R.M.Martínez 25 luglio 2006 - www.rebelion.org/noticia.php?id=35146 - www.resistenze.org


 

Continuiamo pure così

 

 

 

 

 

Ogni giorno che passa, i messicani si convincono sempre più che dopo le elezioni presidenziali del 2 luglio il governo federale ha compiuto una frode elettorale e che L’Istituto Federale Elettorale (IFE), che costa milioni di pesos, non è affidabile.

 

Questa settimana il presidente del IFE, Luis Carlos Ugalde, nei media si è scontrato frontalmente con la coalizione “Per il Bene di Tutti”, cercando di dimostrare - nonostante le denunce presentate - l’affidabilità delle sue cifre.

 

Ci sono già errori aritmetici in 40 mila atti, errori comprovati da esperti, che faranno arrivare la coalizione di Lopez Obrador al Tribunale elettorale del potere giudiziario della Federazione (TEPJEF). La squadra del dirigente del centro sinistra confida nell’ottenimento della verità attraverso la via legale, ma contemporaneamente continua la sua strategia di difesa del voto con manifestazioni di massa.

 

Azione legittima, data la vergognosa irregolarità compiuta dalle istituzioni governative.

La prossima settimana ci sarà un’altra mobilitazione pacifica nel cuore politico del paese, Città del Messico, per coinvolgere ancora più gente.

 

Ci saranno molte sorprese per il candidato del PAN ed i suoi protettori occulti dell’estrema destra mediatica, perché il malcontento sta crescendo e sta maturando.

 

Le mobilitazioni stanno aggregando vari fronti sociali e sindacali, movimenti politici nazionali e locali, movimenti per la costruzione del potere popolare e contro il sistema, tutti saldati intorno alla difesa della volontà popolare espressa nel voto.

Sta montando un potente movimento politico, ampio e di portata nazionale, che raccoglie le esperienze del passato e quelle più recenti, che combina le manifestazioni di massa, la lotta per rivendicare migliori condizioni di vita e l’emergenza sociale.

 

Le cause di questo fenomeno sono tre:

1) Il nuovo movimento cittadino post-elettorale

2) I gruppo sociali e sindacali che hanno partecipato al Dialogo Nazionale

3) L’Altra Campagna zapatista.

 

Questi poli politici, diversi nei metodi di lotta e per alcune posizioni, sono sempre più spinti verso la coincidenza di un obiettivo comune: lottare contro la frode di Stato.

 

Ciascuno di essi rivendica la difesa delle libertà democratiche, e pur avendo o no partecipato alle lezioni si sono - in via eccezionale - posti sulla stessa linea per colpire duramente la destra ed aprire uno spazio per un vero progetto politico di alternativa nazionale, sulla base di quanto maturato in questo periodo d’intensa attività sociale e di resistenza.

 

Sono state abbozzati vari modelli di riferimento nel calore delle lotte sindacali, contadine e cittadine, ma ora è indispensabile unire gli sforzi per creare una base da cui possa sorgere una nazione davvero democratica e libera. Creare un movimento organizzato di contestazione che possa affrontare i nuovi scenari di lotta che si apriranno non appena sia superato questo periodo, che sia in grado di opporsi alla repressione, all’isolamento, all’intossicazione mediatica e all’appagamento dei venti popolari. Questo è l’obiettivo più prossimo.

 

 

Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org di FR