Città del Messico, 5 settembre 2006


 

Dichiarate valide, con irregolarità,

 

 

le elezioni nel Messico

 

 

 

 

Dopo  due mesi di accanito conflitto  il Tribunale Elettorale del Potere Giudiziario della Federazione (TEPJF) ha dichiarato all’unanimità valide le elezioni messicane del 2 luglio e Felipe Calderón presidente della Repubblica, ha reso noto PL.

 

La decisione dei sette magistrati segnala che Calderón, candidato filogovernativo del Partito Azione Nazionale, ha ottenuto 14.916.927 voti, Andrés Manuel López Obrador, della coalizione Per il Bene di Tutti 14.683.096 e Roberto Madrazo, di Alleanza per Messico 9.237.000.

 

Riconosce anche che nel processo si sono verificate delle irregolarità, alcune non comprovate e altre che non hanno messo in pericolo la validità delle elezioni né hanno dato motivazioni per il loro annullamento, stando alla decisione.

 

Le quasi 300 pagine del documento stabiliscono che nessuna condotta è stata determinante nel risultato delle votazioni. Ma il TEPJF ha richiamato il presidente Vicente Fox Quesada e il Consiglio di Coordinamento Imprenditoriale (CCE) per aver appoggiato l’aspirante filogovernativo.

 

Il testo indica al rispetto che Fox ha messo a rischio la validità della consultazione presidenziale con le sue dichiarazioni, che sarebbero state un elemento da considerare se si  fossero presentate altre irregolarità nel processo elettorale.

 

Il candidato della coalizione Per il Bene di Tutti, Andrés Manuel López Obrador, ha rifiutato questo giovedì  la decisione del TEPJF.

 

“Esprimo il mio rifiuto nei confronti della decisione del tribunale elettorale”, ha detto López Obrador in un discorso davanti ai simpatizzanti  riuniti sotto la pioggia nello Zócalo, la principale piazza pubblica della capitale messicana.

 

“Non riconosco chi pretende di atteggiarsi a titolare del  potere esecutivo federale senza avere una rappresentanza legittima e democratica”, ha aggiunto.