5 13 luglio 2006 - D.F.Mexidor www.granma.cubaweb.cu

 

La verità è nostra

Considerazioni a Granma di Fernando González Llort, uno dei Cinque lottatori antiterroristi cubani, imprigionati negli Stati Uniti

 

 

    30 marzo 2006

 

 

Recentemente, in giugno, si sono compiuti cinque anni dal verdetto di colpevolezza che é stato imposto ai Cinque lottatori antiterroristi cubani, dopo il farsesco processo giudiziale che fu celebrato a Miami.

Cinque anni dal messaggio inviato al popolo degli Stati Uniti e la misura che fu presa contro essi, come rappresaglia per questo gesto, conducendoli nuovamente nel "buco"
(celle d'isolamento), privi di tutte le loro appartenenze personali, includendo lettere, foto, poesie e fino al più piccolo pezzo di matita...

Un lustro, inoltre, dalla visita dell'ex pubblico ministero generale Jonh Ascroft all'ultradestra di Miami per celebrare il fatto i nostri fratelli fossero stati dichiarati colpevoli.

Per coincidenza, fu nel giugno del 1998, nei giorni 16 e 17 in cui le autorità della Sicurezza dello Stato cubano, in uno scambio con l'FBI, consegnano 230 pagine sulle attività terroristiche contro Cuba orchestrate dal territorio statunitense.

L'abbondante materiale includeva cinque videocassette con conversazioni ed informazioni trasmesse dalle catene televisive su azioni criminali contro l'Isola ed otto musicassette audio, per un totale di 2 ore e 40 minuti, di chiamate telefoniche di terroristi centroamericani, che stavano detenuti, coi loro mentori a Miami.

L' FBI riconobbe essere impressionata dalla quantità di prove e disse, alla parte cubana, che avrebbe dato risposta, di tutto ciò, in due settimane.

Tuttavia l'unica risposta data fu la detenzione, il 12 settembre dello stesso anno, dei possibili informatori.

Sono ragioni per le quali
Granma offre le considerazioni che, sopra questi temi, offre Fernando González Llort. Per ciò contiamo sull'inestimabile collaborazione di sua moglie Rosa Aurora Freijanes Coca chi gli trasmise le nostre domande e seppe essere fedele interprete in questo scambio.
 


Si sono compiuti cinque anni dal vostro messaggio al popolo nordamericano, che valutazione si merita questo? E' cambiato qualcosa di ciò che avete espresso in quello testo?
 


È certo che si sono compiuti cinque anni dal messaggio che facemmo al popolo nordamericano, in cui dicevamo che siamo cinque uomini innocenti che per amore della loro Patria ed anche per amore dell'umanità intraprendemmo la missione di affrontare il nemico in prima linea, infiltrando gruppi terroristici che, con tutta la difesa e l'impunità delle amministrazioni degli Stati Uniti, organizzano i loro piani di morte contro il nostro paese nel sud della Florida.

La cosa più triste è che quello che dicemmo al popolo nordamericano cinque anni fa mantiene piena validità, in primo luogo: ancora gli statunitensi ignorano il perché della nostra lotta, per di più ignorano chi siamo, perché, per costruire un muro di silenzio sul nostro caso, si è incaricata la grande stampa che risponde agli interessi governativi, ed in secondo luogo, perché si dimostra che quanto espresso, in quel momento, circa il terrorismo contro Cuba, non era storia passata, è storia presente.

Stiamo assistendo negli ultimi giorni a fatti che corroborano tutte le cose dette anteriormente, molti si meraviglieranno, ma noi che siamo stati lì dentro ed eravamo a conoscenza dei loro piani e di quell'aspirazione malata di sconfiggere la Rivoluzione, sappiamo di cosa sono capaci.

In California hanno arrestato Robert Ferro, dichiarò che era di Alpha 66, lo presero per contrabbando di armi, il più grande  visto fino ad oggi in mano ad un civile, affermò che era per azioni contro Cuba, apparentemente dire questo esime i terroristi davanti alla giustizia.

Ma alla fine dell'anno passato anche  Santiago Álvarez, lo stesso che aiutò Luis Posada Carriles a entrare agli Stati Uniti attraverso il Messico, venne catturato con un carico di armi; un altro suo socio, Osvaldo Mitat, fu fermato per la stessa causa ed ambedue sono in attesa che sia realizzato il processo.

Ora stanno publicizzando che ci sono covi terroristici in Miami, per distrarre l'attenzione su altre questioni, ma non menzionano i terroristi di origine cubana della Fondazione, di Alpha 66, Comandos F-4, di Fratelli al Riscatto e tante altre organizzazioni e quando li nominano ricevono, semplicemente, l'appellativo di "militanti anticastristi."

Nel mio allegato, quando fui ingiustamente condannato a 19 anni di prigione nel dicembre del 2001, dissi che non c'é terrorismo buono né terrorismo cattivo, il terrorismo è uno solo e bisogna combatterlo, ma accade che trattandosi di Cuba si giudichi in modo differente, per questo motivo individui come Orlando Bosch, Rodolfo Frómeta, José A. Llama godono di totale impunità.

A proposito, Llama, conosciuto nell'ambiente della mafia di Miami come Toñín, ha appena scatenato uno scandalo perché fu truffato dalla Fondazione Nazionale
Cubano-Americana che detto di passaggio, le denunce la inchiodano come un'organizzazione terroristica, ma dimostra inoltre che, a Miami, c'è gente dedita a pianificare azioni criminali contro il nostro paese e tutto ciò rinforza lo stato di necessità del nostro popolo di difendersi da tanto macabri progetti.

Siamo testimoni di come a Luis Posada Carriles cerchi di ottenere lo stesso perdono che, negli anni novanta, George Bush padre concesse ad Orlando Bosch  anche se le autorità avevano catalogato quest'individuo come estremamente pericoloso, la stessa cosa di Posada. Il caso Posada è eclatante. Lo ripeto. E tutto succede davanti agli occhi delle autorità di questo paese.

 

La maggior parte dei cubano-americani che oggi sono attivi nelle loro cospirazioni terroriste contro Cuba, sono ben conosciuti dagli organismi di Sicurezza degli Stati Uniti, perché ad essi appartennero e da essi impararono il maneggio dei mezzi tecnici ed i metodi di lavoro, così espressi nel mio allegato e lo sostengo.

 

Tutto quanto stiamo vedendo, oggi, a Miami, Cuba l'ha denunciato molto tempo fa.

Inoltre, solo con lo scandalo che é esploso con Toñín hanno avuto risposte le domande che i Cinque fecero nel nostro messaggio al popolo nordamericano.

Perché è necessario che patrioti cubani compiano l'onorevole dovere di proteggere il proprio paese, lontano dalla famiglia e dagli esseri più cari, dovendo perfino posticipare il piacere della convivenza giornaliera col proprio popolo?

Perché le autorità degli Stati Uniti con la loro tolleranza permettono che si attenti al nostro paese; non investigano né adottano misure contro i piani terroristici che Cuba ha denunciato, non evitano i numerosi piani di attentati contro i nostri dirigenti?

Perché gli autori rei confessi di questi ed altri atti terroristici passeggiano liberamente per il sud della Florida, come si evidenziò nel corso del processo?

Chi li addestrò e chi permette l'attuazione dei loro piani?

Chi sono quelli che veramente pregiudicano la sicurezza degli Stati Uniti?

Il maggiore servizio che può essere prestato al popolo nordamericano è liberarlo dall'influenza degli estremisti e terroristi che tanto danno fanno agli Stati Uniti cospirando contro le sue proprie leggi.
 


Che messaggio speciale invia a nome dei Cinque a chi legga questo articolo?
 


Un uomo che agisce per principio sa crescere davanti a qualunque difficoltà, stiamo passando un periodo difficile, ma confidiamo in che la giustizia si farà più presto che tardi. La verità è nostra e lo ripetiamo: siamo innocenti, siamo uomini che per amore della vita, della specie umana e della loro Patria fummo capaci di fermare piani di morte.

I miei fratelli Gerardo, Antonio, René, Ramón ed io sempre fummo coscienti del pericolo che rappresentava questa missione. Il popolo nordamericano deve conoscere che anche questo nobile popolo, con una grande storia, abbiamo voluto proteggere.

I miei fratelli ed io siamo uomini formati da una Rivoluzione la cui luce illumina ed è speranza per milioni di esseri di questo pianeta. Siamo figli di una Rivoluzione della quale siamo orgogliosi, come anche c'inorgogliamo della fedeltà senza limiti alla mia Patria ed al nostro Comandante in Jefe Fidel Castro che cinque anni fa disse il suo storico: Ritorneranno! e i Cinque sono sicuri che ritorneranno.