| lunedì 15 Maggio 2006 | C.Tinazzi | da www.rinascita.info

 

 

 

 

 

Chávez, il neoliberismo è alla fine

 

 


 

Il Cile ‘Paese fratello’ entri nel progetto del mega-gasdotto e si garantirà le forniture energetiche per i prossimi 150 anni. Questa l’offerta del presidente venezuelano Hugo Chávez alla collega cilena,Michelle Bachelet, nell’incontro di un’ora e venti a quattr’occhi in un albergo del centro di Vienna, alla vigilia del vertice Ue-Alc. Secondo quanto riportano i media cileni, che pubblicano a corredo della notizia anche una foto del baciamano di Chávez alla Bachelet, al centro del colloquio informale c’è stato proprio il progetto del gasdotto da 8 mila chilometri che Chávez da tempo caldeggia per unire il Venezuela con l’Argentina, passando dalla Bolivia del suo amico Evo Morales. “Siamo fornitori del nord che ha tecnologia, progresso e risorse più di noi. Non vogliamo negare niente al nord - ha detto Chávez - Voglio dare priorità al sud. Quindi il Cile, un paese fratello, sudamericano, deve integrarsi al più presto nel Mega-gasdotto del Sud, per garantire gas ed energia pulita ed economica ai cileni per 150 anni”, ha detto il presidente venezuelano, secondo quanto riportato da radio Cooperativa. Al termine dell’incontro, Chávez non ha mancato di esprimere la sua ammirazione per la presidente socialista cilena, definendosi un “michelista, perché mi piace Michelle - ha detto - e ciò che rappresenta, la dignità del popolo cileno”.
E c’è stato un botta e risposta a distanza tra il presidente messicano ed il suo omologo venezuelano, agli antipodi per ciò che riguarda la gestione dello stato e le questioni economiche. Il populismo in America Latina “rappresenta uno dei grandi ostacoli alla crescita e allo sviluppo e una falsa partenza per combattere la povertà”, ha detto a Vienna il presidente messicano, Vicente Fox, nel corso di una conferenza stampa congiunta con il segretario generale dell’Onu, Kofi Annan, e con il cancelliere federale austriaco, Wolfgang Schuessel, per il 4° vertice Ue-Alc. Pur senza nominare i presidenti di Venezuela e Bolivia, Hugo Chávez e Evo Morales, Fox ha sottolineato che “è indispensabile una politica forte in materia di sviluppo sociale, senza ingannare nessuno e priva di populismi”. Quanto alle prossime elezioni del 2 luglio in Messico e al subcomandante Marcos, il leader della guerriglia zapatista, Fox ha rilevato che “Marcos uno dei tanti cittadini gira nel Paese in campagna elettorale, con assoluta garanzia per la sua libertà di espressione”. Questo dimostra, ha aggiunto il presidente uscente, che democrazia e libertà “sono pilastri fondamentali della nuova società messicana, unitamente al rispetto dei diritti umani”. Certamente a parole, ma nei fatti in Messico c’è poca garanzia per i diritti umani, soprattutto nelle zone più povere del Paese. La risposta di Chávez non ha tardato a farsi sentire: “Il neoliberismo ha iniziato il suo declino ed è vicino alla fine” non si è fatta attendere: Chávez, rivolgendosi ai cronisti del 4° vertice Ue-Alc in corso a Vienna, dopo aver posato nella foto di gruppo insieme ai 60 capi di Stato e di governo dell’Unione europea e dell’America Latina eCaraibi presenti al summit nella capitale austriaca, ha sottolineato che “è iniziata una nuova era in America Latina. Qualcuno la chiama populismo, cercando di sminuire la nostra bellezza. Ma è la voce del popolo - ha detto il presidente venezuelano - che viene ascoltata”.