I familiari di Antonio Guerrero hanno chiesto solidarietà per i da Panama

 

 

 

Panama, 5 gen. (PL) – Marlen Borges

 

* Il figlio maggiore e la madre di Antonio Guerrero, uno dei Cinque Eroi cubani prigionieri negli USA, hanno rivolto un appello alla comunità internazionale affinchè si sensibilizzi sul caso e appoggi il processo legale programmato per il febbraio prossimo.

 

Antonio Guerrero figlio ha dichiarato a Prensa Latina che l’opinione pubblica ha rappresentato un grande sostegno sin da quando i Cinque sono stati condannati sette anni fa, ma ha aggiunto che adesso è vitale in primo luogo il sostegno del popolo nordamericano.

 

“Stiamo chiamando a rompere il ‘grande muro di silenzio’ che circonda questo caso”, ha affermato accompagnato da sua nonna, Mirta Rodríguez, durante una breve visita a Panama.

 

Insieme a Gerardo Hernández, Fernando González, Ramón Labañino e René González, Guerrero sta scontando in una prigione nordamericana di massima sicurezza un’ingiusta condanna impostagli da un tribunale di Miami nel 2000.

 

Il figlio di Guerrero ha affermato che suo padre si sente ottimista nei confronti della prossima udienza di febbraio, nella quale verrà riesaminata la sentenza emessa nell’agosto scorso da tre giudici della Corte d’Appello dell’11º Circuito di Atlanta.

 

“In quell’occasione era stato deciso all’unanimità di revocare le condanne e realizzare un nuovo processo”, ha precisato.

 

“Nonostante l’annullamento delle condanne, i Cinque continuano ad essere detenuti nelle stesse prigioni, situazione che costituisce una violazione del processo di appello”, ha aggiunto.

 

Il Gruppo di Lavoro sulle Detenzioni Arbitrarie della Commissione dei Diritti Umani  dell’ONU ha dichiarato che la privazione della libertà dei Cinque, iniziata nel settembre del 1998, è arbitraria e illegale.

 

Guerrero figlio ha commentato che si sta inviando al procuratore generale Alberto González tutta la corrispondenza possibile sui Cinque, per far sì che si conosca il caso in maniera approfondita e che la sentenza sia la più giusta possibile.

 

Ha anche rivelato che suo padre si riunirà questo mese con il suo avvocato per dibattere sui temi che verranno trattati nella prossima udienza, nella quale verranno presentate numerose prove contro la giudice di Miami.

 

“Tutti si aspettano che il processo venga celebrato fuori da Miami e che il suo esito sia il ritorno dei Cinque a Cuba”, ha sottolineato.

 

Guerrero figlio ha segnalato il talento artistico sviluppato da suo padre durante la prigionia.

 

“I suoi libri di poesie, le pitture ad acquarello e la scrittura nei quali è sempre presente il sentimento patriottico, rivoluzionario e familiare, sono degni di elogio”, ha aggiunto.

 

“Nella vita di mio padre occupa un luogo speciale mia nonna (Mirta Rodríguez). Lei è la sua ispirazione, il suo usignolo ed è la prima in ognuna delle sue opere”, ha sostenuto.

 

Ha sottolineato da ultimo che la forza ispiratrice di suo padre nella sua nuova attività artistica, è la giusta causa difesa dai cinque giovani prigionieri nelle carceri statunitensi.

 

Antonio Guerrero durante il suo intervento quando sono stati condannati nel 2000 ha detto: “la presenza dei Cinque sul suolo nordamericano rientra indiscutibilmente nel diritto della mia Patria, come di qualsiasi altro paese, a difendersi da coloro che tentano di recare danno al suo popolo”.

 

LA MADRE DI UN EROE CUBANO PRIGIONIERO

NEGLI USA MANTIENE L’OTTIMISMO

 

* * La madre di Antonio Guerrero, uno dei Cinque Eroi cubani prigionieri negli USA, ha assicurato che le difficoltà e le umiliazioni non hanno mai fatto venir meno l’ottimismo e la fermezza in questa lunga battaglia per la giustizia.

 

Durante il suo soggiorno a Panama Mirta Rodríguez ha raccontato in esclusiva per PL gli ultimi aneddoti del pellegrinaggio che costituisce ogni visita al carcere di massima sicurezza di Colorado Springs per vedere suo figlio.

 

Guerrero è in prigione in territorio nordamericano insieme a Gerardo Hernández, Fernando González, Ramón Labañino e René González, condannati ingiustamente per aver prevenuto attività terroristiche contro Cuba.

 

Il 9 agosto scorso la Corte d’Appello dell’11º Circuito di Atlanta ha determinato all’unanimità la revoca delle condanne e ha ordinato lo svolgimento di un nuovo processo. Tuttavia i Cinque Eroi, come sono conosciuti internazionalmente, continuano ad essere detenuti.

 

“La battaglia per la libertà di questi combattenti contro il terrorismo ha acquistato nuove energie quando la loro causa è stata riconosciuta dalla Commissione dei Diritti Umani dell’ONU; attualmente negli USA esiste un movimento di sostegno molto dinamico”, ha spiegato Mirta Rodríguez.

 

“In quest’occasione abbiamo avuto incontri molto confortanti con Tony (Antonio Guerrero), pieni d’emozione per la presenza di Tonyto (suo figlio maggiore) perchè, oltre al fatto che la nostra comunicazione è sempre fluida, la salute ci accompagna e con la salute si vince tutto”, ha sottolineato.

 

“Alla fine di dicembre ci siamo visti per sette volte, addirittura con una visita extra e in ogni incontro ci pervadevano la fede e l’ottimismo. Come sempre i nostri dialoghi sono stati molto belli. La nostra relazione è così speciale...”, ha aggiunto.

 

Ma il il 2005 non è finito come pensavano. Questa settantenne dallo sguardo dolce non ha potuto nascondere le lacrime raccontando quanto successo a Colorado Springs.

 

“Lunedì 26 dicembre ci siamo accomiatati pensando di rivederci il fine settimana per festeggiare un po’ il capodanno e il 47º anniversario della Rivoluzione”, ha commentato.

 

“Tuttavia” – ha continuato – “quando giovedì Tony mi ha chiamato mi è sembrato  che avesse visto qualcosa di strano nella prigione e ha tentato di prepararmi al peggio: ‘questa è l’ultima settimana, può accadere qualcosa, devi essere preparata e non ti puoi buttare giù”.

 

“Venerdì abbiamo saputo ufficialmente che le visite del 30, 31 dicembre e anche quelle del 1º gennaio erano state sospese. Per me è stato come una mazzata in testa, ho perso il controllo”, ha detto compunta.

 

Mirta Rodríguez ha ammesso di essere caduta in preda alla disperazione e, anche se dalla Sezione d’Interesse di Cuba a Washington le hanno proposto di prolungare il suo soggiorno, ha deciso di recarsi a Panama, dove ha incontrato suo nipote Gabriel (figlio di Tony).

 

“Mi sono ricordata di quando Tony è stato operato. In quell’occasione le mie tre ultime visite sono state sospese. È stato ancora più crudele di adesso perchè lo hanno trasferito in un ospedale dove non potevo nemmeno visitarlo, in quanto si trovava in un altro stato”, ha segnalato.

 

Mirta ha detto di aver trovato conforto a Panama, grazie all’incontro con i suoi nipoti (Tonyto e Gabriel) e ad una riunione informale con l’ambasciatore Carlos García Trápaga nella sede della missione diplomatica cubana.

 

Quando le ho chiesto come affronta i momenti di debolezza di fronte a così tanti ostacoli, Mirta Rodríguez ha sottolineato che tutti e due (lei e Antonio Guerrero) valorizzano al massimo le parti positive di ogni istante, addirittura i dettagli apparentemente più insignificanti.

 

“Come madre sento una forza tremenda  e non mi permetto il riposo perchè, come ho detto una volta a Tony, se riposo scompaio”.

 

“A lui succede lo stesso e da lì viene la sua dedizione nello scrivere lettere, poesie, dipingere. È questo che ci sostiene”, ha argomentato.

 

“Io ho pianto tantissimo, lo ammetto, ma sappiamo entrambi che le nostre convinzioni devono avere la meglio, che i Cinque torneranno a Cuba e che ci possiamo rifugiare con orgoglio nell’enorme sostegno solidale presente ovunque”, ha concluso. (Fausto Triana)