Cristo, Ché e Tupac

 

Katari al Forum Sociale

 

 Caracas 29.1.06 PL

 

 

Cristo, Che Guevara e Tupac Katari sono stati rivendicati da decine di migliaia di lottatori sociali come rappresentanti delle idee che confluiscono in un rinascimento socialista per affrontare i problemi del continente, qui al Forum Sociale, a Caracas.

"Cristo: primo rivoluzionario" può leggersi in uno degli striscioni del VI Forum Sociale Mondiale che raggruppa dal 24 al 29 a Caracas più di 70 mila delegati di mezzo centinaio di paesi per dibattere le alternative di fronte allo sviluppo capitalista.

La cosa curiosa del cartello è che si tratta di un Cristo con una tunica rossa ed un viso che ricorda i tratti di Ernesto Ché Guevara la cui figlia Aleida è una delle invitate d'onore della riunione continentale.

In coincidenza con queste espressioni, il presidente del Venezuela, Hugo Chávez, ha invitato ad appoggiarsi sulla tradizione indigena per portare avanti un progetto d'integrazione basata sulle idee socialiste.

Chávez, che ha parlato ieri davanti ad una moltitudine di persone in un atto antimperialista integrato alla programmazione del forum, ha ricordato che col trionfo di Evo Morales in Bolivia é incominciata a farsi realtà la profezia di Tupac Katari.

Questo lottatore indigeno avvisò i colonizzatori: mi ammazzerete solo ma domani ritornerò e saremo milioni.

Chávez ha detto che "pretesero di seppellire il progetto socialista ma lo stesso ora si propone come alternativa al capitalismo predatore che sta distruggendo il nostro pianeta".

Chávez ha chiesto "al Forum Sociale Mondiale di lavorare intensamente verso un movimento antimperialista che abbracci il mondo intero, con capacità di connessione e lotta" nel contesto dell'avanzamento dei governi progressisti nella regione.

Il Capo di Stato venezuelano ha richiamato ugualmente ad allontanare il rischio dalla folclorizzazione del forum: "Non possiamo perdere tempo, si tenta di salvare la razza" ha sottolineto nel suo incontro coi delegati del forum nel Poliedro di Caracas.

"Da qui" aggiunse "abbiamo alzato di nuovo le bandiere del socialismo per avanzare nel secolo XXI, con un forte componente indigena, non si tenta di copiare modelli bensì di sommargli la forza originaria di ogni popolo".

Al rispetto ha ricordato parole dello scrittore uruguaiano Eduardo Galeano, che considera che "non c'è niente di meno forestiero del socialismo in America" perché in tale sistema vivevano i popoli originari.

Chávez ha aggiunto che "quei semi socialisti che si conservarono, quanto ci sono utili per l'impulso del nuovo socialismo, il nostro socialismo2" e ha sottolineato che "le correnti cristiane autentiche hanno molto da apportare".

"Cristo fu antimperialista e lottatore per i poveri e l'uguaglianza, come lo furono José Carlos Mariátegui, Che Guevara, Fidel Castro ed Emiliano Zapata, tra gli altri".

"È adesso o mai più" ha concluso Chávez.