Cuba spiega il suo voto nella sessione di

 

approvazione del Consiglio dei Diritti Umani

 

 

Nazioni Unite, 15 marzo (PL)

 

 

Cuba ha avvertito che la risoluzione approvata sul Consiglio dei Diritti Umani non impedirà la ripetizione delle tradizionali manovre delle potenze del Nord contro il Terzo Mondo.

 

L’ambasciatore di Cuba all’ONU, Rodrigo Malmierca, ha segnalato che l’aspirazione era la creazione di un organismo che contribuisse al rafforzamento del sistema internazionale di promozione e protezione dei diritti umani, mediante una genuina cooperazione.

 

Ha detto che il voto favorevole di Cuba non cancella “le serie riserve e soprattutto” ha tenuto conto “delle richieste in questo senso espresse dalle nazioni amiche”.

 

Malmierca ha segnalato che gli Stati Uniti ed i loro alleati si stanno impegnando affinché nel nuovo Consiglio dei Diritti Umani continui a prevalere l’approccio punitivo e sanzionatorio.

 

Questo approccio, ha puntualizzato, è adesso aggravato “dalla capacità di sospendere i diritti di chi metta in discussione, molesti o semplicemente dissenta dai progetti egemonici di dominazione dell’Impero”.

 

L’ambasciatore ha detto che il testo non costituisce un punto d’incontro delle posizioni in campo, al contrario di ciò che molti vorrebbero far credere.

 

“È il negativo riflesso del pericoloso mondo unipolare che l’Amministrazione Bush pretende legittimare; un mondo sottomesso alla forza del potere e nel quale ragione e giustizia non hanno nessun valore”, ha aggiunto.

 

Ha assicurato che Cuba non si è fatta ingannare dalle vociferanti proteste degli Stati Uniti.

 

Il fatto che il paese del Nord abbia chiesto la votazione del testo, “non significa che questo non sia stato concepito e negoziato dietro le quinte per cercare di accogliere le sue principali esigenze, sacrificando interessi vitali dei paesi del Sud”, ha precisato.

 

Malmierca, spiegando le riserve di Cuba, ha puntualizzato che secondo il testo il nuovo Consiglio avrà un numero minore di membri rispetto all’attuale Commissione (a detrimento della rappresentatività dell’organo) e che una clausola permetterà la loro sospensione. Potrà essere attivata con il sostegno dei due terzi dei presenti e votanti, senza che sia stabilito un numero minimo di voti richiesti.

 

“Niente limiterà il ricorso alla dannosa pratica di imporre risoluzioni politicamente motivate contro i paesi del Sud, senza soggezione o rispetto di nessuna regola”, ha asserito.

Ha aggiunto che il diritto allo sviluppo, una delle principali rivendicazioni della grande maggioranza dell’umanità, è rimasto relegato in un angolo e che si è evitata in modo negligente “la lotta contro il razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia e le forme connesse d’intolleranza”.

 

Un Consiglio con queste caratteristiche non solo permetterà agli USA ed ai loro alleati di contare su un rafforzato tribunale inquisitore contro i popoli del Sud, ma gli consentirà anche di continuare a vedersi assicurata l’impunità della quale già godevano nella CDH, ha precisato l’ambasciatore di Cuba.

 

Ha denunciato che l’attuale Amministrazione statunitense sta cercando di imporre i suoi spuri interessi nell’attuale processo di riforma e ridefinizione delle Nazioni Unite.

 

Malmierca ha messo in guardia coloro che “pensano erroneamente che una politica di conciliazione e concessioni sistematiche ci permetterà di guadagnare tempo e saziare gli appetiti dei neoconservatori che hanno usurpato la Casa Bianca”.

 

Ha aggiunto che “devono studiare le esperienze del passato ed apprendere dalle lezioni che la comunità internazionale ha ricevuto quando ha tollerato in modo conciliatore e negligente le azioni aggressive di un potere con pretese egemoniche”.

 

Cuba, ha precisato, sta doverosamente denunciando questi fatti.

 

L’ambasciatore ha precisato che la Maggiore delle Antille lavorerà nel nuovo Consiglio affinché si affermino la giustizia, il diritto internazionale, il dialogo autentico e la cooperazione internazionale, così necessaria, per promuovere e proteggere tutti i diritti umani di tutti i popoli e di tutte le persone.

 

 

È STATO APPROVATO IL NUOVO CONSIGLIO DEI DIRITTI UMANI DELL’ONU

 

 

L’Assemblea Generale ha approvato mercoledì con 170 voti a favore, 4 contrari e 3 astensioni, la creazione di un Consiglio dei Diritti Umani, considerato un elemento chiave del processo di riforma dell’ONU.

 

Il nuovo organo sostituirà la Commissione dei Diritti Umani di Ginevra, screditata dalle strumentalizzazioni politiche degli USA e di altre potenze occidentali, così come dalle loro doppie morali.

 

La delegazione cubana, spiegando il voto favorevole alla creazione di questo nuovo organo, ha obiettato che niente nella risoluzione per la creazione del Consiglio “impedirà che si ripetano le tradizionali manovre delle potenze del Nord per condannare i paesi del Terzo Mondo”.
 

 

Il Venezuela si astiene in votazione sul Consiglio dei Diritti Umani
 


(PL) Il Venezuela si é astenuto nella votazione per la creazione dal Consiglio dei Diritti Umani dell'ONU obiettando su alcuni paragrafi del progetto di risoluzione, che permetterebbero l'intervento nei temi interni degli Stati.

“Non votiamo contro perché non desideriamo essere parte della comparsa degli Stati Uniti” ha  detto l'ambasciatore della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Fermín Toro, spiegando la posizione del suo paese davanti all'Assemblea Generale.

Il diplomatico venezuelano ha espresso seri dubbi nell'interesse mostrato fino ad ieri dagli Stati Uniti che il progetto per la creazione di questo Consiglio non fosse approvato.

Il nuovo meccanismo dell'ONU dovrà sostituire la Commissione dei Diritti Umani a Ginevra, screditata per le manipolazioni politiche degli Stati Uniti e dei suoi alleati dell'Unione Europea (UE) che la hanno portato ad assumere posizioni selettive e di doppia morale.

Toro ha osservato la permanenza, in questa risoluzione, di paragrafi che permettono la formazione di espedienti per l'intervento nei temi interni degli Stati e l'utilizzo di criteri destinati a limitare la partecipazione in uguaglianza di condizioni.

“Vogliamo chiartre che questi paragrafi non hanno nessuna obbligatorietà per la Repubblica Bolivariana del Venezuela, che non hanno nessun effetto politico né giuridico per noi” ha dichiarato.

La creazione del Consiglio dei Diritti Umani é stata approvata, con votazione, dall'Assemblea Generale dell'ONU  con 170 a favore e quattro contrari (Stati Uniti, Israele, Palau ed Isole Marshall) e tre astensioni (Venezuela, Iran e Bielorussia).

Ig/is/tgj