GUANTANAMO

 


Cresce l’adesione all’appello degli intellettuali

 

 

17.3.06 PL


Gli scrittori statunitensi Susan Gorge, l’ecuadoriano Jorge Enrique Adoum e il cantante di Portorico Danny Rivera, sono alcuni dei nomi che in numero di 1256 si sono aggiunti all'appello universale di chiudere “la vergogna di Guantánamo”.

Il 14 marzo  420 scrittori, artisti, scientifici e figure politiche e sociali di più di 30 paesi hanno sottoscritto un appello intitolato “Cessi l’ipocrisia sul tema dei diritti umani” nel quale si insiste per chiudere i centri di tortura degli Stati Uniti.

Il testo avverte che “coincidendo con la diffusione di nuove immagini di torture commesse da militari statunitensi contro prigionieri iracheni, il prossimo 20 marzo incomincerà a Ginevra il 62° periodo di sessioni della Commissione dei Diritti umani dell'ONU”.

I sottoscrittori, tra i quali si trovano otto premi Nobel, hanno ricordato che gli Stati Uniti e l’Unione Europea hanno impedito reiteratamente che questa Commissione si pronunci contro le violazioni massicce e sistematiche dei diritti umani.

Affermano che “i governi dell'Unione Europea si sono rifiutati di riconoscere le attestazioni e le prove presentate da cittadini dei loro paesi che hanno sofferto diverse forme di tortura nella base navale di Guantánamo. Hanno permesso, inoltre, il transito di aerei della CIA che trasportavano prigionieri verso centri illegali di detenzione nella propria Europa ed in altre regioni”.

I più di 400 firmanti iniziali, per ultimo, hanno chiamato gli uomini e le donne di buona volontà perché si uniscano all’appello alla Commissione dei Diritti Umani di Ginevra, di esigere la chiusura dei centri di detenzione creati dagli Stati Uniti.

In due giorni - secondo la Rete delle Reti della Solidarietà, a carico della divulgazione del progetto - hanno appoggiato l’appello con le loro firme altri 836 intellettuali di gran prestigio come il poeta brasiliano Thiago di Mello, e il nordamericano Saúl Landau.

Si sono anche aggiunti a questa raccolta di firme lo scrittore cubano Senel Paz (Fresa y chocolate), il filosofo spagnolo Adolfo Sánchez Vázquez e istituzioni come “Equipos docentes cristianos”, dell’Honduras, e “Colectivo di reflexión y acción ciudadana”, del Cile, tra le altre.

In Uruguay hanno annunciato la loro adesione il poeta Mario Benedetti e lo scrittore e giornalista Carlos Galiano. Secondo fonti della nominata Rete delle Reti della Solidarietà, la risposta all’appello è stata massiva e molto rappresentativa dell’umanità pensante e responsabile nei cinque continenti.

Il poeta cubano Roberto Fernández Retamar, il 14 marzo ha dato l’annuncio per il capitolo cubano della Rete delle Reti, ha qualificato l’appello come non soggetto a nessuna possibile obiezione, e ha mostrato la sua speranza che il documento possa avere un peso determinante sulle coscienze dei politici onesti.