GUANTANAMO

 


GLI INTELLETTUALI DEL MONDO PER LA CHIUSURA
DEI CENTRI YANKEES DI DETENZIONE ILLEGALE


Affermazioni nette contro chi non vuole ascoltare


● L’ex presidente della Malaysia, Mahatir bin Mohamad, si è unito alla richiesta internazionale

 


 

P.De La Hoz 24 marzo 2006


 

L’eco del netto pronunciamento di più di 4.500 intellettuali, leader politici ed attivisti sociali di tutto il mondo, che esige la chiusura immediata dei centri di detenzione arbitraria creati dagli Stati Uniti e la cessazione di tutte queste flagranti violazioni della dignità umana, dev’essere sicuramente arrivato al Governo nordamericano ed ai suoi alleati, per quanto non vogliano sentire e continuino a commettere barbarie.

 

Il sostegno a questa richiesta sta crescendo esponenzialmente in diverse parti del mondo a poco più di una settimana dall’inizio della circolazione del documento. L’appello è stato firmato in Malaysia nelle ultime ore dall’ex primo ministro dott. Mahathir bin Mohamad, prestigiosa personalità politica che in ripetute occasioni ha espresso il suo dissenso dall’aggressione contro l’Iraq, denunciando le finalità ri-colonizzatrici degli alleati europei degli USA, sotto il pretesto della lotta contro il terrorismo.

 

Importanti poeti di diversi paesi, coerenti con una concezione della creazione letteraria intesa come forma per rivelare la necessità che prevalgano i più nobili sentimenti umani, hanno firmato il documento. Tra quelli che hanno aderito giovedì segnaliamo: l’australiano John Kinsella, la cipriota Neshe Yashin, il portoricano Yván Silén, la canadese Dionne Brand, lo sloveno Brano Mozetic ed i colombiani Fernando Rendón, Gabriel Jaime Franco, Rafael Patiño, Ana Milena Puerta, Rafael Berrío e Lucía Estrada

 

 

MOLTE ORGANIZZAZIONI DELLA SOCIETÀ

 

CIVILE ESIGONO LA CHIUSURA

 

 

Roma - 84 organizzazioni internazionali della Società Civile, hanno aderito al documento "Basta con l’ipocrisia nel tema dei diritti umani" firmato sinora da più di quattromila persone ed entità di prestigio, come la Fondazione Rigoberta Menchú e la Commissione Etica contro la Tortura del Cile, che hanno sfidato le dittature con sistematiche denunce di violazioni dei diritti umani e che hanno aderito alla richiesta formulata il 14 marzo nella Casa de las Américas.

 

Nove Premi Nobel aprono la lista formata da molte notissime personalità in una richiesta indirizzata agli uomini e donne di buona volontà, perchè si esiga dal CDH, il Consiglio dei Diritti Umani di Ginevra, la chiusura di Guantanamo e degli altri centri di tortura aperti dagli Stati Uniti con il pretesto della lotta contro il terrorismo.

 

Inoltre si chiede la fine dell’intesa tacita tra l’Unione Europea e gli USA per "i voli della morte" nel Vecchio Continente, dove i prigionieri sequestrati vengono trasportati con aerei dell’esercito nordamericano, perchè sospettati d’essere terroristi o oppositori del governo Bush.

 

La Società Civile condanna inoltre contro l’atteggiamenti dell’Unione Europea che fa la sorda e non ascolta le denunce dei cittadini dei propri paesi che hanno sofferto terrore e torture inflitti da esperti boia nordamericani.

 

Tra le Organizzazioni Non Governative, ONG’s, che hanno firmato il documento ci sono la Confederazione Amazzonica del Perù, l’Associazione Femminista Internazionale d’Italia e l’Istituto di Psicologia Generica del Messico.

 

Si sono uniti alla lista il Coordinamento delle ONG’s e Cooperative del Guatemala, i membri della famiglia del pittore Oswaldo Guayasamín, Advance Rights and Welfare of Overseas delle Filippine, SIKLAB del Canada e Alma Mater Indoamericana dell’Argentina.

 

Le altre ONG’s che si sono sommate alla richiesta sono Amigos de la Paz in Colombia e nel Mondo, della Colombia, Amnesty Internacional del Ecuador Gruppo 1 e l’Assemblea Permanente per i Diritti Umani di Rosario, in Argentina, tra le tante entità.