Città del Messico, 1 agosto 2006


 

Continua in Messico la resistenza

 

pacifica alla presunta frode

 

 

 

 

Importanti viali e vie della capitale messicana continuano oggi a brulicare di accampamenti di resistenza pacifica, a sostegno della richiesta di revisione dei risultati delle elezioni del 2 luglio scorso.

 

Questa è la seconda giornata dell’assemblea informativa permanente convocata domenica da Andrés Manuel López Obrador, candidato presidenziale della coalizione Per il Bene di Tutti, a sostegno della richiesta di un nuovo conteggio dei voti.

 

Autocarri strapieni di persone che al loro arrivo trovano viveri, coperte, case da campo, servizi medici ed altri supporti per continuare le loro proteste giorno e notte, continuano ad arrivare da vari stati messicani.

 

Ai 47 accampamenti installati se ne è aggiunto un altro con circa 400 anziani, membri della cosiddetta Rivoluzione Bianca nel Distretto Federale, organizzazione non partitica che ha deciso di sostenere la candidatura di López Obrador.

 

Leonel Cota Montaño, dirigente dell’alleanza, ha ribadito che queste manifestazioni continueranno fino alle ultime conseguenze e fino a quando si imporrà la verità, giacché mai – ha detto – la storia di un paese si è potuta cambiare da un comodo ufficio o dalla posizione privilegiata dei politici.

 

Nel frattempo i sette magistrati del Tribunale Elettorale del Potere Giudiziario della Federazione (TEPJF), stanno continuando a lavorare per portare a termine i giudizi relativi a 364 accuse di irregolarità negli scrutini promosse dai partiti.

 

Le deliberazioni si stanno già addentrando nelle mancanze di equità denunciate, tra le quali la presunta ingerenza del presidente Vicente Fox nell’elezione, l’uso di programmi sociali a fini elettorali e le campagne di organismi imprenditoriali contro López Obrador, hanno annunciato le autorità del Tribunale.

 

I componenti del TEPJF, al termine delle loro riflessioni, passeranno alla fase di preparazione dei progetti di sentenza, una volta che sia formalmente chiuso il periodo istruttorio delle impugnazioni, ha precisato la fonte.

 

I giudici possono sollecitare a partire da adesso notificazioni che vadano più in là delle irregolarità denunciate dalla coalizione e riesaminare aspetti relativi ad una probabile nullità dell’elezione presidenziale.

 

Il Tribunale ha, secondo le leggi messicane, la facoltà di dichiarare la validità delle consultazioni ed annunciare il presidente eletto, entro il 6 settembre prossimo.
 

 

I messicani convocati

alla resistenza

 

 

Centinaia di persone sono rimaste tutta la notte nella Plaza de la Constitución, (Zócalo) e molte altre lo hanno fatto in differenti accampamenti installati in vari punti della capitale messicana, come risposta alla convocazione di Andrés Manuel López Obrador.

 

Il candidato presidenziale della coalizione Per il Bene di Tutti, ha esortato il popolo a incrementare la resistenza civile ed ha proposto di mantenere aperta l’assemblea informativa popolare sino a che il Tribunale Elettorale del Potere Giudiziario de la Federazione definisca le elezioni del 2 luglio.

 

Più di 40 posti ubicati in luoghi centrali del Distretto Federale, riuniscono intellettuali, artiste e gente del popolo che in maniera pacifica ed organizzata esigono un nuovo conteggio dei voti perchè la coalizione stima che i risultati sono stati manipolati.

 

In un discorso davanti a nutrita manifestazione, che ha riunito più di due milioni 400 mila seguaci, López Obrador ha informato che lui stesso vivrà in uno degli improvvisati recinti, ed ha invitato alla solidarietà per la raccolta di alimenti e altre risorse.

 

Egli ha segnalato che il popolo del Messico vuole un’economia nuova e una nuova forma di fare politica, una convivenza sociale più umana ed egalitaria, una Patria differente.

 

"Stiamo vivendo momenti definitivi e oggi è in gioco il destino della nazione, perchè si può instaurare una vera democrazia o imporre un regime di simulazione democratica dove i privilegiati continueranno a decidere il futuro della nazione.

 

Il Messico non merita d’essere governato da un presidente senza legittimità, senza autorità morale né politica, e stiamo aspettando la decisione del Tribunale Elettorale sul nuovo conteggio dei voti, unica soluzione legale e politica conveniente per il paese.