1 dicembre 2006 -  P.Grogg www.granma.cubaweb.cu

 

Della stampa internazionale
 


La conquista dei vaccini
 

 

 

Con la premessa, secondo esperti locali, di anteporre la salute umana all'interesse economico, Cuba si lanciò in piena nell'industria dei vaccini per competere nel mercato internazionale con prodotti, in alcuni casi, unici.

Gli scienziati cubani si affannano nella ricerca di prodotti terapeutici contro il cancro o per combattere la malaria ed il colera, malattie che causano stragi in nazioni povere.

Contemporaneamente, la prima destinazione di ogni nuovo farmaco è il mercato cubano e la rete ospedaliera nazionale. Fonti mediche indicarono che otto dei 13 vaccini compresi nel programma nazionale di immunizzazione si elaborano nel paese.

"La metà dei nostri progetti sono dedicati ai vaccini, un tema che alle grandi compagnie farmaceutiche non risulta attraente dal punto di vista economico", ha commentato ad IPS Carlos Borroto, vicedirettore del Centro di Ingegneria Genetica e Biotecnologia (CIGB).

Il governo di Fidel Castro definì, dai principi degli anni ottanta, la biotecnologia come una delle aree prioritarie per lo sviluppo economico e sociale del paese. In base a questa decisione, concesse al settore un appoggio che si mantenne anche durante la crisi degli anni novanta, vincolata alla disintegrazione dell'Unione Sovietica, suo principale socio commerciale.

Portavoci dell'Organizzazione Panamericana della Salute (OPS) informarono che Cuba figura, con Messico e Brasile, tra i paesi che nelle ultime due decadi del passato secolo fecero importanti investimenti in installazioni ed ampliamento delle capacità di produzione di vaccini ed altre medicine.

Cuba dedica annualmente 1,7% del prodotto interno lordo (PIL) alla scienza e innovazione tecnologica un indicatore che supera quello dell'America Latina nel suo insieme, in media dello 0,7%, secondo dati del Ministero della Scienza, Tecnologia ed Ecosistema.

Questa isola caraibica conto con 222 centri scientifici, che raggruppano 31000 lavoratori, benché sei istituzioni principali concentrino il ciclo completo che va dal risultato delle ricerche fino alla produzione e commercializzazione ed impatto sulla salute.

Il chiamato Polo Scientifico di L'Avana è composto dal CIGB, l'Istituto Finlay di Sieri e Vaccini, il Centro di Immunologia Molecolare, il Centro di Immunologia, il Centro Nazionale di Investigazioni Scientifiche ed il Centro Nazionale di Biopreparati.

Le istituzioni del Polo non competono tra sé come potrebbe supporsi, ma lavorano sotto il principio della collaborazione ed ogni progetto generalmente coinvolge altre entità.

"Praticamente tutti i prodotti sono risultato dell'integrazione, che è qualcosa che ci dà forza a paragone con altri paesi", spiegò ad IPS il direttore di Regolazioni e Prove Cliniche del CIGB, Pedro López-Saura.

Il CIGB fu il primo a legarsi con una compagnia commercializzatrice, Hebert Biotec, fondata nel 1991, un'operazione considerata chiave per il suo sviluppo. Attualmente, ogni entità ha la sua impresa incaricata delle vendite esterne, benché tutte siano finanziate dallo Stato.

Dai laboratori di questa istituzione leader dello sviluppo scientifico cubano, che ha appena celebrato il suo ventesimo anniversario di fondazione, uscì un efficace antidoto contro l'epatite B, malattia che secondo l'Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) causa 520000 morti l'anno in tutto l'orbe.

Heberbiovac HB, il primo vaccino ottenuto a Cuba con tecniche di biologia molecolare, si esporta attualmente in circa 20 paesi ed il suo utilizzo in questa isola contribuì a ridurre in maniera considerevole l'incidenza del male tra gli 11,2 milioni di abitanti.

I casi di epatite B scesero dai più di 2000 casi annuali prima di iniziare la vaccinazione, nel 1992, a meno degli attuali 50. Fonti mediche hanno segnalato che la tendenza è ad eliminare la malattia.

Ma la più ampiamente introdotta in America Latina continua ad essere VAMENGOC-BC, l'unico vaccino esistente al mondo per combattere la meningite prodotta dal sierogruppo B, che è il predominante nella regione.

Anche il centro Finlay sviluppa attualmente un vaccino contro il virus dal colera, il cui principio attivo è un ceppo attenuato cubano (Tor 638) che contiene una manipolazione genetica considerata innovativa.

Questo ceppo attenuato è stato modificato affinché la sua capacità di generare protezione immune si mantenga senza che si sviluppi il quadro patologico. Il nuovo prodotto in preparazione si somministra in forma orale, in un'unica dose, ed in questo momento sta in fase di studi clinici in volontari sani per la valutazione della sicurezza del candidato.

Contro questo stesso patogeno, nell'Istituto Finlay si sviluppano altri due vaccini. Uno di essi basato su ceppi inattivati ed un secondo a partire dall'ottenimento di sub unità del virus mediante l'applicazione di innovative tecniche di biologia molecolare.

Quest'ultimo progetto é in fase d'investigazione e sviluppo. Ugualmente, nel paese si fanno ricerche per ottenere vaccini contro il virus dell'epatite A, il dengue, la sindrome di immunodeficienza acquisita, la malaria e la leptospirosi.

Accordi di interscambio con vari paesi canalizzano il trasferimento di tecnologia per la produzione di vaccini come la Heberbiovac HB e la VAMENGOC-BC, abbassando gli alti prezzi che impongono i laboratori transnazionali.

Un'operazione congiunta col Brasile, per esempio, permetterà di esportare "a prezzi competitivi" vaccini contro la meningite per l'immunizzazione massiccia in Africa, disse a IPS Marcel Biato, ministro consigliere dell'ambasciata di questo paese a L'Avana.

Una delle nuove tendenze dell'industria cubana e mondiale di vaccini è la generazione di prodotti combinati per immunizzare, nei quali si mischiano i principi attivi di due o più antidoti già disponibili sul mercato, per diminuire il numero di iniezioni da usare nel trattamento preventivo.

L'Istituto Finlay ed il CIGB affrontarono la sfida scientifica che ciò implicava e ottennero una formulazione combinata che protegge contro la difterite, tetano, tosse ferina, epatite B, introdotta, con buoni risultati, nel Programma Nazionale di Vaccinazione.

Da settembre, i bambini e bambine dell'isola ricevono il vaccino pentavalente che immunizza contro le quattro malattie anteriori, più la meningite batterica causata dal Haemophilus influenzae tipo b.

Secondo fonti qualificate, si commercia del secondo vaccino di questo tipo nel mondo dopo quello ottenuto dalla Francia e si è dimostrato che è sicuro, provandosi su più di 500 bambini tra i 6 e 10 settimane di nati.

Mentre, il Centro di Immunologia Molecolare sviluppa attualmente otto progetti di sostanze terapeutiche contro distinti tipi di cancro, tre dei quali sono già in fase III di prove cliniche.

Questa fase si realizza dopo avere stabilito una ragionevole probabilità dell'effettività della medicina ed ha come oggetto ottenere informazione addizionale sulla sua effettività per indicazioni specifiche ed una definizione più precisa degli effetti avversi associati al prodotto.

(IPS)