Cuba e Venezuela: la diffusione

 capillare dell’educazione  superiore

• Termina oggi il Vº Congresso Internazionale di Educazione Superiore

 

17 febbraio 2006 C.Oria (AIN)

 

Varie esperienze degli specialisti cubani e venezuelani sulla diffusione dell’educazione superiore sono state presentate durante lo svolgimento del Vº Congresso Internazionale Università 2006, che si sta svolgendo in questi giorni all’Avana e che terminerà oggi, venerdì 17. 

 

Aristóbulo Istúriz, ministro dell’Educazione della Repubblica Bolivariana del Venezuela, ha spiegato che la diffusione capillare delle educazione ad ogni livello è un contributo significativo all’inclusione sociale ed ha rimarcato che, come politica, il suo governo concepisce la nazione come “un paese sempre in classe”, con un’educazione permanente che comincia dalle vie non formali sino al Sistema Nazionale di Inclusione.

Questo sistema ha l’obiettivo di risolvere il problema dell’esclusione dallo studio accumulata storicamente per discriminazione di tutti coloro che hanno potuto studiare a vari livelli d’insegnamento.

 

Isturiz ha parlato a lungo della Missione Sucre con la quale si stanno preparando 220 mila docenti che si assumeranno la responsabilità di elaborare politiche di formazione nell’insegnamento generale universitario e post laurea in tutti i municipi del Venezuela.

 

Il ministro cubano dell’Educazione, Luis Ignacio Gómez, ha parlato della facilità d’iscrizione alle facoltà pedagogiche, senza esami d’accesso e con sedi universitarie situate nelle stesse comunità.

 

Il ministro cubano ha detto che maestro è anche un lavoratore sociale, è un istruttore d’arte, perchè lo si considera la figura più importante nello sviluppo dei valori patriottici di solidarietà e sensibilità umana.

 

Una ventina di interventi di rappresentanti di Venezuela, Bolivia, Haiti, Argentina e di Cuba, sulla ripercussione sociale di questi programmi hanno sottolineato questo incontro speciale sulla diffusione delle università.

 

Più che di risorse si è parlato di volontà politica come fattore indispensabile per ottenere un nuovo modello adatto alle grandi masse.

All’avanguardia di questo terreno, cubani e venezuelani hanno confermato il loro impegno di protagonisti in questo processo, con la loro Rivoluzione e il loro popolo.

 

Fernando Vecino Alegret, ministro dell’ Educazione Superiore, ha sottolineato che a Cuba ci sono più di tre mila sedi universitarie nei municipi, che accolgono 365 mila alunni di diverse facoltà.

 

Il nuovo governo di Evo Morales, in Bolivia, sta percorrendo lo steso cammino inedito nell’ambito della conoscenza e l’istruzione, come ha spiegato Felix Patzi, ministro dell’educazione in questo paese.        

 

Il ministro boliviano ha segnalato che i cambiamenti avvengono prima di tutto per riscattare la cultura e l’identità dei popoli indigeni e per costruire un modello d’insegnamento autoctono adeguato alle necessità e alla realtà della Bolivia.

 

Il Vº Congresso Internazionale di Educazione Superiore che sta terminando è durato cinque giorni con ricchi dibattiti e un’eccellente partecipazione, nel Palazzo delle Convezioni dell’Avana.  
 

 



 

L’Università del XXI secolo

deve arrivare a tutti


● Fidel ha partecipato alla cerimonia inaugurale di ‘Università 2006’
 

A.R.Jauregui 14 febbraio 2006

Il Presidente Fidel Castro Ruz ha presieduto l’inaugurazione del V Congresso Internazionale d’Educazione Superiore ‘Università 2006’, che riunisce più di 2.000 delegati di 80 paesi, tra i quali 180 rettori d’università del mondo, per discutere sulle sfide, le strategie e gli attuali problemi di questo livello d’insegnamento.

 

Il ministro dell’Educazione Superiore Fernando Vecino Alegret, nella sua conferenza magistrale d’apertura dell’incontro, ha enfatizzato che le università non possono rimanere estranee ai profondi cambiamenti dei quali il mondo ha bisogno ma devono farsi promotrici di queste trasformazioni, cominciando dall’eliminazione delle iniquità in ambito educativo.

 

È necessario che prevalga il principio secondo il quale l’educazione universitaria è un bene pubblico, ha messo in risalto Vecino Alegret, secondo il quale occorre rovesciare l’idea dell’incapacità dello Stato di finanziare la massificazione di questo livello di studio garantendo la qualità della preparazione.

 

Hanno partecipato all’inaugurazione anche Chen Zhili, Consigliera di Stato della Repubblica Popolare Cinese; Joao Sebastiao Teta, rettore dell’Università angolana Agostinho Neto; Juan Vázquez García, presidente della Conferenza dei Rettori delle Università Spagnole; Vinicio Vaquero, presidente del Consiglio Nazionale delle Università dell’Ecuador e Carlos Lage Codorniú, presidente della Federazione Studentesca Universitaria.

 

Le sessioni scientifiche del Congresso, a partire da oggi (martedì), comprendono 15 eventi dell’insegnamento universitario con temi come pedagogia, post-grado, educazione a distanza ed estensione universitaria.