È stato celebrato il 65º anniversario
 

della fondazione del
 

Movimento Ecumenico Cubano

 

J.Mayor Loran 26/5/06 GI

Il festeggiamento del 65º anniversario della fondazione del Consiglio delle Chiese di Cuba, nel Memoriale José Martí, è divenuto un momento piacevole ed emozionante, ha detto Esteban Lazo Hernández, membro del Burò Politico, durante la cerimonia in omaggio ai leaders ed istituzioni distintesi nel movimento ecumenico.

 

Il dirigente ha sottolineato l’importanza della memoria storica e il fatto che tra i presenti ci fosse parte della storia del nostro paese: alcuni parteciparono alla lotta clandestina; altri alfabetizzarono o assistettero i feriti a Girón, condannarono e condannano il blocco, lottarono per il ritorno del piccolo Elián, stanno esigendo la libertà per i Cinque Eroi prigionieri dell’Impero.

 

Questo documentario, che ha il nome profondo di Una chiesa cubana per i cubani ci ha fatto ricordare molte cose, ha detto. "Forse molti di voi hanno potuto vedersi riflessi in questo documentario durante tutti questi anni e non soltanto vedersi fisicamente, bensì ricordando e vedendo molti combattenti di questo movimento ecumenico che oggi non possono essere con noi ma sono presenti nel ricordo e nel cuore di ognuno di noi".

 

Abbiamo visto il nostro Presidente assieme a questo movimento, ha aggiunto. "Tra canzone e canzone abbiamo ascoltato le vibranti, profonde, commoventi e impegnate parole di Sergio Arce e Raúl Suárez e ci possiamo chiedere: è stata o no un’emozionante festa pomeridiana di compleanno?"

 

"Perciò ci convoca questo momento speciale, la commemorazione del 65º anniversario del Movimento Ecumenico Cubano, la cui fondazione risale al 28 maggio 1941, con l’organizzazione del Concilio delle Chiese Protestanti di Cuba, oggi Consiglio delle Chiese, nella prima Chiesa Presbiteriana dell’Avana. Lì è stato organizzato un grande raduno di rappresentanti di diverse istituzioni religiose".

 

Il membro del Burò Politico ha assicurato: "Rendere omaggio al meglio dell’ecumenismo del nostro paese è il nostro modesto contributo perchè le nuove generazioni a Cuba e anche in altri luoghi del pianeta sappiano che voi, che avete trovato nella fede religiosa una ragione di vita, siete anche persone impegnate nella ricerca di una società più giusta.

 

"Per molti non c’è stato conflitto tra l’amore per la Rivoluzione e la pratica della loro fede, perchè si sono sentiti legati al destino del loro popolo, della loro Patria e hanno continuato a mantenersi fedeli alle proprie convinzioni anche quando hanno sofferto incomprensioni nelle loro congregazioni, o nei loro centri di studio o di lavoro, ma si sono sempre mantenuti fiduciosi che il popolo e la Rivoluzione li avrebbero riconosciuti come cristiani, come credenti, come rivoluzionari", ha spiegato.

 

Il Consiglio delle Chiese di Cuba ha consegnato al presidente Fidel Castro una targa di riconoscimento "per il suo lavoro a favore dell’unità del nostro popolo nel 65º anniversario del Consiglio delle Chiese di Cuba".

 

Su decisione del Consiglio di Stato è stata conferita la Distinzione per la Cultura Nazioale al reverendo Sergio Arce, per il suo ampio contributo al pensiero teologico cubano ed i suoi apporti al patrimonio nazionale.

 

Sono stati conseganti riconoscimenti firmati da Fidel anche ai reverendi Raúl Suárez Ramos, Pablo Odén Marichal e Sergio Arce per la loro promozione dell’ecumenismo e la difesa del diritto del popolo alla libertà, alla sovranità e alla giustizia sociale.

 

Sono stati inoltre consegnati diplomi di riconoscimento agli ex presidenti del Consiglio delle Chiese, compreso Raúl Fernández Ceballos (post mortem) e ad Adolfo Ham, Raúl Suárez, Orestes González, Odén Marichal, Reinerio Arce-Valentín così come all’attuale presidente, la reverenda Rodhe González.

 

Hanno partecipato alla cerimonia i membri del Burò Politico Ricardo Alarcón, presidente del Parlamento e Abel Prieto, ministro della Cultura, nonchè Caridad Diego Bello, capo dell’Ufficio sulle questioni religiose del Comitato Centrale del Partito.