| Venerdi 12 Maggio 2006 | Marzio Paolo Rotondò | tratto da www.rinascita.info

 

 

 

 

 

Super vertice Ue-Alc

 

 

 

 

Si è aperto ufficialmente ieri a Vienna il quarto vertice fra i capi di Stato e di governo dell’Unione europea, dell’America del Sud e dei Caraibi, in occasione di uno degli appuntamenti più significativi dell’agenda di quest’anno. Circa sessanta leader nazionali per un summit di vastissime proporzioni che non si vedeva in terra austriaca dai tempi del Congresso di Vienna post napoleonico nel diciannovesimo secolo.
La capitale austriaca è congestionata dall’evento. La città è letteralmente blindata: impressionanti le misure di sicurezza tanto quanto le proporzioni dell’imponente avvenimento. Mille e cinquecento agenti di sicurezza sono stati dispiegati dal governo austriaco per garantire l’incolumità, oltre che dei capi di stato e di governo, dei circa 8000 partecipanti ufficiali del vertice. Circa diecimila i manifestanti previsti nei tre giorni di vertice.
Sono trentatrè i leader provenienti da oltre oceano. Sono presenti, per citarne qualcuno, il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, l’argentino Nestor Kirchner, la cilena Michelle Bachelet, il boliviano Evo Morales, il venezuelano Hugo Chavez e tutti gli altri leader latinoamericani. Venticinque i rappresentanti dei Paesi europei, fra cui troviamo, il presidente francese Jacques Chirac, il cancelliere tedesco Angela Merkel, ed il premier britannico Tony Blair. Insieme ai venticinque sono stati invitati a partecipare per la prima volta al summit anche i Paesi candidati all’ingresso nell’Unione europea, quali Bulgaria, Romania, Turchia e Croazia. Presente all’avvenimento anche il segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan. Fra gli invitati illustri, assenti il direttore dell’Aiea Mohamed ElBaradei, particolarmente occupato sulla questione Iran, ed il lider maximo cubano Fidel Castro.
A fare gli onori di casa il cancelliere austriaco e presidente di turno dell’Ue Wolfgang Schuessel, il presidente Heinz Fischer ed il ministro degli esteri Ursula Plassnik.
“Più che un documento, questo vertice sarà un’occasione di migliorare la comprensione fra le nostre due realtà” ha affermato prima dell’inizio del vertice la il ministro degli Esteri Austriaco Plassnik. Nonostante il carattere rilassato del summit, gli argomenti che saranno discussi in questi tre giorni sono di tutto riguardo, alcuni dei quali anche di importanza strategica.
In primo piano vi è sicuramente la questione energetica nel continente sudamericano. La recente e legittima nazionalizzazione delle risorse energetiche da parte del presidente boliviano Evo Morales, sta creando vero e proprio scompiglio fra le multinazionali che da decenni ormai sfruttano le ricchezze del continente latinoamericano; una nazionalizzazione utile a risollevare la Bolivia dalla sua povertà grazie ai proventi dell’energia. Questa decisione potrebbe inoltre essere un utile precedente da emulare nel continente ed oltre: un’azione, però, che le multinazionali vedono come una seria minaccia ai loro astronomici profitti.
Altro argomento sensibile è il rapporto commerciale fra il continente europeo e quello sudamericano; in particolare fra le due macroaree economiche quali Unione europea e Mercosur, l’alleanza commerciale fra Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay. Fra i punti chiave, vi è la questione agricola dei sussidi, dei dazi, e delle esportazioni in generale verso l’Ue.
È in bilico, invece, l’accordo di libero scambio per le merci agricole ed industriali che si erano prefissati i rappresentanti delle due macroaree. I capi di Stato e di governo continueranno però a lavorare per creare una relazione commerciale di questo genere in questi ed in altri settori commerciali con il Mercosur ma anche con altri Paesi sudamericani.
D’importanza non meno rilevante la discussione sul problema della criminalità organizzata che congiunge le due sponde dell’oceano. In particolar modo si focalizzerà il problema della droga, come ad esempio il commercio di cocaina, troppo poco contrastato all’origine dagli Stati da dove provengono le produzioni. Non saranno tralasciati, oltretutto, il riciclaggio di denaro sporco e l’immigrazione clandestina.
Non ultimi per rilevanza, il confronto sulla coesione sociale in America Latina, la povertà, i diritti dell’uomo ed il rispetto della donna.
Un’agenda ricca d’argomenti ed appuntamenti che mirano a far convergere maggiormente queste due realtà ancora molto distanti, sia geograficamente che culturalmente, ma che hanno grande voglia di collaborare in modo sempre più costruttivo.