città dell’Unione.

 

Il dominicano Luis Matos, dirigente sindacale del settore della sanità a New York si è riferito all’importanza di continuare la lotta per la salute dei popoli, ha elogiato l’operato dell’Isola in questo ramo e ha ratificato la solidarietà con la Patria di Martí. Javier Domínguez, dell’Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli (ICAP), ha ringraziato per le dimostrazioni di sostegno delle organizzazioni solidali negli Stati Uniti e nel Canada e ha ribadito la determinazione del popolo dell’Isola a difendere la sua indipendenza e dignità ad ogni costo.

 

Erano presenti anche Enrique Román, vicepresidente dell’ICAP, assieme ad altri dirigenti e funzionari di quell’istituzione.