Città del Messico, 7 agosto 2006


 

 

La resistenza civile contro la presunta

 

frode continuerà in Messico

 

 

 

 

La coalizione messicana d’opposizione Per il Bene di Tutti ha ribadito che continueranno le azioni di resistenza civile per chiedere un nuovo conteggio dei voti espressi nelle elezioni del 2 luglio scorso, ha informato PL.

 

Noi non ci stancheremo, non ci arrenderemo, noi vinceremo, ha esclamato Andrés Manuel López Obrador, candidato presidenziale di quest’alleanza, di fronte a centinaia di migliaia di persone concentrate nella principale piazza della capitale.

 

López Obrador ha affermato in un discorso di più di 40 minuti rivolto all’accesa folla, che il movimento da lui guidato è l’unica forma per impedire che venga chiusa nel paese la via democratica per la sua trasformazione.

 

Si è quindi scusato con il resto della popolazione per il disturbo arrecato al traffico dei veicoli dagli accampamenti allestiti nel centro della città ed in altri importanti viali, in difesa della democrazia.

 

Ha respinto la sentenza del Tribunale Elettorale del Potere Giudiziario della Federazione, che ha negato il conteggio voto per voto ed ha deciso di scrutinare nuovamente soltanto i voti espressi in un 9% dei seggi dei 300 distretti elettorali del paese.

 

Non vogliamo un decimo di democrazia, vogliamo democrazia al 100%, ha affermato, mentre i manifestanti che affollavano la Piazza della Costituzione, popolarmente conosciuta come El Zócalo, scandivano in coro "Voto per voto, seggio per seggio".

 

López Obrador ha denunciato che i privilegiati di sempre vogliono imporre a tutti i costi il candidato della destra, Calderón, da lui definito gerente dei veri padroni del PAN.

 

Se non ci sarà una trasformazione profonda in tutti i settori della vita pubblica non ci sarà un vero cambiamento, non ci sarà patria per tutti, nè per gli umiliati ed i poveri, ha detto.

 

López Obrador ha inoltre annunciato nuove azioni di resistenza civile pacifica, tra le quali un atto stasera di fronte al Tribunale Elettorale, che ha tempo fino al 6 settembre per emettere un verdetto.

 

La coalizione sostiene che si sono verificate irregolarità in circa 72.000 dei più di 130.000 seggi, causando la fraudolenta sottrazione di voti a López Obrador e l’aumento di quelli a Calderón.

 

L’Assemblea Popolare convocata da López Obrador nello Zócalo di Città del Messico, secondo l’ANSA, ha deciso di "perseguire" il presidente uscente Vicente Fox in tutti gli atti pubblici, per esigere il conteggio "voto per voto e seggio per seggio".