Venezuela, Bolivia, Uruguay e

 

Paraguay coordinano un gasdotto

 

 Asuncion, 19 aprile 2006

 

La Bolivia, l’Uruguay e il Paraguay sapranno entro la fine dell’anno se potranno trasformare in realtà il loro progetto di un gasdotto che unisca le tre nazioni, piano che vede già assicurata una parte del suo finanziamento dal Venezuela, hanno detto i presidenti di questi paesi.

 

Il boliviano Evo Morales, il paraguayano Nicanor Duarte e l’uruguayano Tabaré Vázquez si sono riuniti ad Asunción con il presidente venezuelano Hugo Chávez, ha informato la Reuters. Il Venezuela dispone delle più ingenti risorse petrolifere della regione e si è impegnato ad aiutare il finanziamento dell’opera.

 

"Siamo intenzionati a cooperare (...) siamo a disposizione per questo grande progetto", ha detto Chávez in una conferenza stampa dopo l’incontro, svoltosi nella sede del Governo paraguayano.

 

Chávez, che governa il quinto paese maggior esportatore di petrolio al mondo, sta lavorando assieme ai presidenti argentino Néstor Kirchner e del Brasile Luiz Inácio Lula da Silva, in un altro ambizioso gasdotto che unirebbe il paese caraibico con l’Argentina.

 

Il presidente venezuelano ha segnalato che le riserve di gas del suo paese assieme a quelle della Bolivia, che ha calcolato in 30 trilioni di piedi cubici e a quelle del Perù "che sono minori", garantiscono ai paesi latinoamericani "un elemento vitale per lo sviluppo integrale".

 

Si è detto in possesso di un rapporto confidenziale su "quel che potrebbe rappresentare una crisi terribile di combustibile nel Cono Sud", per difendere poi il suo progetto di un gasdotto di più di 8.000 km.

 

Haiti, così come varie nazioni caraibiche, comprerà petrolio al Venezuela a prezzi preferenziali, ha confermato il presidente eletto di questo paese René Preval, ha reso noto PL.

 

Lo statista, eletto al primo turno elettorale il 7 febbraio scorso e che assumerà la carica il prossimo 14 maggio, ha commentato che durante il suo recente viaggio a Cuba ha discusso con Adán Chávez, ambasciatore venezuelano a L’Avana, l’inserimento di Haiti In PetroCaribe.

 

 

 

 Argentina, Brasile e Venezuela

 

discuteranno sul

 

gasdotto sudamericano

 

 

Rio de Janeiro, 12 gennaio (PL) - A. Sardina

 

Argentina, Brasile e Venezuela compiranno un passo chiave verso l’integrazione sudamericana con l’analisi che realizzeranno i suoi presidenti sulla costruzione di un gasdotto che allaccerà nove paesi della regione.

 

I presidenti Néstor Kirchner, Luiz Ignacio Lula da Silva ed Hugo Chávez sosterranno una riunione a questo scopo scopo giovedì 19, un giorno dopo l’incontro tra i primi due, durante una visita di Stato del presidente argentino effettuata per ricambiare quella di Lula nel 2003.

 

La riunione dei tre governanti è stata confermata dal ministro degli Esteri Celso Amorim, il quale ha detto che questa si incentrerà sulla costruzione del gasdotto di 8.000 km che unirà Argentina, Bolivia, Brasile, Colombia, Cile, Paraguay, Perù, Uruguay e Venezuela.

 

I tre paesi, i cui presidenti si incontreranno a Brasilia, hanno creato all’inizio dello scorso mese di dicembre, durante il summit del MERCOSUR (Mercato Comune del Sud) svoltosi a Montevideo, una commissione per analizzare la fattibilità del progetto.

 

Amorim ha fatto l’annuncio dopo l’incontro sostenuto mercoledì con il ministro degli Esteri argentino, Jorge Taiana, venuto a Brasilia nel suo primo viaggio all’estero da quando è stato designato il 12 dicembre scorso, per preparare la visita di Kirchner.

 

Questa riunione, secondo una nota del Ministero degli Esteri brasiliano, ha ratificato l’ampia convergenza di valori tra i due paesi".

 

I due ministri hanno fatto un bilancio delle principali questioni d’interesse bilaterale, tra le quali l’applicazione dell’ampio programma di lavoro risultante dagli accordi firmati da Lula e Kirchner il 30 novembre, Giornata dell’Amicizia Brasile-Argentina, a Puerto Iguazú.

 

Amorim e Taiana hanno affrontato anche temi dell’agenda economico-commerciale bilaterale e relativi all’integrazione dell’America del Sud, al rafforzamento del MERCOSUR e della Comunità Sudamericana delle Nazioni, ha indicato la nota del Ministero degli Esteri.

 

Hanno anche trattato questioni relative all’agenda globale e regionale ed hanno messo in risalto l’eccezionale cooperazione binazionale nell’ambito del G-20, formato dai paesi sottosviluppati per affrontare i negoziati dell’Organizzazione Mondiale per il Commercio (OMC).

 

I due ministri si sono impegnati al rispetto a "raddoppiare gli sforzi per concludere con successo la Ronda di Doha della OMC, tenendo presente la prospettiva positiva di avanzamento nei lavori", ha aggiunto la nota ufficiale.

 

Hanno anche conversato sull’approfondimento del meccanismo di consultazioni tra i due Ministeri degli Esteri, che verrà definito dai presidenti di entrambi i paesi la prossima settimana.

 

Amorim e Tajana hanno messo in risalto il fatto che la delegazione argentina nel Consiglio di Sicurezza dell’ONU conta sulla partecipazione di un diplomatico brasiliano, così come nel biennio 2004-2005 ce ne è stato uno argentino nella rappresentanza del Brasile in questo organo.

 

Assieme a Taiana sono venuti il vice ministro degli Esteri Roberto García, il Segretario alle Relazioni Economiche Internazionali, il segretario all’Integrazione Economica Americana ed al MERCOSUR ed il Sottosegretario alla Politica Latinoamericana.

 

Kirchner verrà accompagnato da un’importante delegazione ministeriale, cosa che, ha messo in risalto il Ministero degli Esteri brasiliano, "renderà possibile la realizzazione di riunioni periodiche settoriali tra le autorità dei due paesi nell’ottica di approfondire l’integrazione tra le due società".

Brasile e Argentina, assieme al Venezuela, hanno concertato un’alleanza strategica in occasione dell’insediamento del presidente uruguayano Tabaré Vázquez, nel marzo scorso, decisione che ha approfondito gli accordi in questo senso dei due paesi con il Governo di Hugo Chávez.